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:: L’uomo che resta di Marco Niro (Les Flâneurs Edizioni 2025) a cura di Federica Belleri

10 giugno 2025

Leggere un nuovo libro di Marco Niro, giornalista esperto di comunicazione ambientale, è sempre un viaggio. 

Dentro e fuori da noi, da ciò che ci circonda, dalla natura che ci ospita.

In “L’uomo che resta” l’autore ci pone davanti a tre piani temporali di narrazione dove gli esseri viventi sono costretti a fare i conti con il cambiamento. Come ho già detto, dentro e fuori da sé. Saranno in grado di gestirlo? Di averne cura? Oppure preferiranno fuggire per non affrontarlo? 

Questo libro è fatto di piccole tracce, di piccole impronte che ci conducono dal Paleolitico al futuro. Di piccoli e grandi gesti arrivati fino a noi ma anche oltre. Gesti capaci di farci aprire le braccia per stringere o di tenderle in avanti con forza per allontanare. Che cosa? Il clima. Un clima attorno al quale ruota la vita.  Un clima dapprima glaciale, poi via via sempre più torrido.  Un clima che ha bisogno di essere curato ma, da dove iniziare?

Forse da un amore giovanile o da uno scontro fra bene e male oppure ancora da una grotta che aprirà la mente allo stupore. O ancora dalla semplice parola, tramandata da un essere all’altro.

Magari un piccolo uovo nero potrebbe modificare tutto…

L’uomo che resta ha intenzione di proteggere il proprio mondo, di curarlo e di adattarsi. L’uomo che fugge forse non ha capito cosa lo aspetta. O forse sì.

La trama è molto efficace e si sente la passione e la conoscenza dell’autore per le problematiche ambientali. Senza dimenticare la cura nella caratterizzazione dei personaggi e del loro luogo di appartenenza.

Molto interessante la playlist legata a questo libro, ascoltabile attraverso Qr code.

Lettura assolutamente consigliata.

Marco Niro (1978) è giornalista e scrittore. Laureato in scienze della comunicazione, ha collaborato con varie testate giornalistiche e oggi, oltre a scrivere, si occupa di comunicazione ambientale. Ha all’attivo un saggio (Verità e informazione. Critica del giornalismo contemporaneo, Dedalo 2005), due libri per ragazzi (L’avventura di Energino, Erickson 2022; Alice nel Paese delle Tavole Imbandite, Erickson 2024), un romanzo (Il predatore, Bottega Errante 2024) e, con il collettivo di scrittura Tersite Rossi, quattro romanzi (È già sera, tutto è finito, Pendragon 2010; Sinistri, e/o 2012; I Signori della Cenere, Pendragon 2016; Gleba, Pendragon 2019) e due raccolte di racconti (Chroma. Storie degeneri, Les Flâneurs 2022; Pornocidio, Mincione 2023).

Source: omaggio dell’autore.

:: Il predatore di Marco Niro (Bottega Errante Edizioni 2024) a cura di Federica Belleri

18 ottobre 2024

Ho acquistato questo romanzo in occasione di una sua presentazione e mi ha subito colpito il titolo, “Il Predatore”.

Perché un titolo di questo tipo? Cosa nasconde, cosa vuole comunicarci?

Innanzitutto è un romanzo d’esordio per Marco Niro, che ha fatto parte per diverso tempo del collettivo di scrittura Tersite Rossi.

Perciò la mia curiosità si è trasformata in ansia da lettura (presto, subito).

Detto, fatto.

Il Predatore è ambientato a Cimalta, un borgo di montagna. Apparentemente tranquillo, dove ogni giorno sembra simile a quello che lo ha preceduto. Se non fosse per il turista che, in base al trascorrere delle stagioni, è attirato sempre più dalla presenza dell’orso. Chi vorrebbe scattarsi un selfie, chi farebbe carte false per incrociarlo sul sentiero, chi desidererebbe addirittura fermarsi per guardarlo negli occhi.

E come potrebbe reagire un paese a tutto questo clamore?

Ed è solo l’inizio …

Proseguendo la lettura ho poi capito quanto amore ha dimostrato l’autore per il territorio, per la diversità in generale, per le specie da proteggere. Quanta voglia abbia di giustizia, di fare in modo che ogni evento raccontato, seppur di fantasia ma verosimile, trovi la giusta collocazione e la corretta soluzione.

Ma, perché un ma esiste, le persone raccontate in questa storia sembrano impedirglielo. Perché? Perché sono predatori, perché sono irrisolti, perché sono terrorizzati dalle loro azioni. Perché probabilmente non sanno più come riemergere dal fango nel quale sguazzano. E pure bene per giunta.

Altre riflessioni mi sono arrivate alla pancia (questa è la forza dei libri belli). Quando un “cattivo” riesce a trasformarsi in “buono”? Quando si può superare un dolore? Quando si è pronti a morire per seguire un obiettivo?

E ancora, quanto coraggio ci vuole per mantenere il punto nonostante tutto e tutti remino al contrario?

Quanti argomenti è riuscito a trattare Marco Niro in questo noir, perché di noir si tratta. Non esistono sconti o scappatoie, non ci sono grandi spiragli di luce, i personaggi sono costruiti così bene da risultare respingenti (non tutti).

Perciò, e concludo, un noir di questa portata và letto con molta attenzione e pazienza. Vi garantisco che nulla vi sfuggirà, così come alle montagne di Cimalta non è sfuggita questa storia. Nel silenzio hanno osservato tutto, hanno ascoltato i lamenti e le urla. Hanno visto l’ingiusto e l’illegale. Ma non hanno potuto fare nulla, se non accogliere la sofferenza e affrontare l’evidenza. Come hanno fatto alcuni personaggi.

Il Predatore, un ottimo noir. Un ottimo invito alla lettura.

Marco Niro (1978), fondatore insieme a Mattia Maistri del collettivo di scrittura Tersite Rossi, è giornalista e scrittore. Laureato in Scienze della comunicazione, ha collaborato con varie testate giornalistiche e oggi si occupa di comunicazione ambientale. Ha all’attivo un saggio (Verità e informazione. Critica del giornalismo contemporaneo, Dedalo 2005), un libro per ragazzi (L’avventura di Energino, Erickson 2022) e, con Tersite Rossi, quattro romanzi (È già sera, tutto è finito, Pendragon 2010; Sinistri, e/o 2012; I Signori della Cenere, Pendragon 2016; Gleba, Pendragon 2019) e due raccolte di racconti (Chroma. Storie degeneri, Les Flâneurs 2022; Pornocidio, Mincione 2023). Il predatore (Bottega Errante 2024) è il suo romanzo d’esordio.

:: Il predatore di Marco Niro (Bottega Errante Edizioni 2024) a cura di Giulietta Iannone

9 aprile 2024

Da pochi mesi è uscito in libreria il romanzo d’esordio, come voce solista, di Marco Niro, fondatore assieme a Mattia Maistri del collettivo di scrittura Tersite Rossi, che ha all’attivo una ricca produzione letteraria composta da quattro romanzi e due raccolte di racconti. Il romanzo si intitola Il predatore ed è edito da Bottega Errante Edizioni. Definire il genere di questo romanzo è alquanto complicato, forse lo si può definire un noir con venature gialle e thriller, ma per altri versi non perde la connotazione di romanzo letterario sia per l’ottima e sensibile scrittura dell’autore che per i temi trattati, anche poeticamente (specie quando dà voce all’interiorità degli orsi e alle leggende popolari che li riguardano). Il tema centrale del romanzo verte sul rapporto tra l’uomo e la natura, o meglio indaga sulla difficile relazione tra l’uomo e gli animali selvatici, gli orsi in questo caso che popolano una foresta ancora sacra e misteriosa e che rappresentarono in passato una fonte di cibo per i cacciatori, e ora rappresentano una specie protetta e monitorata. Romanzo ambientalista dunque anche nella misura in cui rivela l’importanza di rispettare e valorizzare gli ecosistemi pericolosamente compromessi sia dai vistosi cambiamenti climatici, conseguenza diretta dell’avidità e sconsideratezza umana, ma anche dalla semplice ignoranza e dal pressapochismo con cui gli uomini considerano la natura, non come habitat comune con specie animali e vegetali, ma unicamente al loro egoistico servizio. Ambientato a Cimalta, isolato borgo di montagna, ci presenta i principali personaggi: don Ruggero, un prete ribelle alla ricerca della fede perduta, un medico che sogna di diventare primario e per questo trascura moglie e figlio, il sindaco per cui la carriera politica è tutto, e un commissario che sogna un caso importante che gli permetta finalmente di essere promosso a questore. Già nel prologo assistiamo all’aggressione di un orso a un turista che sconsideratamente si era avvicinato troppo per scattare una fotografia. Ma nel proseguo del romanzo accade un fatto ben più grave: alcuni ragazzi organizzano una gita sull’Ertissimo, la montagna che torreggia Cimalta e scompaiono. Il padre di uno di loro preoccupato li va a cercare e trova la tenda dove si erano accampati e i corpi dei ragazzi aggrediti apparentemente da un orso. Ma erano partiti in tre i corpi ritrovati nella tenda sono solo due. Il corpo del terzo ragazzo viene infatti ritrovato solo dopo mezzo chilometro da lì. Inizia così la caccia all’orso che ci porterà a indagare anche nell’animo dei protagonisti fino all’adrenalinico finale.

Marco Niro (1978), fondatore insieme a Mattia Maistri del collettivo di scrittura Tersite Rossi, è giornalista e scrittore. Laureato in Scienze della comunicazione, ha collaborato con varie testate giornalistiche e oggi si occupa di comunicazione ambientale. Ha all’attivo un saggio (Verità e informazione. Critica del giornalismo contemporaneo, Dedalo 2005), un libro per ragazzi (L’avventura di Energino, Erickson 2022) e, con Tersite Rossi, quattro romanzi (È già sera, tutto è finito, Pendragon 2010; Sinistri, e/o 2012; I Signori della Cenere, Pendragon 2016; Gleba, Pendragon 2019) e due raccolte di racconti (Chroma. Storie degeneri, Les Flâneurs 2022; Pornocidio, Mincione 2023). Il predatore (Bottega Errante 2024) è il suo romanzo d’esordio.