
E’ stato il Beato Bartolo Longo a rivelare come Iddio, dopo aver creato gli Angeli, manifestò ad essi il Mistero della Incarnazione del Verbo nel seno di una Donna singolare, l’Immacolata. Per questo, fu ordinato loro di onorare e venerare la Madre di Gesù Uomo-Dio, quale Regina e Signora.
San Michele, umile e fedele a Dio, guidò l’esercito degli Angeli buoni. E apparve nel Cielo un vessillo, il “signum magnum” descritto da San Giovanni, cioè Donna ammantata di sole, con il capo inghirlandato di dodici stelle, e la luna tenuta sotto i suoi piedi.
Quale meraviglia contemplare un istante l’anima umana di Maria dove non vi fu mai né disordine, né imperfezione, né colpa, né preoccupazioni mondane o frivole, ma solamente l’adorazione, l’amore e l’unione a Dio in una preghiera di tutti i momenti, poiché, pregare, è pensare a Dio amandolo come diceva Tommaso d’Aquino. E questa purezza dell’anima traspariva sul suo corpo. Quanto doveva essere bella Maria! Quanto è bella la nostra Mamma del Cielo!
E quanto è Buona Maria Santissima, ragione della nostra esistenza.
Maria d’Agreda afferma che la Beata Vergine nutriva un grande amore per gli uomini e che questo amore era una delle principali grazie ch’ella riceveva in preparazione dell’Incarnazione, affinché Nostro Signore, come uomo potesse ricevere questa qualità da sua Madre per eredità, per trasmissione.
La Madonna, poi, è stata messa a parte e al di sopra di tutte le creature anche a causa delle sue sofferenze. E questo è il mistero della “Compassione di Maria”.
Le anime che sono più unite a Gesù Cristo, che le sono più care, Egli le inizia più perfettamente alle sue sofferenze con la conoscenza ch’esse ne hanno e con la comunicazione che Gesù fa loro. Si comprende allora il ruolo delle anime tutte date a Dio, come “Vittime d’Amore” per il riscatto del mondo, si comprendono le sofferenze straordinarie da parte dei grandi mistici, le stimmate… E’ dunque nel dolore che Maria diede alla luce i suoi altri figli, sul Calvario, adottando come Figli i membri del Corpo Mistico di Gesù Cristo.
Ma come possono gli uomini afflitti per i loro peccati andare in Cielo? Per mezzo di Santa Maria degli Angeli. Ad imitazione di San Francesco, possiamo anche noi chiedere alla Regina degli Angeli di renderci più attenti e sensibili alle ispirazioni di questi spiriti angelici, a cominciare da quelle del nostro personale angelo custode. Potremmo ugualmente pregare più sovente gli angeli, poiché possono aiutarci ad amare meglio e servire il loro Re e la loro Regina, che sono anche i nostri. Potessimo noi salutare la Vergine con le nostre Ave Maria quotidiane come l’Arcangelo Gabriele lo fece la prima volta a Nazareth oltre duemila anni fa.
Il Beato – e a breve Santo – Carlo Acutis fu un ragazzo devoto di Maria e degli Angeli. Ogni giorno recitava il rosario in onore della Vergine. I suoi compagni sono concordi nell’affermare che Carlo è stato un vero annunciatore di Gesù e testimone del Vangelo spesso parlava del rischio di potersi perdere con il peccato mortale nella dannazione eterna. Prima di affrontare il supplizio della malattia dichiarò: “Offro tutte le sofferenze che dovrò patire al Signore per il Papa e per la Chiesa…e per andare diritto in cielo”. Stroncato da un’emorragia cerebrale, morì il 12 ottobre 2006 a 15 anni.
Concludo dicendo che il testo di Marcello Stanzione, godibilissimo, è impreziosito da citazioni e preghiere a Maria, Regina degli Angeli.
Ecco una citazione di San Bonaventura: “Vi è una nuova beatitudine da aggiungere a quelle che sono state proclamate da Nostro Signore, è questa: ‘Beati quelli che si sono confidati alla Santa Vergine, il loro nome è iscritto nel Libro della vita’”.
La Nona Beatitudine – Con la tua santa Verginità e la tua Immacolata Concezione, o Vergine purissima e Regina degli Angeli, ottieni che il mio corpo e la mia anima siano purificati. Amen. Gli Angeli hanno ammirato questo sublime mistero dell’Immacolata Concezione, tutto l’inferno ha fremuto, e la Vergine Madre, come un’aurora brillante, è venuta ad illuminare quelli che erano nelle tenebre della morte. Io ti benedico e ti venero, o Maria, voi che siete la Gioia degli Angeli, la Consolazione degli afflitti ed il Giardino delle delizie dello Spirito Santo. Amen.
Per San Luigi Grignion di Monfort, “L’Ave Maria è una rosa vermiglia che si presenta a Maria, è una perla preziosa che le si offre, è una coppa di nettare che le si dona”.
























