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:: 22/11/1963, Stephen King (Sperling & Kupfer, collana Pickwick, 2011) a cura di Maria Anna Cingolo

4 giugno 2016
22_11_63

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Sapevo dove mi trovavo: a Lisbon Falls, Maine, nel cuore della contea di Androscoggin. La vera domanda non era dove, ma quando.”

Nel più celebre romanzo di Lewis Carroll, una bambina segue un coniglio bianco nella sua tana e si ritrova in un mondo altro dove tutto è possibile. In questo romanzo di Stephen King, invece, c’è sempre una “buca del coniglio” ma essa coincide con la dispensa di un tavola calda nel Maine e conduce sempre e solo alle 11:58 del 9 settembre 1958. Uno due tre gradini e Jake Epping, un insegnante di inglese come tanti, da poco divorziato e senza figli, mette piede nella Terra di Allora per tentare di compiere una missione senza eguali: vivere cinque anni nel passato e nel 1963 salvare la vita del presidente degli Stati Uniti, uccidendo il suo attentatore, Lee Harvey Oswald.

Puoi cambiare la storia, Jake, lo capisci? John Kennedy può salvarsi.

Jake Epping assume un’altra identità, diventa George Amberson e scopre che nel passato i prezzi sono più bassi, il cibo è più saporito e “pieno” ma gli odori decisamente peggiori del 2011. Jake continua ad insegnare, perché è questa la sua vocazione, balla il twist e vive la gioia di amare e riessere amato. Però, ad ogni piacere Jake/George deve anteporre il dovere e la sua missione, anche se significa compromettere la sua stessa felicità. Tornare indietro nel tempo e mutare il corso degli avvenimenti non è, però, un’impresa facile perché “il passato è inflessibile e si difende dal cambiamento”, perché qualcosa del passato rifiuta di essere modificato e si oppone con ogni sua forza, e spesso con violenza, affinché tutto rimanga al suo posto.
22.11.63 è un romanzo storico e rappresenta una delle poche eccezioni con le quali King ha scelto di variare il suo repertorio di opere horror che lo hanno reso famoso in tutto il mondo; l’autore si dimostra comunque una certezza dando vita ad uno dei suoi libri migliori, almeno secondo il modesto parere di chi scrive. Nonostante il cambiamento di genere, il sovrannaturale rimane una costante anche in questo libro ed è data non solo dal viaggio nel tempo ma soprattutto dal sempre stra-ordinario stile narrativo. Infatti, non è solo l’originalità di questa storia – come di tante sue altre – a rendere Stephen King un maestro trai romanzieri contemporanei e futuri, ma la capacità innata, superba ed estremamente naturale con la quale egli descrive ogni scena, senza tralasciare alcun particolare. All’immaginazione del lettore è permesso di vedere, sentire, amare e temere quello che Jake Epping vede, sente, ama e teme durante questa strabiliante avventura. Jake Epping vincerà e perderà nel corso di una storia che, se leggerete questo romanzo, al di là del luogo comune abusato dai recensori, terrà davvero i vostri occhi incollati alle pagine. Diventerà la vostra storia, la vostra missione, il vostro disperato tentativo di combattere il passato per salvare la vita di JFK e cercare di rendere il mondo un posto migliore. Nelle ultime pagine di questo romanzo, l’ammaliante scrittura di Stephen King smette soltanto di raccontare e invita alla riflessione: cambiare il passato comporta conseguenze nel futuro perché ogni avvenimento si lega ad un altro e quest’ultimo ad altri ancora. Ogni azione, che sia compiuta dal presidente del Paese più potente del mondo o da un qualunque insegnante di inglese, genera quello che viene definito effetto farfalla ed acquisisce un suo peso nella Storia. Naturalmente, questa dinamica non vale solo per chi torna indietro nel tempo e vuole cambiare il passato ma anche per coloro che, forse più fortunati, possono cercare di fare la differenza nel loro ordinario presente. Traduzione di Wu Ming 1.

Stephen King: (Portland, 21 settembre 1941) sceneggiatore ma soprattutto instancabile scrittore, vive nel Maine con la moglie Tabitha; è considerato il re dell’horror e i suoi libri sono bestsellers in tutto il mondo.

Source: acquisto personale.

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