
Éric Marty, con Il sesso dei moderni: Pensiero del Neutro e teoria di genere – pubblicato in Italia da Castelvecchi e tradotto dal francese da Silvano Facioni – ci accompagna in un viaggio intellettuale affascinante, esplorando due concetti cruciali per il nostro tempo: il Neutro e il genere. Non aspettatevi un manuale di gender studies o una lettura leggera: questo libro è un vero e proprio tuffo nella filosofia contemporanea, che invita a riflettere e a mettere in discussione idee radicate.
Il cuore del libro è il dialogo tra due prospettive che sembrano simili ma, in realtà, si muovono in direzioni molto diverse. Da un lato c’è il Neutro, un concetto profondamente legato alla tradizione filosofica francese e al pensiero di Roland Barthes, che lo vede come una sospensione delle categorie. Il Neutro non cerca di definire, ma di liberare, aprendo uno spazio per sfuggire alle rigide opposizioni come maschile/femminile, attivo/passivo, singolare/plurale.
Dall’altro lato c’è la teoria del genere, rappresentata da Judith Butler e dal pensiero anglosassone. Qui non si parla di eliminare le categorie, ma di espanderle, ridefinirle e moltiplicarle. Per Butler, il genere non è qualcosa di fisso, ma una costruzione sociale che si manifesta attraverso i nostri comportamenti, il linguaggio e le norme culturali. Marty mette a confronto queste due visioni, mostrando come, pur condividendo l’obiettivo di superare le rigidità, il Neutro e il genere seguano strade radicalmente diverse.
Una delle qualità più grandi del libro è la capacità di Marty di intrecciare il pensiero di alcuni giganti della filosofia moderna. Roland Barthes, con il suo desiderio di sfuggire alle classificazioni, Derrida e il suo approccio decostruttivo, Foucault e l’analisi del potere, fino a Judith Butler e la teoria del genere come performance. L’autore non si limita a citarli: li fa dialogare, creando connessioni e sottolineando differenze.
Ad esempio, Barthes vede nel Neutro quasi un atto poetico, un gesto di resistenza contro le strutture imposte. Butler, al contrario, analizza come il genere sia costruito e ricostruito continuamente attraverso le nostre azioni. Il lettore viene accompagnato in questo confronto con una scrittura che, pur densa di riferimenti, riesce a rimanere accessibile a tutti.
Pagina dopo pagina, non ci vengono offerte risposte preconfezionate, ma ci vengono poste domande essenziali. Cosa significa davvero parlare di genere? In che modo il Neutro può aiutarci a ripensare le identità? E quali sono le conseguenze culturali e politiche di queste teorie? Leggere questo libro significa confrontarsi con questioni che vanno oltre il mondo accademico e toccano il nostro quotidiano. Il dibattito su genere e identità, infatti, non è solo filosofico: è vivo, urgente e centrale nella società di oggi.
Nonostante la complessità dei temi, Marty riesce a mantenere il suo discorso chiaro e coinvolgente. Ogni capitolo aggiunge un tassello a un mosaico che si completa man mano, offrendo una visione sempre più ampia e profonda di queste tematiche che fanno ormai parte del nostro quotidiano. Non serve essere esperti per seguire il ragionamento, ma curiosità e apertura mentale sono indispensabili.
Una lettura preziosa per chiunque voglia andare oltre le semplificazioni e capire davvero cosa significhi parlare di identità, genere e Neutro. Non si tratta solo di teoria, ma di strumenti per interpretare le dinamiche culturali e sociali che ci circondano.
Con questo libro, Éric Marty ci invita a riconsiderare le nostre certezze e ad aprirci a nuove prospettive. Il confronto tra Neutro e genere non è una questione astratta: è una chiave concreta per comprendere le tensioni e le sfide della modernità. Leggerlo significa mettersi in gioco, riflettere e, forse, cambiare il modo in cui vediamo il mondo. Il sesso dei moderni: Pensiero del Neutro e teoria di genere non è solo un saggio, è un invito a pensare. Se si desidera approfondire i temi più discussi dell’oggi, questo libro è davvero un punto di partenza fondamentale.
Éric Marty è Professore emerito di letteratura contemporanea all’Université Paris-Cité. Scrittore e saggista, si è occupato, tra gli altri, di Sade, André Gide e Roland Barthes, di cui ha curato l’edizione delle opere complete. In italiano è uscito L’engagement estatico. Su René Char (Quodlibet, 2020).
Source: libro inviato dall’editore, ringraziamo l’ufficio stampa Castelvecchi.
























