La dottoressa Myriam Labate è importante, occupa un’ottima posizione manageriale, è bellissima. Ma si è costruita intorno un guscio protettivo, una formale freddezza che tiene a distanza gli altri. Quali “altri” e per quale motivo? Il lavoro è per lei ragione di vita, che fare nel momento in cui viene licenziata? Come comportarsi quando la mente inizia ad andare in tilt e a mandarla in blackout per alcuni minuti? Potrebbe essere lo stress, oppure la dipendenza da marjiuana che si fa sentire ogni tanto. Che altro?
Myriam racconta di sé, di ciò che prova e di come ci si sente dopo un tradimento. Racconta di identità nascoste, costrette al silenzio per paura di non essere accettate. Ci parla del caso, che forse non esiste, perché tutti, anche lei, hanno un percorso da fare. Difficile, ma liberatorio. Che interessi ha, che amicizie ha questa donna? Cosa la affascina e cosa la lascia senza parole? Cosa la rende vulnerabile e cosa la spaventa a morte?
La donna che vedi è cambiata nel tempo, ha superato la cattiveria e gli sguardi perplessi. È stata accolta da chi ha saputo capirla e aiutarla nel suo cammino. La donna che vedi non è solo un appartamento lussuoso e abiti firmati. È anche la capacità di riscattare un passato faticoso da dimenticare, attraversando ciò che ha rappresentato per lei il dolore più profondo in assoluto.
Buona lettura.
Giovanni Pannacci vive fra Rimini e Città di Castello, insegna lingua italiana agli stranieri e si occupa di certificazioni linguistiche. Per l’editore Giulio Perrone ha pubblicato Siamo tutte delle gran bugiarde. Conversazione con Paolo Poli (2009) e il romanzo La canzone del bambino scomparso (2012). Per Fernandel ha pubblicato il romanzo L’ultima menzogna (2016).
Fonte: omaggio dell’editore al recensore.
Una nuova edizione per questo libro d’esordio di Stefano Bonazzi, pubblicato nel 2014. È la storia di una famiglia dove nessuno viene identificato da un nome proprio, quasi la si volesse proteggere dagli estranei, che invece vengono chiamati per nome. È la storia di un luogo qualsiasi, perché potrebbe svolgersi ovunque. È la storia di un bambino costretto a vivere durante i mesi estivi a casa dei nonni. Costretto, a rimanere solo con il nonno, mentre nonna esce per andare a lavorare. Il nonno ha smesso di guidare il camion, la salute non glielo permette più, quindi … perchè permettere al suo unico nipote di crescere sereno e di fare esperienze?























