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:: Un’ intervista con Fabio Novel, curatore editoriale della collana Delos Passport

29 aprile 2017

indexBenvenuto Fabio su Liberi di scrivere, e grazie di aver accettato questa intervista. Ti intervisto in veste di curatore della collana Delos Passport, quindi ti farò domande anche sulla tua veste di autore, ma meno specifiche. Dunque iniziamo, mi piacerebbe che presentassi ai nostri lettori questo tuo impegno editoriale. Raccontaci come è nata questa collana.

Ciao. Innanzitutto: grazie a Liberi di scrivere dell’ospitalità e ai “naviganti” che qui trovano felice approdo, per la loro curiosità e attenzione.
Quello di Delos Passport è un progetto che ho ideato e fortemente voluto. Si è concretizzato per la fiducia che mi ha dato Delos Digital.
Come nasce? Dalla passione per i viaggi, dall’attenzione per la geopolitica, dalla profonda convinzione sul valore reale e potenziale della diversità, benché con quel pragmatismo critico che stempera l’idealismo prendendo in considerazione le varie problematiche pertinenti, per tenerlo in allerta su tutte le sfumature della complessità del mondo e dell’essere umano. Aspetti che già erano emersi in alcuni miei lavori di narratore. E aspetti che, soprattutto, ritengo possano catturare l’attenzione forse non di un vasto pubblico, ma comunque di un numero potenzialmente significativo di lettori, quantomeno sul mercato digitale. Lettori che però vanno raggiunti e convinti. Intenti, impegno e qualità dei testi non bastato. Ci vuole visibilità. Quindi, opportunità come questa intervista sono davvero utili.
L’idea iniziale per la collana è scaturita mentre leggevo Internazionale, un settimanale che seguo da più di vent’anni. Attraverso la traduzione di articoli e approfondimenti della stampa dei vari paesi, e interventi dedicati di giornalisti, economi, scrittori e scienziati, aiuta a tenersi aggiornati su quanto accade nel mondo. Una pubblicazione che resta preziosa anche nei tempi di internet e Google. Nel fruire di queste “finestre” sull’attualità internazionale e sulle varie sfaccettature globali, locali e interconnesse, il mio animo di autore si è spesso detto “diavolo, qui si potrebbe costruire un bel racconto”. E in un paio di alcune occasioni l’ho anche fatto. Tuttavia, complice la mia personalità, la mia professionalità (sono un responsabile di funzione Formazione & Sviluppo) ed esperienze pregresse di curatela, in particolare di due volumi di spy fiction italiana per Mondadori, mi sentivo fortemente attratto dalla prospettiva di coordinare una collana AAVV di tale taglio.
Così, ho strutturato un progetto e mi sono fatto avanti con Delos. La sua impostazione editoriale digitale era l’ideale per ciò che avevo in mente: una collana di narrativa che portasse il lettore in giro per il mondo con uno certo spirito comune, emozionandolo sì, ma anche con un’alta attenzione alla qualità dell’ambientazione. I luoghi (non solo fisici – naturali e/o antropici – ma anche umani e/o culturali e/o sociali) diventano protagonisti al pari dei personaggi delle trame. Il tutto, attraverso versatilità di stili personali, di tematiche e declinazioni di genere.
Insomma: un “passaporto” fiction per le realtà che stanno oltre i nostri confini nazionali.

Apre la collana La prima pietra, un tuo racconto. Penso racchiuda tutte le caratteristiche principali che deve avere un racconto adatto a comparire in questa collana. Che linee guida daresti a un autore che volesse presentarti un suo racconto?

Per punti.
Le location sono rigorosamente estere. Ogni ebook ci porta in uno stato (o nazione) diverso. Eventuali scenari italiani possono entrare nel narrato, ma solo se aggregati e funzionali nella location primaria.
L’ambientazione deve essere tra i protagonisti. O perché racconta qualcosa di peculiare del luogo e/o dei fatti e/o delle genti di cui si racconta. O perché il narrato, pur se in fondo adattabile anche ad altri quadri, viene accuratamente coniugato al contesto proposto. Come scrivo in una mia nota esplicativa in Facebook, agli autori della collana viene data libertà di approcciare le varie ricostruzioni sceniche del mondo anche servendosi dei riferimenti più riconoscibili e noti, ma viene però assolutamente richiesto di evitare superficialità e luoghi comuni, ponendo invece attenzione alla cronaca, alle società, agli usi, ai fatti, alle persone, alla geopolitica, ecc. Con gli occhi, la mente e il cuore del viaggiatore e/o, in un certo senso, del reporter di qualità; o anche semplicemente di chi si sforza di capire, approfondire, empatizzare o talvolta condannare, ma sempre sforzandosi di evitare stereotipi consolidati e perniciosi manicheismi.
Il punto precedente ci porta al fatto che prediligerò per la collana racconti che, oltre ad appassionare il lettore, affrontino delle tematiche forti: storie perlopiù drammatiche, intellettivamente ed emozionalmente intense. Attenzione, però: il “prediligerò” non significa per niente l’esclusione di opere di approccio più leggero, prettamente ma intelligentemente evasive, o persino ironiche.
Per quanto concerne i generi narrativi, la collana sarebbe idealmente configurata come trasversale ai generi, ma per i primi tempi abbiamo deciso di focalizzarci su un contenitore un po’ meno eclettico, tuttavia ampio e versatile, aperto a misurate contaminazioni, capace di spaziare tra noir, cronaca, crime, giallo, spionaggio, bellico, thriller e parenti vari.
Lunghezza. Lo standard è tra 60.000 e 120.000 caratteri, spazi bianchi inclusi. Eccezionalmente, potranno trovare pubblicazione opere che arrivano a un limite minimo di 50.000. Per il limite superiore… be’, forse la collana potrebbe ospitare anche romanzi, in futuro. Un passo per volta, ad ogni modo.
Circa La prima pietra, sì: ha battezzato Delos Passport perché risponde a questi requisiti ed è uno dei possibili esempi di soggetto centrato. L’unico parametro di collana che il mio racconto non rispetta è quello della preferenza per testi che superino i 50.000 caratteri, salvo sporadiche e ragionevoli deroghe. L’eccezione, in questo caso, è coerente con la scelta di avere un numero di lancio a (come si usa dire: “soli!” 😉 ) 0,99 centesimi.

A che tipo di lettori ti immagini siano destinati questi racconti? Ti sei fatto un identikit, per quanto naturalmente ipotetico?

Direi che la tua domanda indaga soprattutto su quale potrebbe essere il lettore più fidelizzato, giusto?
Be’, sicuramente quanti amano o si sforzano di guardare anche oltre i confini del proprio cortile. Chi ama viaggiare, non necessariamente solo in modo sfidante e impegnativo, ma anche turistico, purché non con le logiche da villaggio turistico. Chi legge le notizie internazionali, oltre che la cronaca locale. Chi è curioso…
Insomma, la risposta sta già negli obiettivi principali di collana, dai. Se una/o ci si riconosce, Delos Passport fa decisamente per lei/lui.
Tuttavia, saranno storie molto differenti tra loro, quindi ognuna saprà accontentare (oltre ai dedicati e agli “onnivori” 😉 ) insiemi di palati diversi, a seconda della singola trama, autore e genere proposti.

Stai svolgendo anche un vero e proprio lavoro di scouting editoriale, alla ricerca di testi adatti. Come ti stai muovendo su questo piano? Hai già lettori, scout, persone di riferimento?

Non puoi partire con una collana senza un palinsesto iniziale affidabile e programmato. Quindi, una prima serie di autori l’ho reclutata in fase progettuale.
Ora la ricerca di scrittori interessati alla collana prosegue da parte mia, ma nel contempo sono iniziate ad arrivare candidature spontanee.
A marzo è stato anche avviato un contest per un racconto dal titolo Ucciso il 4 di luglio, con ambientazione necessariamente USA. In premio la pubblicazione nel numero 7 della collana, in distribuzione appunto il 4/7/2017. Scopo del contest è non solo trovare il racconto utile, ma fare scouting di possibili autori nuovi, o a me nuovi. Inoltre, qualche testo valido potrebbe comunque trovare successiva pubblicazione, con altro titolo.
Nel complesso, mi piacerebbe creare nel tempo un team di persone che credono nel progetto nel suo insieme, oltre che – ovviamente – nella propria opera.

È una collana prevalentemente digitale, giusto?

È una collana solo digitale, come del resto tutte le pubblicazioni Delos Digital.
Tant’è vero che i diritti per la pubblicazione in cartaceo restano comunque all’Autore.

Prima pubblicazione dunque “La prima pietra”. Ce ne vuoi parlare?

La prima pietra ha una sua storia alle spalle. Non nasce per questa collana, benché ne incarni in pieno lo spirito, come abbiamo visto prima. Tanto da sentirmi di proporlo come apripista.
Ha un tocco da reportage, come ha fatto notare un mio lettore affezionato, che ritengo mi preferisca su narrazioni meno mainstream e più di genere. Perché dietro alla storia umana, c’è lo scenario delle lotte indipendentiste tuareg, e di quanto siano state infiltrare da frange fondamentaliste. Ma si tratta decisamente di narrativa, e i punti di vista sono quelli dei protagonisti. Inoltre, penso/spero di avere intriso di emozione il racconto. Che è una storia d’amore, innanzi tutto. Senza smancerie. Con passione e dolore. E realismo. Perché se i protagonisti sono del tutto di fantascia, la mia storia ci conduce a un fatto realmente accaduto nella regione dell’Azawad, nel 2012.

Puoi anticiparci alcuni titoli che avete già selezionato per la pubblicazione?

Con piacere!
Sinora sono usciti, oltre a La prima pietra:
L’ustascia, le donne e Dio, un racconto lungo di Diego Zandel, un autore di lungo corso, il cui esordio per la libreria Mondadori risale al 1981. Diego ci propone un noir che parla della ex-Yugoslavia, di fanatismo nazionalista intrecciato a quello religioso, di violenza sulle donne, di legami di amicizia.
E Vendetta finlandese, di Lorenzo Davia, una storia a sfondo spionistico, ambientata prettamente a Helsinki. Presenta un protagonista che aspira alla serializzazione: Jyrki Linna, il Silenzioso, agente di punta dell’intelligence finlandese. Un tipo che parla poco persino per gli standard finnici, e odia la musica.
Seguirà, il 2 maggio, Sotto gli occhi di Pericle. L’autrice, Scilla Bonfiglioli, ci porta ad Atene, solo qualche anno fa, all’avvio del protocollo governativo Xenios Zeus contro l’immigrazione. Due amiche volontarie in una ONG, un brutale poliziotto, una piccola rifugiata e un misterioso e straniero sono i protagonisti principali di questo racconto, dove presente e mito s’incontrano.
Sempre a maggio, con Baba Jaga, Oriana Ramunno ci riporta al freddo Nord, nel 2011. Dopo un passaggio per la Piazza Rossa di Mosca, arriviamo tra i veleni nucleari di Murmansk, cimitero della Flotta del Nord dell’ex-URSS. Una giovane vuole la verità sulla misteriosa morte del padre. La verità, come al solito, non è mai pura. E viene sempre accompagnata.
A giugno, il Premio Tedeschi Andrea Franco ci accompagna invece in Romania, in quel di Brașov. Un racconto molto curato, oltre che nell’ambientazione, anche in quello delle relazione personali, anche più intime, tra individui di nazionalità diverse. “So dove sei” è un racconto che piacerà anche ai lettori della collana Segretissimo Mondadori.
Ai primi di luglio uscirà il racconto vincitore del contest Ucciso il 4 di luglio.
In seguito Delos Passport vi porterà nel Kurdistan, e in Azerbaijan, Spagna, Ungheria, Sudafrica, Danimarca, Bosnia, forse Somalia… Ci stiamo lavorando.
Per ora usciamo ogni tre settimana, ma se ci sarà riscontro, potremmo valutare di passare quattordicinali, con maggiori opportunità anche per gli autori che si riconoscono nel progetto, oltre che per i lettori.
Contiamo sul vostro interesse e sostegno 😉 🙂 .

Ringraziandoti della disponibilità, noi di Liberi ti facciamo un grande imbocca al lupo per il tuo progetto e come ultima cosa magari forniscici dei recapiti, dei riferimenti dove gli autori possano contattarti per proporti i loro lavori.

Innanzitutto, la pagina Facebook di Delos Passport:  (un “Mi piace” alla pagina è sempre gradito J ).
Qui, in Nota di FB, un’informale dichiarazione d’intenti.
Sempre in FB, trovate anche il sottoscritto, sia come individuo qui, che come autore qui.
La pagina web di Delos Passport è qui.
Per dubbi, domande ed eventuali proposte (soggetti possibili o racconti già finalizzati), abbiamo un account di posta specifico: passport@delosdigital.it.
Vi aspetto.
E non dimenticate che siete anche lettori, oltre che autori, eh? 😉
Grazie a tutti.
Un abbraccio.

:: Recensione di L’uomo che uccise Texas Jones di Fabio Novel a cura di Giulietta Iannone

8 febbraio 2012

L’uomo che uccise Liberty Valance, pardon ma la citazione è d’obbligo e non ho resistito, L’uomo che uccise Texas Jones è un breve racconto uscito per MilanoNera Ebooks di Fabio Novel un autore piuttosto eclettico, che trova nella narrativa breve la sua forma privilegiata di scrittura, e inoltre capace di spaziare dalla fantascienza, alla spy story, dal noir, al fantasy con estrema disinvoltura coniugando tutte le forme dell’avventura. Oltre ad essere reperibili in rete, vi consiglio di leggere quelli pubblicati su Fantasy Magazine , i suoi racconti sono usciti sia in antologia in libreria che in edicola suo per esempio è il racconto Il raccolto uscito in appendice a Febbre di Bill Pronzini numero 3031 del Giallo Mondadori di cui l’amico Fabio Lotti dice grandi cose. Tornando a L’uomo che uccise Texas Jones  è un racconto ibrido, caratterizzato da una sorta di contaminazione tra western e noir che ha trovato i suoi maggiori esponenti in autori come James Lee Burke, Elmore Leonard,  o Joe Lansdale figli che hanno nobilitato una tradizione che vede le sue origini nei Pulp Magazine degli anni 30 e 40 quelle riviste da quattro soldi stampate su carta di infima qualità in cui si potevano leggere storie western, o poliziesche prevalentemente, caratterizzate da un alto tasso di iperbolica violenza e da uno stile di scrittura rozzo e imbastardito. Per gli amanti del western questo sito sicuramente riserverà sorprese: http://westerncampfire.blogspot.com/. Texas Jones è un fuorilegge, a capo di una banda di dannati che vagabonda per l’America assaltando banche. Poi un imprevisto, un incontro con il destino e una resa dei conti cambia le carte in tavola ribaltando i vinti e i vincitori. E’ un racconto breve, poche pagine, se dico ancora un po’ della trama finisco per togliervi tutto il divertimento. Posso dirvi solo ancora che c’è un colpo di scena finale, un’amara beffa per un uomo che sognava da giovane di fare il cowboy e che conserva nell’anima ancora un briciolo di quel sogno e un briciolo di umanità. Il racconto è disponibile sia in formato kindle su Amazon che in formato epub su BookRepublic.

:: Recensione di Scatole siamesi di Fabio Novel a cura di Giulietta Iannone

15 luglio 2011

Scatole siamesiThailandia. Kuldilok Jaisai detto Khong, figlio di un mezzo sangue nato dall’unione di un cliente italiano e di una prostituta di Phuket, è un ex pluridecorato sergente maggiore appartenente alle Forze Speciali che lasciata l’uniforme mimetica ha deciso di “seppellirsi in un’altra fottuta uniforme” diventando ispettore della polizia di Bangkok. Assegnato al quartiere di Silom con tutti i privilegi tra cui pure un appartamento in un fatiscente palazzo “ di una trentina d’anni appena”e abbandonate le illusioni di difensore della legge, impara subito l’arte del compromesso diventando un poliziotto moderatamente corrotto. Non si accontenta comunque solo dello stipendio di sbirro, per arrotondare si improvvisa anche guida turistica, lavoro che gli piace e gli da mille soddisfazioni almeno fino al giorno in cui il suo mondo vine improvvisamente messo a soqquadro. Tutto inizia una mattina di settembre del 2058, Kuldilok si aggira per la città sotto una pioggia battente tra locali equivoci e ritrovi per prostitute finchè tra l’atmosfera fumosa di un locale intravede tre uomini e due donne, 5 turisti stranieri,  4 statunitensi e un australiano, che attirano il suo sguardo. Il giorno dopo una telefonata inattesa fatta da uno del gruppo di stranieri gli propone un affare: i cinque amici cercano una buona guida e hanno pensato a lui. Kuldilok accetta senza sospettare minimamente che sarà l’inizio di una caccia senza tregua sulle orme del Fattore Freedom, un segreto che era destino non restasse nascosto per sempre. Scatole siamesi di Fabio Novel già edito nel 2002 dall’Editrice Nord e ora disponibile in formato ebook da Delos edizioni è una piacevole scoperta che propongo volentieri ai lettori di Liberidiscrivere che come me amano l’azione, l’ avventura e gli scenari esotici del Sud Est Asiatico. Non che Fabio Novel sia una new entry assoluta, ho iniziato ad apprezzare la sua scrittura immaginifica e ingegnosamente creativa più che altro leggendo i suoi racconti sparsi per il web e devo dire che il suo amore per l’Asia mi ha riportato alla mente non poche reminescenze salgariane che faranno felici gli amanti dell’avventura tout court. Ma Scatole siamesi, non è solo avventura, è un’indagine disseminata di indizi concatenati e nascosti l’uno nell’altro come appunto in un gioco di scatole cinesi, è una spy story classica in cui servizi segreti e criminali spietati si contendono un segreto in una lotta senza esclusioni di colpi, il tutto trasportato in un futuro abbastanza prossimo ma sufficiente a divertire anche gli appassionati di fantascienza. Novel utilizza uno stile ibrido, non solo spazia tra i generi, ma anche adatta i registri narrativi a seconda delle circostanze utilizzando prevalentemente le venature del thriller per creare suspence e nello stesso tempo giocando con la prima e la terza persona dando al lettore la possibilità di vedere la storia da diversi punti di vista. La parte sicuramente più riuscita o meglio quella che mi ha più colpito è senz’altro la descrizione dell’ambientazione, la Bangkok futuristica che emerge ricorda gli scenari di Philip K. Dick e sicuramente rimarrà impressa nella mente del lettore anche quando la lettura sarà finita. Novel poi ha un modo di scrivere davvero fluido e piacevole, in cui si nota la cura per la scelta delle parole, che rende interessanti sia le descrizioni che i dialoghi. Forse la prima parte è più lenta e si stenta a capire bene i meccanismi dell’azione ma da metà in poi una certa accelerazione divertirà il lettore fino al finale in cui ogni tassello sarà messo al suo posto con notevole ingegnosità

Fabio Novel è uno scrittore attivo su più generi: spy story, fantascienza, noir, fantasy, western… Ha pubblicato narrativa e saggistica per vari editori, tra cui Nord, Mondadori, Delos Books, Curcio, MilanoNera, NoReply e Delos Digital. Ha esordito con il romanzo “Scatole siamesi” (Nord, 2002; Delos Books, 2010), uno spy thriller futuristico ed esotico. Ma è soprattutto nella (varia) misura del racconto che ha trovato la sua dimensione ottimale di autore, con lavori pubblicati in libreria, in edicola (“Segretissimo”, “Il Giallo Mondadori”), su riviste, nel web e in ebook. Come articolista ha collaborato principalmente con i siti del Delos Network. Per “Segretissimo “Mondadori ha curato le antologie “Legion” e “Noi siamo Legione”. Nel catalogo Delos Digital è presente anche con gli ebook “Phuket Inferno” e “Sangue Khmer”.