
Davide Pappalardo, prima de L’onda nera, ha scritto tre romanzi : Buonasera signorina, Che fine ha fatto Sandra Poggi? e Il verso dell’assiolo, curato antologie e pubblicato molti racconti vincendo numerosi premi.
“Qualche tempo dopo, pur ancora distratto dai pensieri sul sex appeal di Maria, impiego la mattinata a leggere i giornali. Da qualche giorno si moltiplicano gli interventi sul Ratto della Venere, come è stata definita dai giornalisti la ruberia della vecchia statua. Si parla ogni dì dell’alto valore dell’opera. Ho persino l’impressione che la quotazione aumenti quasi di ora in ora. Non sanno che cosa scrivere questi scribacchini. In coda a un articolo pesco il nome del professor Colonna, il tipo spavaldo che sono andato a trovare qualche giorno fa. Il massimo esperto di archeologia della zona, già titolare di cattedre, qualifiche ed encomi, è convinto che si tratti di una perdita di valore incommensurabile: “Non si può dire a quanto ammonti, ma è come se Roma avesse perso il Colosseo”. Addirittura!
Libero Russo ha sempre fatto l’investigatore e anche oggi, a un passo dalla pensione, è la cosa che gli riesce meglio. Nonostante la cirrosi epatica e mille malanni che lo spingono a poltrire nell’appartamento di Bologna, stavolta si fa convincere dai pronipoti Emma e Nabucco a raggiungerli ad Acireale dove è appena stata rubata la statua della Venere dell’Etna dal museo. Gli allarmi non hanno funzionato e Nabucco, che ha involontariamente assistito al furto, imbambolato com’era dalla luce blu dell’elicottero che ha sollevato la scultura dal tetto del museo, si sente colpevole per non aver allertato prontamente le forze dell’ordine.
La preziosa statua scoperta nell’area archeologica di Santa Venera al Pozzo è estremamente cara ai concittadini, le indagini procedono con lentezza, e per ritrovarla c’è assolutamente bisogno del fiuto di Libero Russo. L’accoglienza sul posto non è delle migliori ma i pronipoti si offrono di fargli da guida. Libero parte dai bar in cerca informazioni, mentre in piazza i cittadini, guidati da un certo Mustazzi della cosca dei Trunzi, manifestano incolpando i clandestini del furto e chiedendo l’intervento l’esercito. Da sempre d’abitudine incolpano i migranti di tutte le loro disgrazie.
Ma la complicata indagine si avvarrà presto di aiuti inaspettati come quello dell’affascinante ex preside Maria, una donna arguta che si esprime come Franca Leosini, dell’esperta archeologa Nina, di Biagio Mamma Mia sfegatato fan degli Abba, del rider Paolo e di altri curiosi personaggi. Naturalmente si faranno valere anche i nipoti Nabucco ed Emma esperta di Krav Maga, il famoso sistema di difesa israeliana che comprende mosse di boxe, wrestling, aikido, judo, karate, kung-fu e combattimento da strada senza regole. Anche se a vincere su tutto saranno sempre le Marlowiane battute di Libero Russo e le descrizioni dei suoi punti di vista.
Riusciranno i nostri eroi a recuperare la famosa statua che i giornali definiscono ormai preziosissima?
Un detective che ricorda Marlowe per un romanzo grottesco denso di humour nero e personaggi tra le righe che si muovono nelle splendide location siciliane che abbiamo imparato ad amare negli sceneggiati di Camilleri. Cinico e ironico, un antieroe che combatte razzismo e pregiudizio e che conquista subito la simpatia del lettore.
Incuriosita dalla statua, cercando su Google ho trovato l’omonima elezione annuale di Miss Venere dell’Etna un concorso per ragazze dai 14 ai 29 anni che valuta bellezza esteriore e anima delle concorrenti. Kermesse nata nel 2016 che include anche ragazze basse e formose, perché tutte hanno diritto di vivere la propria femminilità, che culmina in agosto nella Piazza del Duomo di Acireale e che ha per patron un signore che si chiama Russo come il nostro investigatore.
In attesa della prossima avventura di Libero Russo, buona lettura!
Davide Pappalardo è nato nel 1976 alle pendici dell’Etna e oggi vive e lavora a Bologna. Al suo attivo ha quattro romanzi e diversi racconti. Con Buonasera signorina (Eclissi, 2016) ha vinto il premio Nero Digitale al Garfagnana in Giallo. Con Che fine ha fatto Sandra Poggi? (Pendragon, 2019) ha vinto il Booktrailer Premium al Festival delle Arti di Cartoceto (finalista anche al Trailers FilmFest a Milano) ed è stato tra i cinque finalisti del premio Giallo Indipendente. Nel 2022 è stato uno dei tre curatori di Pirati e gregari (Augh!), antologia dedicata al ciclismo. Un suo racconto in edizione ebook, Doppio inganno (Todaro, 2017), nel 2021 è diventato un audiolibro. Per Pendragon ha pubblicato anche Il verso dell’assiolo (2022) e L’onda nera (2024).

























