Posts Tagged ‘Anna E. Pavani’

:: La ragazza dei Tarocchi di Anna E. Pavani (Mondadori 2025) a cura di Patrizia Debicke

19 febbraio 2025

Con Verona  in festa per la ricorrenza  del patrono e  Piazza San Zeno  invasa dai banchetti della Fiera, in un vicolo del centro viene ritrovato il cadavere di Carlo Bonfati. Bonfati  è un industriale e  un nome noto  per aver rilevato salvato dalla bancarotta una storica azienda di dolciumi cittadina. A prima vista la sua morte parrebbe un infarto, ma i successivi accertamenti medico legali sul cadavere diranno che l’industriale è morto  per avvelenamento da digossina, un farmaco derivato dalla digitale, usato da  chi soffre di insufficienza cardiaca.
La faccenda è misteriosa, le circostanze del crimine appaiono poche, avvolte nella nebbia e a prima vista difficilmente interpretabili. Anche e soprattutto perché dall’alto tutti pretenderebbero una rapida soluzione del caso. Bonfati infatti era un caro amico del Questore.  Avrebbe dunque assunto una dose fatale di digossina un farmaco destinato ai malati di cuore. Ma lui non aveva di questi problemi e allora come e perché?
Il caso,  che si sta rapidamente  trasformando in un’insidiosa patata bollente, verrà affidato  al commissario Giovanni Russo della Squadra Mobile di Verona.
Russo dovrà impegnarsi per  seguire  e portare avanti un’indagine che presenta molti punti oscuri,  nonostante i problemi domestici  che gli gravano sulle spalle. Sua moglie Claire infatti, un tempo persona acuta, brillante e  l’anima della sua vita,  da anni è vittima di una progressiva e inarrestabile sintomatologia  legata alle depressione. E per di più reagisce male, accetta malvolentieri  l’aiuto medico e psicologico,  e dimentica di prendere le medicine, tenendolo in costante apprensione sulle sue mosse spesso imprevedibili e che teme pericolose. Il commissario che l’ama, rendendosi conto di questo suoi progressivi isolamento e  allontanamento,  si addolora e si colpevolizza.
Per sua fortuna, almeno sul lavoro può contare su un’ottima squadra  composta da  fedeli  collaboratori che l’appoggiano in tutto e per tutto. E sarà soprattutto con il loro aiuto che riuscirà a rintracciare l’ultima persona ad aver visto vivo Bonfati. L’industriale  infatti aveva in tasca della giacca un volantino pubblicitario con il nome di  una cartomante: Madame Ambra  e  un indirizzo di posta elettronica, che aveva piegato e conservato. Cosa poteva voler dire?  Intanto  con la Fiera in corso per la festa del patrono vale la pena di controllare se quell’indovina  stia lavorando in Piazza San Zeno.  
Il commissario  proverà a passare  di là di prima mattina e troverà subito  il suo stand. È ancora chiuso ma esposto fuori dalla tenda un cartello recita; INTERROGA I TAROCCHI DI MADAME AMBRA e il proprietario dello stand  di dolciumi poco lontano gli dirà che abitualmente la cartomante  arriva in mattinata e poi tiene aperto fino a sera.   Al suo ritorno,  nel pomeriggio, scoprirà che questa madame Ambra, non è, come pensava, una prosperosa donna di mezz’età vestita da zingara. Si troverà invece davanti  a  una ragazza dal trucco pesantemente dark che pare quasi uscita dal film Il corvo.  Si chiama  però davvero Ambra, ha ventun anni  ed è una studentessa universitaria che si mantiene agli studi con la sua capacità di leggere i tarocchi.  Lei, interpellata in merito,  ricorderà  subito il signore alto bene vestito che era venuto a farsi leggere le carte. Ignorava la sua identità che aveva scoperto solo più tardi, quando avevano annunciato alla televisione il suo ritrovamento  per strada, ormai privo di vita . Ricordava bene che le carte,  lette su sua richiesta,  erano assolutamente  negative e  indicavano: Tradimento, Inganno, Morte.  Ma al commissario riferirà soltanto di avergli detto: che lo aspettava un cambiamento drastico. Riferirà anche che, come fa  sempre con  i clienti, gli aveva offerta una tazza della sua  solita tisana alla menta. Lui l’aveva bevuta con piacere,  pareva…
Carlo Bonfati aveva, un padre Arturo Bonfati, un anziano signore ancora vivace e in piena attività lavorativa, era sposato con Veronica  una vecchia amica d’infanzia  con la quale da tempo i rapporti si erano guastati e aveva una figlia adolescente.  Aveva anche un socio in affari, Fabio Busso, che di recente aveva scoperto essere l’amante della moglie e con il quale negli ultimi giorni  secondo la segretaria aveva cominciato a  discutere sempre più spesso e  animatamente. E poco prima di morire aveva preso appuntamento con il suo avvocato. Pare  volesse cambiare il suo testamento.
Si appurerà presto  che Ambra, l’ultima persona a incontrarlo, ha seri problemi cardiaci e assume abitualmente la digossina. Dunque avrebbe  avuto il mezzo e la possibilità di uccidere.
Ma perché e per quale motivo, una ragazza normale, una studentessa, avrebbe dovuto avvelenare uno sconosciuto?
Ambra ha un padre che la adora, mentre con sua madre i rapporti sono freddi. La donna  appare stranamente  e crudelmente indifferente nei suoi confronti, cosa che da sempre la fa soffrire. Cosa ha mai fatto di male? Perché  sua madre non riesce ad amarla?
A conti fatti tuttavia poiché  nella storia tutti  i personaggi  si trincerano dietro un vortice di non detto e di segreti, la situazione si complica, fino al punto di precipitare, tanto che  al Commissario  basterà solo grattare via il velo di bugie  dalla vita di Bonfati per rendersi conto cosa nasconde  e  che  in tanti, forse troppi hanno solo guadagnato con la sua morte…
Un giallo tradizionale a tratti indolente con  molti accenti  che evidenziano la  competenza  di un vero professionista, il commissario Giovanni Russo, uomo intelligente e capace, solo angustiato  dai suoi problemi.
Ci sono le  indagini, le diverse piste,  i sospetti, i sospettati,  i cambi di direzione con tutti i personaggi  che risultano plausibili  e  vengono descritti minuziosamente.  Una trama strutturata, per una storia complessa , ingarbugliata ma  mai violenta e che  si evolve continuamente in un’intrigante incastro a scatole cinesi.

Anna E. Pavani, veronese, ama la natura e gli animali. Appassionata di pittura, nel tempo libero dipinge e realizza quadri e trompe-l’oeil con soggetti ispirati ai paesaggi che la circondano e al mare, che ama sin da bambina. È autrice di romanzi d’avventura, pubblicati sotto pseudonimo. Voci nella nebbia (2020) è il suo romanzo d’esordio con la Narrativa Italiana Mondadori.