
Ogni amore è un miracolo, che duri una settimana, o venticinque, trent’anni. Ad alcuni spetta la fortuna di viverlo, altri passeranno la vita senza neanche sospettare cosa hanno perduto. Ogni coppia sa la difficoltà di mantenere due identità separate e nello stesso complementari. I litigi, le incomprensioni, i tradimenti, le separazioni, l’amore che finisce o si trasforma in amicizia, fraternità. Ogni amore è unico perchè è l’incontro di due entità che si incamminano verso un unione di anime, di vita quotidiana, di gusti diversi. Perchè l’amore è anche viaggiare insieme, visitare musei, passeggiare sottobraccio sotto la pioggia, chiacchierare e discutere del libro appena letto, mangiare in un bistrot patatine insieme accompagnate da un buon bicchiere di vino (i piemontesi sanno distinguerlo il buon vino). L’amore è comunione, silenzi condivisi. E’ soffrire assieme quando uno dei due si ammala. E muore. L’amore è più forte del dolore. E il dolore non è una condanna, tutti siamo visitati da questa presenza misteriosa e totalizzante. Elaborare il lutto è quello che fa Roberto Saporito nel suo nuovo romanzo In nessun luogo. Un romanzo minimale, o minimalista che dir si voglia, retrospettivo, uno scavo nell’anima di un uomo, uno scrittore a cui una malattia, bastarda come il cancro, toglie la moglie, la sua metà, la sua ragione di vita, la sua fonte di serenità, di equilibrio e di felicità. La distanza che passa da se stesso al “tu” è l’unica sua forma di difesa o meglio di autodifesa. Tra Xanax, chardonnay, e viaggi nelle più belle città d’Europa, cerca consolazione e conforto da un dolore che spinge anche alla rabbia, al negare un Dio indifferente al dolore degli uomini, perchè è meglio non credere, che credere in un Dio capace di tanta crudeltà. Scrivere per uno scrittore è anche una forma di auto-cura, di catarsi, di venire a patti con dilemmi che forse non troveranno mai soluzione, non in questa vita, che nasconde come il velo di Maya la realtà vera. Che è altrove. Non bastano i soldi (destinati a consumarsi), essere un artista, un intellettuale, potere permettersi il lusso e il tempo per viaggiare, non bastano tutti questi privilegi per riavere in questa vita la “nostra” metà che abbiamo perso. Ma anche se siamo destinati a riprendere un percorso, che per tanti anni abbiamo condotto in coppia, da soli, la morte non è la fine di tutto. Non di un amore grande, profondo e vero come quello che ha vissuto il protagonista di questo libro, riflesso dell’autore. Continuare a vivere è la sua sfida, è il suo coraggio, e la sua forza, per dare testimonianza di questo amore, per dire a chi non lo conosce, e forse non lo conoscerà mai, guardate esiste, io l’ho vissuto. E questo libro ci trasmette intatto questo messaggio, nonostante la tristezza, il dolore, la separazione, la convinzione che la donna amata sia perduta per sempre. Cosa che io non credo, anche oggi gli è vicino, coi ricordi, con i sogni, con il calore di un raggio di sole che si posa sulle labbra, con la forza che gli ha reso possibile sopravvivere a un lutto così devastante. Dare giudizi non si può, bisogna provarle certe cose per parlare, bisogna piangere tutte le proprie lacrime per permettersi il lusso della speranza. Saporito è un grande scrittore, sensibile, raffinato, intelligente, colto, capace di trasmettere sensazioni al lettore, capace di farlo uscire da sé, per parlare di un dolore universale che solo i vedovi, che brutta parola, provano. Colonna sonora “80s Forever Radio”. In nessun luogo, A e B editrice. Collana: Eliconea.
Roberto Saporito, nato ad Alba nel1962, ha diretto una galleria d’arte contemporanea. Autore prolifico è autore di racconti e romanzi: Harley Davidson (Stampa Alternativa, 1996), che ha venduto quasi trentamila copie, dei romanzi Il rumore della terra che gira (Perdisa Pop, 2010), Il caso editoriale dell’anno (Edizioni Anordest, 2013), Come un film francese (Del Vecchio Editore, 2015), Respira (Miraggi Edizioni) e Jazz, Rock, Venezia (Castelvecchi Editore, 2018). Suoi racconti sono stati pubblicati su antologie e su innumerevoli riviste letterarie. Ha collaborato con “Satisfiction” e, con il blog letterario “Zona di Disagio”.
Source: libro inviato dall’editore, ringraziamo l’Ufficio Stampa e l’autore.