
La fede e il potere. Bonifacio VIII, il potente Papa con la spada, l’Ordine dei Templari governato da Jacques de Molay, il Re di Francia Filippo IV il Bello asceso al trono nel 1286 ad appena diciassette anni. È tra Parigi e Roma che si svolge la storia narrata da Luigi De Pascalis nel suo nuovo romanzo. Ma subdoli tradimenti, intrighi e cospirazioni lastricano la strada verso l’evento che cambierà per sempre la storia dell’Occidente cristiano: il primo Giubileo..
A.D. 1299/1300 è uno degli anni e uno dei momenti più vitali per le sorti del papato retto da Bonifacio VIII, Benedetto Caetani, il feroce pontefice della potente famiglia campana, che dal 1294 al 1303 resse con la sua spada e la sua decisa ideologia teocratica il governo di Roma e della storia della Chiesa.
La storia, non ufficiale, lo vuole anche assassino (e magari ci azzecca), del suo predecessore il monaco Celestino V che dopo pochi mesi aveva rinunciato al papato con l’avviso e l’appoggio di Bonifacio VIII, esperto canonista ma in seguito proprio da lui imprigionato nella Rocca di Fumone di sua proprietà per timore dei suoi rivali. La sua esistenza in vita avrebbe potuto infatti spingerli a rimettere in gioco il sant’uomo e usarlo come antipapa.
Ma Bonfifacio è anche un uomo con acciacchi. Infatti benché , dall’aprile del 1295, avesse avviato la sua prodigiosa attività di governo, di tanto in tanto era costretto a rallentare , per i suoi gravi disturbi del ricambio, soffriva di gotta, ma e soprattutto di calcoli renali che difficilmente gli concedevano tregua . Unico rimedio valido era il continuo consumo dell’acqua di Anticoli (odierna Fiuggi), che gli veniva portata espressamente a Roma con carovane di muli. Solo più tardi avrebbe cominciato a seguire alcuni rimedi suggeriti per ora a distanza e per lettera dal famoso medico catalano Arnaldo da Villanova per alleviare i suoi mali.
Già verso la fine del 1299 aveva cominciato a diffondersi al di là delle Alpi e altrove la voce che il Papa aveva intenzione di promulgare un giubileo con il quale potrebbe concedere l’indulgenza plenaria a tutti coloro che nel 1300 sarebbero venuti a visitare le basiliche romane. Una voce che aveva dilagato ovunque, spingendo tanti pellegrini, anche francesi, a mettersi in viaggio verso Roma.
Ma c’era un ma, per promulgare un Giubileo con disinvoltura Bonifacio VIII avrebbe preferito poterlo appoggiare su dei precedenti ecclesiastici.
Ragion per cui mischiato tra questi pellegrini era partito da Parigi, viaggiando in incognito per conto del Gran Maestro anche il templare Goffredo di Charnay. Aveva ricevuto l’incarico di consegnare a Bonifacio VIII, per facilitare il suo compito, un importante documento, una pergamena che citava un dimenticato giubileo indetto un secolo prima ma di riferire anche che il tesoriere parigino dell’Ordine, nominato proprio dal papa, sottraeva importanti somme destinate ai Templari in favore di Filippo IV, sovrano da tempo in grave dissenso con il pontefice.
Goffredo aveva scelto di viaggiare da solo su strade secondarie, ma poco sicure nel timore di essere seguito dai sicari di Nogaret, il perfido e diabolico guardasigilli del sovrano francese. Ciò nondimeno mettendo anche in gioco la sua sicurezza salverà sul San Bernardo da un’aggressione dei briganti tre “pellegrini”: marito, moglie e la giovane e bellissima figlia, Berenice. Da quel momento il conturbante fascino della ragazza riuscirà pian piano a conquistare i sensi e il cuore del templare che, benché abbia finora rispettato i voti di castità pronunciati tanti anni prim, finirà per soccombere alla tentazione.
Al quartetto , il templare e la famiglia di pellegrini, dopo aver superato il lago di Bolsena si unirà il medico Arnaldo da Villanova, in viaggio per Roma per porre rimedio ai mali di Bonifacio. Giunto miracolosamente in tempo per portare soccorso a Charnay, caduto con i compagni in un secondo agguato di banditi e poi dopo averlo curato dalla brutta ferita riportata, caricarlo sul suo carro fino alla comune meta. Ma sulla loro stessa strada c’è anche un turcomanno, Nadir, inviato di nascosto dal Gran maestro con una copia dei messaggi affidati a Goffredo.
Cosa stanno architettando i templari? Mentre nel frattempo a Roma un mercenario ex generale bizantino, Demetrio Iliades, cerca per conto di Bonifacio di scoprire cosa di orribile avviene all’Hostaria de l’oca…
Un romanzo avvincente, con una perfetta ricostruzione storica, per una trama che introduce il lettore coinvolgendolo dalla prima all’ultima pagina in uno dei momenti più significativi del Tardo Medioevo.
Una straordinaria ricostruzione storico ambientale di Luigi De Pascalis che, con le sua consueta bravura e grande cultura storica, affiancando i suoi ben calibrati personaggi di fantasia abilmente mischiati a quelli realmente vissuti con una coinvolgente narrazione romanzesca, ci riporta indietro nel tempo a vivere fatti e situazioni realmente accaduti.
La “fede” e il potere temporale o teocrazia era il principio irrinunciabile di Bonifacio VIII. Per il quale il papa, oltre ad essere sommo pontefice della Chiesa cattolica (e quindi a detenere il sommo potere spirituale nella cristianità), era anche sovrano e addirittura avrebbe voluto mantenere quella stessa sovranità su tutta la cristianità. Esercitando di diritto la teocrazia la dottrina secondo cui Dio è la fonte diretta di ogni potere, sia quello spirituale, cioè religioso, sia quello temporale, ossia terreno: pertanto la Chiesa deve coincidere con lo Stato o lo Stato deve essere subordinato alla Chiesa. Poiché la salvezza delle anime è considerata superiore a ogni altro interesse materiale, la teocrazia presuppone la sottomissione del potere temporale a quello spirituale e, di conseguenza, dei laici all’autorità del clero (vedi Iran ai giorni nostri.)
Luigi De Pascalis è un autore di narrativa storica e fantastica. Ha pubblicato romanzi e numerosi racconti in riviste, quotidiani e antologie. Per due volte ha vinto il Premio Italia per la letteratura fantastica e il Premio Acqui Storia nel 2016. Tra i suoi romanzi ricordiamo quelli della serie di Caio Celso (La dodicesima Sibilla. Un’indagine di Caio Celso, Rosso Velabro, Il signore delle furie danzanti. La prima indagine di Caio Celso, Il collezionista di sogni), La pazzia di Dio (finalista Premio Acqui Storia), La morte si muove nel buio (finalista Premio Acqui Storia e Premio Salgari), Notturno bizantino, la lunga fine di un impero (candidato al Premio Strega e vincitore del Premio Acqui Storia 2016), Il sigillo di Caravaggio, Il pittore maledetto, La congrega segreta. Come illustratore ha realizzato Pinocchio, graphic novel sul romanzo di Carlo Collodi.

Chi di voi non ha mai sognato di vivere in un casale toscano, immersi nella natura, con il proprio orto, un prato fiorito, un cane, dei cavalli, e una meravigliosa cucina piena di pentole, piatti di ceramica, mobili di legno rustico, taglieri, e dotata di tutti gli ingredienti necessari per cucinare piatti sani e sostanziosi? Ecco il libro di cui vi parlo oggi vi aiuta a rendere un pochino più concreto questo sogno. La cucina del Casale di Luisanna Messeri è un manuale di cucina che illustra tutti i segreti e la bellezza della cucina toscana, una cucina ricca, saporita e molto semplice. Una cucina casereccia ma non per questo meno saporita e ricca di tutti quegli ingredienti necessari al benessere e alla salute. Oltre alle ricette, Luisanna Messeri ci dispensa mille consigli dal come fare la spesa, a come ordinare la dispensa elencandoci perfino quegli ingredienti che mai dovrebbero mancare. Diviso per stagioni e ingredienti, accompagnato da un linguaggio semplice e diretto ci insegna tra le altre cose quanto è importante mettere molta cura nei piatti che cuciniamo e che serviamo in tavola per noi e le nostre famiglie. È un modo di volersi bene, di tramandare le nostre tradizioni culturali e sociali, di accrescere quel patrimonio di conoscenze e abilità che si tramanda di generazioni in generazioni. E poi è divertente, cretivo, e rilassante, in questi giorni di ansia e tensione potere mettere alla prova la nostra abilità ai fornelli è un’attima attività che soprattutto apprezzeranno i vostri commensali. Buon appetito!























