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:: La fabbricante di Barcellona, Dolors Monserdà i Vidal, (Bonfirraro editore, 2025) A cura di Viviana Filippini

3 giugno 2025

Arrivato nelle librerie “La fabbricante di Barcellona” della scrittrice spagnola Dolors Monserdà i Vidal, nata a Bercellona nel 1845  e autrice attenta ai movimenti sociali attivi dell’ epoca e proprio per la sua attenzione alla condizione femminile del suo tempo è stata considerata una delle prime femministe catalane. In questo romanzo, edito da Bonfirraro e tradotto da Carlo Ludovico Bruni, la trama  si sviluppa nella Barcellona del passato dove si sta manifestando il cambiamento e la trasformazione della società scatenata dall’arrivo dell’era industriale. Qui appare Antonieta Corominas, figlia di artigiani tessitori, che vive in modo umile prendendosi cura del fratello e in attesa che le cose cambino per entrambi, perché deve esserci la possibilità di migliorare per avere un domani migliore. Soprattutto la giovane vorrebbe una vita più autonoma e indipendente e questa sua aspirazione è qualcosa di innovativo e anche un po’ controcorrente per la società spagnola del XIX secolo. Il fratello di Antonieta seguirà le tappe consuete della vita sposando Florentina,  donna che ama la bella vita,  il benessere,  viaggiare,  leggere libri.  Questo atteggiamento,  unito ad alcuni intoppi economici, porteranno l’uomo a vedere andare in frantumi in modo completo il proprio sogno ideale di famiglia perfetta. Tanto è vero che la cognata di Antonieta ad un certo punto, non solo se ne andrà lasciando in solitudine il marito che secondo lei non l’ha mai capita. La donna porterà con  sé  i due figli, lasciando l’uomo senza più nessuno e con gravi problemi economici  causati da investimenti sbagliati in borsa.  A cercare di metterci le pezze ci proverà Antonieta che  nel corso della trama  subirà una vera e propria trasformazione che si potrebbe vedere come una maturazione e una rinascita. Mi spiego meglio ora.  All’inizio la giovane donna vive quasi nascondendosi e sembra avere un approccio timoroso alla vita, ma pagina dopo pagina, inizia il cambiamento di Antonieta che con il matrimonio con Pere Joan Grau e gli antichi telai di famiglia provano a tessere nuovo futuro. I due cominciano come filatori nella speranza di diventare fabbricanti, cosa che accadrà passo dopo passo, con tanta fatica attenzione e impegno per il proprio lavoro. Antonieta  è quindi una donna, un esempio di umiltà, di tenacia, costanza,  dedizione, tutte qualità che le permetteranno di trovare il suo giusto equilibrio tra lavoro e casa e il proprio posto nel mondo. Questa evoluzione permetterà alla protagonista, in quanto donna di avere una nuova posizione sociale ed economica autonoma, che nella Barcellona di inizio XX secolo è qualcosa del tutto nuovo,  perché da piccola  produttrice la Corominas diventerà imprenditrice,  portando la sua produzione da artigianale a industriale, seguendo quello che è il cambiamento sociale in atto. “La fabbricante di Barcellona” è un affresco narrativo della società spagnola ai tempi del nascente sviluppo industriale grazie al quale Dolors Monserdà i Vidal racconta il cambiamento relativo alla società, che ha ricadute anche sul singolo,  in questo caso Antonieta, donna intraprendente che vuol essere autonoma e indipendente. Inoltre il libro Il testo fa parte della collana le Sibille che comprende le voci femminili più potenti e ispiratrici della letteratura mondiale, celebrando la forza, la saggezza e la bellezza dell’esperienza femminile.

Dolors Monserdà i Vidal (1845-1919) nata a Barcellona. Scrittrice, si avvicina ai movimenti sociali in fermento all’epoca; per il suo interesse per la condizione femminile del suo tempo è considerata una delle prime femministe catalane. Si dimostra un’autrice di successo fin dal suo ingresso nel panorama letterario, grazie a poesie a tema politico, religioso e patriottico. Tuttavia, il campo in cui eccelle è il romanzo, nel quale rivela la sua modernità non tanto per lo stile, che poco si conforma alle teorie estetiche, bensì per i contenuti, ossia la prospettiva femminile che rivela, e analizza, la condizione socioculturale della donna dell’epoca. La produzione della Monserdà si rivolge alle donne, ma non come prodotto di svago ed evasione dalla quotidianità, bensì come vero e proprio insegnamento di carattere pedagogico, e questo è evidente più che mai nella sua opera più riuscita, “La fabricanta” (La fabbricante di Barcellona). (fonte editore Bonfirraro)

Source: editore Bonfirraro

:: “Traiano. Il migliore imperatore di Roma”, Mirko Rizzotto, Graphe.it  (2024) A cura di Viviana Filippini

6 Maggio 2024

Quando si pensa a Traiano, la mente corre spesso alla Colonna Traiana innalzata  a Roma nel 113 d.C. per celebrare l’impresa che portò l’ imperatore Traiano a conquistare la  Dacia. La colonna narra per immagini i momenti più importanti e salienti della battaglia che permise all’imperatore l’importante vincita. In realtà ancora molto non si sa della vita di Traiano le cui ceneri, tra l’altro, si trovano nella base della colonna, e a narrarla per darci maggiori particolare ci pensa Mirko Rizzotto con “Traiano. Il migliore imperatore di Roma”, edito da Graphe.it. Il testo non solo racconta la persona di Traiano per le imprese compiute, perchè quello che l’autore cerca di fare è proprio restituire un ritratto umano dell’antico imperatore di origine spagnola che, salito al trono nel 98 d.C., e passato alla storia come l’ “Optimus Princeps”, ossia il migliore imperatore, qualità che come si nota nel libro, gli permise di conquistare fama ai suoi tempi e di riottenerne molta altra anche in epoca medievale. A tal fine nell’ultima parte del testo si trovano tutta una serie di scritti di epoca medievale riferiti a Traiano e alla sua importante figura. Questo interesse ieri e oggi perché? Per il semplice fatto che Traiano, dimostrò di essere un abile uomo di armi e stratega che fece guerre daciche e partiche grazie alle quali ampliò il suo impero arrivando in Dacia (Romania), Armenia, Mesopotamia, Assiria e che gli permisero anche di intessere interessanti rapporti con il regno indiano dei Kushan, frenati poi dall’improvvisa morte di Traiano stesso. Certo è che l’ imperatore riuscì a mettere in campo le sue qualità anche in ambienti non esclusivamente militari, ma nella vita di ogni giorno. Basti pensare all’amore per l’arte che lo portò,  durante il suo impero a Roma, a far realizzare i diversi monumenti che ancora oggi possiamo vedere, compresa la colonna che racconta le sue gesta descritta all’inizio della recensione. Il suo amore per la cultura lo portò a sostenere la maturazione di letterati come Plinio il Giovane, Tacito, Dione Crisostomo, segni evidenti della sua versatilità. A rendere più approfondita questa biografia ci sono anche una serie di testi rumeni che l’autore ha consultato e che gli hanno permesso di aggiungere ulteriori informazioni e dettagli in più su Traiano, sulle sue maggiori battaglie, ma anche sulla dimensione umana e colta di colui che venne poi definito nel tempo e nella memoria “il migliore degli imperatori”.

Mirko Rizzotto laureato in Storia romana all’università di Padova è insegnante di Italiano e Storia nell’istituto comprensivo statale del proprio paese natale dal 2004. È stato conservatore e poi collaboratore alla didattica nel Museo Civico Archeologico di Cologna Veneta, il più antico della provincia veronese. È direttore editoriale di varie collane per una casa editrice patavina e collaboratore con l’editore statunitense ABC-Clio (California). Tra le sue pubblicazioni ne ricordiamo alcune: “Mario Massimo. Frammenti” (2006);  “Xifilino. Vita dell’imperatore Traiano (2010); “Krum il grande nemico dell’Impero romano” (2011). Ha curato inoltre la pubblicazione dei frammenti delle opere dell’imperatore Traiano (2020), degli scritti del babilonese Beroso e dell’ambasciatore bizantino Pietro Patrizio (2021).

Source: inviata dall’editore. Grazie allo studio Comunicazione 1A.