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:: L’estate dei morti di Giuliano Pasini (Piemme 2024) a cura di Massimo Ricciuti

8 giugno 2024

L’estate dei morti è il periodo dell’anno racchiuso tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. In quei giorni del 1984 una ragazza di nome Sibilla annega in uno stagno in circostanze misteriose. Esattamente due decenni dopo, l’agente scelto Rubina Tonelli, di stanza al commissariato di Case Rosse, sull’Appennino emiliano, riceve una telefonata che annuncia il brutale omicidio di due uomini in un casale della zona. A effettuare la chiamata è una ragazza che dice di chiamarsi proprio Sibilla: secondo lei, le vittime sarebbero state uccise dalla Borda. Quest’ultima, nella tradizione dell’Emilia-Romagna, è una creatura leggendaria rappresentata come una sorta di strega che vive nelle zone paludose e uccide i passanti, soprattutto i bambini. Rubina, come spesso le accade, decide di fare di testa propria e si reca al casale senza il suo superiore, il commissario Roberto Serra. Sul posto trova, in effetti, i cadaveri di due uomini orrendamente massacrati. Il locale sembra appartenere a Luce, amica della ragazza morta nel 1984 e presente anche lei allo stagno venti anni prima. Di Luce, però, si sono perse le tracce da lungo tempo e la telefonata non può essere stata fatta dalla Sibilla del 1984. Sono solo due dei tanti misteri che Roberto e Rubina si troveranno ad affrontare un’indagine destinata a segnarli per sempre.

L’estate dei morti è il quinto romanzo del bravissimo Giuliano Pasini. Al sempre presente commissario Serra, si è aggiunta, dall’avventura precedente, l’agente scelto Tonelli, mandata a Case Rosse per “punizione”. Sono due personaggi complicati, ognuno alle prese con le proprie debolezze e con il proprio, ingombrante passato. Le cicatrici fisiche e morali che si portano addosso faticano a guarire e tutto ciò va a pesare sul loro rapporto, fatto di cose dette e, soprattutto, taciute. In questa indagine saranno costretti a confrontarsi con eventi che di naturale paiono avere davvero poco: Roberto è più scettico al riguardo, mentre Rubina si lascia trascinare da subito. Le tradizioni popolari sono dure a morire e gli abitanti di Case Rosse non fanno eccezione. Serra si sta facendo pian piano accettare, anche se resta comunque uno ed fòra, cioè non del luogo. Il commissario è segnato da una tragedia che l’ha colpito da ragazzo: l’assassinio dei genitori, avvenuto in sua presenza. I responsabili non sono mai stati individuati e lui si è imposto di trovarli. Nel romanzo ritroviamo alcuni personaggi ormai familiari, quali Vito Corazza della Squadra Mobile di Modena e il generale Minimo, comandante del RIS di Parma. Fa capolino una nuova figura, l’invadente giornalista Germana Prilli, che intreccia un inquietante rapporto con Rubina. Proprio quest’ultima assume una maggiore rilevanza, che la porta a essere una vera e propria coprotagonista. Non mancano momenti riservati alla buona musica, al buon cibo e al buon vino. Il tutto nel romanzo sicuramente più “duro” e più cupo dell’autore, una storia davvero forte che, agli elementi del thriller, aggiunge venature noir e soprannaturali.

Giuliano Pasini, nato a Zocca, è un orgoglioso uomo d’Appennino che vive in pianura, a Treviso. Socio di Community, una delle più importanti società italiane che si occupano di reputazione, è presidente del Premio Letterario Massarosa e in giuria di altri concorsi italiani e internazionali. Il suo esordio, Venti corpi nella neve (ora Piemme), diventa subito un caso editoriale. Seguiranno Io sono lo straniero e Il fiume ti porta via (entrambi Mondadori), tutti con protagonista Roberto Serra, poliziotto anomalo e dotato di grande umanità, in perenne fuga da sé stesso e dal male che lo affligge. È così che si muore ne segna il ritorno a Case Rosse dieci anni dopo il primo romanzo.