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Martina Tonoli e i “Benefici dell’educazione ambientale”. Intervista a cura di Viviana Filippini

4 luglio 2024

Fa davvero bene vivere a diretto contatto con la natura? Quali sono i suoi effetti sull’essere umano? Quanto è importante conoscere la dimensione naturale che ci circonda? A dare risposta a queste e altre domande ci pensa la giovane psicologa Martina Tonoli nel libro “I benefici dell’educazione ambientale” edito da Angolazioni. Per saperne di più abbiamo parlato del libro con l’autrice.

Come è nata l’idea del libro? L’idea del libro nasce dall’esigenza di divulgare e rendere accessibili a tutti le informazioni e i risultati raccolti durante lo svolgimento della mia tesi magistrale in Psicologia per il Benessere. In quanto, durante la sua stesura mi sono resa conto nell’importanza delle informazioni raccolte e di quanto queste rese accessibili a tutti, possano aprire la mente a molte persone. Infatti, il libro parla dei benefici del contatto della natura che ogni singolo individuo può sperimentare su di sé. La natura ha straordinari effetti benefici a livello psico-fisico. Rigenera continuamente l’attenzione periferica e per questo migliora e prolunga la qualità dell’attenzione su di un compito. Perché non unire questi benefici con l’educazione? Se si inizia ad educare sin dai primi anni di vita i più piccoli alla cura della natura, a restare in contatto con essa, a preservarla, automaticamente ognuno di loro andrà a beneficiare di tutti questi straordinari effetti positivi. Inoltre, l’interazione con la natura sin dai primi anni di vita e l’introduzione dell’educazione al suo rispetto all’interno del programma scolastico predispone i soggetti alla salvaguardia e tutela di essa. Rousseau, Gandhi, Montessori e Dewey sostenevano che l’insegnamento attraverso l’esperienza diretta e il contatto possa collegare gli individui alla natura e plasmare la loro prospettiva morale nei confronti di essa.

Perché scrivere un libro dedicato all’educazione ambientale in un periodo storico dove la crisi climatica è sempre più presente? Il mio libro nasce proprio dal bisogno di sensibilizzare la popolazione sulla tematica della crisi climatica e rendere le persone consapevoli di quanto sia necessaria per noi la natura e il suo benessere per poi, di conseguenza, poterne godere anche noi. È forse proprio partendo dall’inserire i concetti di tutela e cura della natura all’interno dei contesti educativi che si può arginare questa problematica. In quanto, è dimostrato che durante i primi anni di scuola i bambini si plasmano in base a ciò che viene trasmesso loro, i valori che acquisiscono durante la prima infanzia rimarranno con loro per sempre. Dove più che nelle scuole è possibile inserire un’educazione traversale e comune a tutti? Io ho scelto di approfondire ed indagare gli effetti che l’educazione ambientale potrebbe apportare se inserita sin da subito nel contesto scolastico. Con un programma adeguato. Le scuole sono ritenute dei luoghi ideali per la realizzazione dei programmi che possano fornire un contatto continuo con l’ambiente naturale lungo tutto l’arco di crescita degli individui.


In che modo hai svolto le tue ricerche per dimostrare i benefici dell’educazione ambientale? La mia ricerca è una ricerca esplorativa qualitativa, innanzitutto ho raccolto più materiale possibile a livello bibliografico che andasse ad avvallare tutti i benefici della natura sull’uomo, oltre che verificare e raccogliere tutte le ricerche che già erano state realizzate, in precedenza, sul campo in merito a questa tematica. Successivamente, ho indagato in tre classi di prima elementare, in tre istituti statali differenti, anche per attività in relazione alla natura e spazi verdi esterni, i sentimenti, le percezioni e le nozioni dei bambini in relazione ad essa. Dai differenti programmi scolastici, alla differente sensibilità sulla tutela dell’ambiente naturale e del contesto scolastico, sono emersi risultati che sono andati a confermare le mie ipotesi. I bambini i quali hanno avuto la possibilità di avere maggior contatto con la natura si sentivano più vicini ad essa e più in dovere di proteggerla e tutelarla.

Cosa hai notato dal rapporto tra uomo e natura, quali sono i benefici, gli aspetti derivanti dal vivere un percorso di educazione in rapporto al mondo naturale? Vivere in contatto con la natura porta numerosi vantaggi psico-fisici. Abbassa il livello di cortisolo, ormone dello stress ed innalza il livello di ossitocina, ormone della felicità. Rallenta il battito cardiaco. La natura è un rigeneratore continuo dell’attenzione, migliora la concentrazione e le capacità cognitive, oltre che a sviluppare e sprigionare maggiore creatività. Le persone che vivono a contatto con la natura dimostrano livelli d’umore mediamente più alti, e minore possibilità di avere problemi cardiaci, ad esempio. Essendo la natura un elemento che dona ai soggetti benessere,automaticamente le persone si sentono innatamente spinte a tutelarla, a preservarla ed a mantenere questo contatto così benefico con essa.

Chi è il lettore ideale del tuo libro? Questo libro è volto a tutte le persone che lavorano e vivono in contesti educativi, può essere rivolto ad un insegnante come ad un genitore. Ma non solo, è per tutti quelli che si sentono vicini al mondo della natura, oppure che vogliono approfondire la sua tematica e il potere benefico che ha sul corpo e sulla mente dell’uomo.


Perché è importante recuperare il rapporto uomo natura nel percorso di educazione e farlo fin dalla scuola? Se non ci fosse la natura non ci saremmo nemmeno noi. Al giorno d’oggi siamo troppo concentrati sulle nostre attività, sui mille impegni e i mille problemi che ci si presentano ogni giorno. Ma non ci stiamo accorgendo di come stia soffrendo il mondo intorno a noi, ci stiamo dimenticando di cosa si prova a stare bene, a fermarsi e a godersi delle piccole cose della vita. Del calore del sole sulla nostra pelle, del rumore delle foglie che si muovono con il vento, della sensazione di distensione dei muscoli, immediati, nel vedere una distesa di prato verde. È importante ritornare a connetterci con la nostra linfa vitale, la natura, per poter ritornare a star bene. Ma per poterlo fare è necessario educare le nuove vite e rieducarci alla tutela della natura. Se si inizia a farlo sin dalla tenera età dei bambini, saranno essi stessi a continuare a mantenere e ricercare questo contatto benefico con tutto l’ambiente naturale e a preoccuparsi della sua tutela.