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:: Intervista ad Anna Mauro a cura di Giulietta Iannone

5 ottobre 2009
Anna Mauro
Che emozione si prova a mettere in scena un testo teatrale?
Indescrivibile se solo pensate che per me costituisce la possibilità di trasformare inchiostro stagnante in sangue che circola in esseri umani, animandoli.

Quali sono i tuoi autori preferiti?

De Filippo, Ibsen, Skakespeare.

Che studi hai fatto?

ISEF, Laboratori Teatrali con il maestro Pippo Spicuzza e vari stages di recitazione e regia con il maestro Enzo Sulini. Ho studiato pianoforte e danza classica.

Ti piace il teatro di Ibsen?

Ho già risposto.

Quale strumento di scrittura preferisci, bic, computer?

La bic, senza possibilità di replica. La porto con me ovunque, senza problemi. Guai a non averla in borsa o in tasca.

Parlami della tua infanzia.

Ho avuto un’infanzia serena, quasi all’insegna della noia. Probabilmente giusto la noia è stata la molla scatenante per la mia fantasia. Avrei voluto vivere più vite e, alla fine, ci sono riuscita.

Scrivere per te è più una passione o un lavoro?

Una mania, sono una scriborroica. Scrivo ovunque, pure sui dolci.

Raccontami un aneddoto bizzarro che ti è accaduto?

Lo inserisco alla fine. E’ tratto dal mio “Femminopatia”, che è una sorta di diario personale. Solo a me, figlia di un dio burlone, poteva capitare una cosa simile. Decidete voi se è il caso.

Hai molti amici nel mondo del teatro, li frequenti?

Sì, compatibilmente col tempo disponibile.
Preferisco comunque andare a vedere i loro spettacoli: è la prova di amicizia più grande che si possa dare.

Sei superstiziosa?

Noooooooo! Scherzo…

Come sono stati i tuoi esordi?

Stupendi. Al Teatro Biondo di Palermo con Pippo Spicuzza.

Scrivi anche romanzi di narrativa, saggi racconti?

Sì, anche un almanacco demenziale, che pubblico giornalmente sul mio sito.

Quale è il libro più bello che hai letto?

Quello che avrei voluto scrivere io: “Il gattopardo”.

Ascolti musica mentre scrivi?

Sì, e non solo. Guardo la TV, parlo con le amiche, aspetto il turno alla posta ed in banca. E’ un istinto ed una spinta che non riesco a controllare..

In questo periodo di crisi hanno fatto molti tagli per la cultura che suggerimenti daresti?

Uno soltanto: quello di dimettersi.

Preferisci scrivere o dirigere i tuoi spettacoli?

Scrivere, per me, è quasi un automatismo. Dirigere è sfida, è confronto, è coraggio di materializzare la fantasia: è il coraggio dell’incoscienza.

Che consigli daresti ai giovani che vogliono intraprendere il tuo mestiere?

Per me non è un mestiere, è veramente una passione e per una passione non ci sono consigli che tengano.

Cosa ne pensi delle scuole di teatro quali sono le migliori?

Le tavole dei palcoscenici.

L’improvvisazione è nelle tue corde?

Decisamente sì.

Scrivi anche testi per la tv?

Sì.

Quale è il tuo poeta preferito?

Giovanni Meli

Definiscimi il talento?

La capacità di percorrere la distanza che c’è fra il dire ed il fare.

Ti piace il teatro greco antico?

Sì, ma non mi fa impazzire.

Ti occupi di teatro per ragazzi ti da soddisfazioni?

Le più grandi, le più emozionanti. Sono i ragazzi che ti fanno rimanere giovane e che ti spingono ad un continuo confronto generazionale.

Quale è il miglior consiglio che daresti ad un attore?

Di lasciarsi investire dagli eventi della vita, positivi o negativi che siano. Sono questi quelli che rappresentano il suo vero patrimonio personale.

Parlami della tua terra.

In due parole: Maledetta e Meravigliosa.

Cosa stai leggendo attualmente?

Sto rileggendo “I Beati Paoli” di Luigi Natoli

Ti piacerebbe insegnare teatro, già lo fai?

Sì.

Parlami dei tuoi progetti.

Stagione 2009 – 2010
“Il barbone di Partanna” – dramma – al teatro Crystal di Palermo ad Ottobre
La pubblicazione del mio ultimo libro “Stracchiolitudine” entro Natale – casa editrice La Zisa
“Ogni fegatino di mosca è sostanza” – opera cabarettistica a Gennaio
“Radici di sole” – teatro per ragazzi a Febbraio
“U ciuraru ru campusantu” – dramma – a Marzo
“Meteore” – commedia – ad Aprile

Aneddoto
Sogni di gloria
Sono le ore 8,39 del 20 Luglio 2007 e sguazzo felice nello splendido mare gallico (non perché appartenga alla Gallia, ma perché le acque di Capo Gallo a Palermo hanno un aspetto caraibico). Sono acque purificatrici e sulla mia psiche agiscono come uno scrub. Hanno la capacità di raschiare e portar via i pensieri, le negatività e di farmi sentire parte integrante dell’universo. Improvvisamente ho la sensazione che stia per accadermi qualcosa di buono. Sch izzo fuori dall’acqua e mi fiondo sugli scogli per rivestirmi. Sono colata dalla testa fino ai piedi, ma non me ne curo. Raccatto la borsa e mi avvio elettrizzata alla fermata della navetta che mi condurrà al parcheggio che ho pagato per tutta la giornata e che sono riuscita a sfruttare soltanto per mezz’ora. L’aria che si respira in questo tipo di mezzi di trasporto è straordinaria: ha un sapore vacanziero, tutti i passeggeri, quando sali, ti sorridono e ti salutano. Sembriamo amici da sempre e non ci siamo mai incrociati di striscio. Tutto è preludio musicale. Di corsa prendo la Ka e via…verso casa. Come sospinta da un’energia misteriosa, ficco le dita nella cassetta della posta: niente di niente, che in spagnolo si dice nada de nada e in francese rien de rien. Salgo, accendo il computer e mi catafotto sulla casella di posta elettronica. Eccola! La mail è lì. Ed è del dottor Vincenzo Selleri. E’ arrivata, la risposta è arrivata! Apro duemila link o come diamine si chiamano perché le dita mi tremano e mi fanno sbagliare rigo. Finalmente! Ecco qui…che c’è scritto?
Per un pene da 7 a 12 centimetri clicca qui?
Allora non è l’editore! Già, guardo ancora più attentamente e mi accorgo che manca una vocale nel cognome.
Rileggo la comunicazione e su quella parola…Pene…s’infrangono ancora una volta, ahimè!… i miei sogni di grande scrittrice.

Anna Mauro

Buona giornata a tutti