
Torna in libreria Massimo Carlotto con un romanzo di attualità, assolutamente verosimile. Sporco e pulito allo stesso tempo. Legato all’ambiente, alla mentalità, alle chiacchiere e alla reputazione. Un luogo, una valle del nord-est italiano, dove tutto è ristretto e qualsiasi problema deve essere risolto lì. Dove “lo straniero” è mal visto, guardato con sospetto. Dove “il ricco” può tutto, comprando felicità e agonia. Dove si può imparare a odiare perché ci si sente in trappola, incapaci di guardare oltre una strada trafficata. Dove il dolore rende “diversi”. Una valle dove si muore per zittire, perché si crea fastidio. Dove il lavoro manca e allora diventa facile essere reclutati dalla malavita. Un posto dove le indagini sono superficiali per convenienza, perché così si fa prima. Fingere, tradire, salvare le apparenze. Mantenere una catena di segreti strettamente intrecciati, perché tanto è così che funziona. Che si fa da sempre. Perché tutti possono essere colpevoli o innocenti nello stesso momento. Semplicità e efficacia del linguaggio. Due caratteristiche che mi hanno colpita di questo bel romanzo. Buona lettura.
Maurizio Carlotto è l’inventore della serie di Marco Buratti detto l’Alligatore. Ha scritto numerosi romanzi tra cui Arrivederci amore, ciao, L’oscura immensità della morte, Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane, La signora del martedì. Per Rizzoli ha pubblicato Il Turista e l’antologia Sbirre con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni.
Fonte: omaggio dell’editore al recensore. Ringraziamo l’Ufficio stampa Rizzoli.
Tag: E verrà un altro inverno, Federica Belleri, Gialli thriller noir, letteratura italiana, Massimo Carlotto, Rizzoli
Rispondi