:: Blogathon “I migliori film tratti dai libri”: Triangolo a Rodi, di Dame Agatha Christie

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Hercule Poirot sedeva sulla sabbia bianca e il suo sguardo vagava sulla smagliante superficie azzurra dell’acqua. Era vestito con eleganza puntigliosa, quasi eccessiva; abito di flanella di taglio sportivo, e un cappello di panama a tesa larga che gli parava il capo. La sua generazione apparteneva al tempo in cui si credeva nella necessità di proteggersi con cura dai raggi solari.

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Scegliete il miglior film o la miglior serie tv tratta da un libro, sembra facile ma non lo è affatto, perché per quanto si sia sempre molto critici quando si compiono operazioni del genere (il libro era meglio, quante volte l’avete sentito dire) esistono anche casi in cui la trasposizione cinematografica è così accurata, originale, elegante, che beh ti può spingere a riscoprire un autore che per vari motivi più o meno validi non avevi mai preso in gran seria considerazione, (anche se magari monumentale come Agatha Christie).
Diciamolo chi non ama i gialli classici all’inglese con Scotland Yard, zitelle impiccione, villaggi ameni, tè delle cinque, e via dicendo non è molto tentato di imbattersi nei suoi libri, liquidati come storielle borghesi in cui il delitto è più che altro un pretesto o peggio un gioco di società. Converrete che lo spessore morale o anche solo filosofico della cosa sembra del tutto assente, il delitto quasi una burla o una scusa per parlarci di ricchi aristocratici sfaccendati, ereditiere quasi ninfomani, scrittrici eccentriche o archeologi fuori dal mondo. Insomma se si cerca uno specchio della società, lo si trova ben distorto o quanto meno privo di spunti davvero interessanti.
Almeno questo pensavo (sbagliando) prima di imbattermi nella serie tv dedicata a Poirot, Agatha Christie ‘s Poirot. Serie televisiva britannica, prodotta originariamente dalla London Weekend Television e poi dalla ITV Production and Agatha Christie Ltd, con ben 13 stagioni, per un totale di 70 episodi ispirati in parte ai racconti brevi e in parte ai romanzi di Dame Agatha Christie.
La mostruosa bravura di David Suchet, ma a dire il vero di tutti i vari comprimari da Hugh Fraser, Philip Jackson, Pauline Moran, a Zoë Wanamaker, oltre a tanti attori di teatro o vere e proprie star come Michael Fassbender, Jessica Chastain, Elliott Gould, John Hannah, Elizabeth McGovern, i dialoghi frizzanti, le scenografie sontuose, le ricostruzioni d’epoca certosine fin nei minimi particolari, gli abiti, l’arredamento, le macchine, i giornali, le riviste, insomma credo che Agatha Christie ‘s Poirot si meriti di stare qui in questo post, senza rimpianti, insomma.

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Dicevo gli episodi sono 70, e io ne ho scelto uno forse minore, Triangle at Rhodes, regia di Renny Rye, tratto da un racconto e forse neanche il più famoso, Triangolo a Rodi, che compare nella raccolta “Quattro casi per Hercule Poirot” edita da Mondadori e tradotta da Grazia Griffini e Lidia Lax, nel 1990 per il centenario dalla nascita, che ben si presta a questo mio piccolo ma entusiasta omaggio. Ho anche scelto Triangolo a Rodi perché avevo sottomano il libro, e ho potuto leggere il racconto più volte, e ho potuto rivedere anche l’episodio studiandone struttura e peculiarità e facendo i debiti raffronti.
Ma partiamo dal racconto, la cui trama se vogliamo è quanto meno esile. Poirot si trova in vacanza, (Poirot viaggia parecchio, va in Iraq, in Egitto, sull’Orient express, in Costa Azzurra o anche solo in campagna a ritemprarsi). In questo episodio va a Rodi, isola del scintillante Mediterraneo cara a tanti inglesi, giusto un accenno al fatto che era sotto il governo italiano – e vi rimase fino a metà del 1943-, (nel telefilm molti soldati italiani scorrazzano sull’ isola in tenuta da figli della lupa disprezzati dagli indigeni), poi la storia ruota intorno a un comunissimo triangolo amoroso, che in realtà non è affatto quello che appare a prima vista.
Insomma poche pagine e il lettore ha un’ idea di quanto la fantasia della Christie sia capace di creare illusioni, svelandole subito dopo sotto gli occhi (più o meno disorientati) del lettore come in un abile gioco di prestigio. Naturalmente Poirot capisce tutto, ma non ha modo di intervenire nè di fermare gli eventi che inevitabilmente porteranno al delitto. Se vogliamo questo racconto ha tutti gli elementi che poi la Christie amplierà nel romanzo Evil Under the Sun, (Corpi al sole), cambiando personaggi, nomi, moventi e anche l’isola se vogliamo, ma un senso di dejavu li unisce sicuramente.

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Da questa storia prende spunto la trama dell’episodio televisivo, prendendo numerose licenze poetiche pur mantenendosi fedele, a volte fin anche nei dialoghi, in un equilibrio forse davvero difficile da ripetere. Insomma è come se uno stato di grazia mettesse tutto al suo posto. L’episodio televisivo se vogliamo acuisce l’aspetto politico, il Poirot televisivo è fortemente antifascista, e antinazista e in molti episodi esprime chiaramente la sua avversione per Hitler e per l’occupazione del Belgio, e il suo esilio in Gran Bretagna ne è se vogliamo una diretta conseguenza, mentre nel racconto questo aspetto è forse meno marcato (unico accenno come prima dicevo che fa la Christie è l’occupazione italiana dell’isola).
Un’altra connotazione è la sua fede religiosa cattolica, spesso nelle puntate lo troviamo con un rosario in mano, o in una chiesa, testimone di una fede autentica e non posticcia, e in questo episodio proprio la conoscenza del credo cattolico lo spinge a scoprire una discrepanza che lo porterà dritto dritto a svelare la realtà dei fatti e il vero colpevole. Nel racconto è più tutto basato sulla perspicacia di Poirot nel conoscere il carattere delle persone, anche quando esse vogliono nascondere la loro vera natura.
Dicevo è una storia di inganni, di fraintendimenti, di personaggi che danno fumo negli occhi spostando l’attenzione dalla più classica dinamica che si possa pensare: un marito che ha sposato per denaro una donna e in realtà ne ama un’altra. Niente di più banale o squallido, ma la Christie nel pur minimo spazio che le concede un racconto, per dinamicità dell’intreccio, profondità psicologica dei personaggi e gusto per il paradosso dà un esempio di quanto la sua arte e la sua bravura siano capaci di fare.

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La critica sociale è velata ma ferrea e tagliente, l’avidità che porta al delitto è specchio di una società effimera e sfaccendata, di cui certo la Christie faceva parte ma ciò non le impediva di vederne le derive pur nascoste dall’effervescenza della coreografia. L’arte del pettegolezzo, all’opera nel personaggio della signorina Pamela Lyall, (una splendida Frances Low), l’ostentazione della ricchezza, che trova tragicamente ragion d’essere nel personaggio della viziata, e per certi versi ingenua, Mrs Valentine Dacres-Chantry, la parte della moglie tradita, (in cui una donna è giusto vista come vittima e sottomessa) recitata alla perfezione dall’ambigua Marjorie Gold, l’arrampicatore sociale, con i panni del bruto e sanguigno comandante di marina Tony Chantry (c’era un lui qualcosa della scimmia primordiale), e infine Mr Douglas Gold, l’uomo di paglia, di cui la Christie si limita a dire per bocca della Lyall “è un uomo tremendamente bello”.
Visione letteraria e visione filmica insomma si fondono, dando luce a mille sfaccettature diverse, meglio di così insomma è difficile trovare. E devo aggiungere che avendo avuto modo di vedere anche il telefilm doppiato in spagnolo, il doppiatore italiano Eugenio Marinelli contribuisce e non poco alla simpatia del personaggio.

Tappa del Blogathon I migliori film tratti dai libri. A questo link potete trovare l’elenco di tutti i blog partecipanti: qui.   

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8 Risposte to “:: Blogathon “I migliori film tratti dai libri”: Triangolo a Rodi, di Dame Agatha Christie”

  1. :: Lancio Blogathon: i migliori film tratti dai libri | Liberi di scrivere Says:

    […] Liberi di scrivere: Triangolo a Rodi […]

  2. Sara Fabian Says:

    Grazie per questo blogathon.
    Mi é piaciuto molto poter partecipare.
    Ed mi è piaciuto anche il tuo articolo relativo. 😊
    Grazie!

  3. Scheggia Says:

    Ti ringrazio per aver creato questo Blogathon! Mi sono divertita molto! Ahimè non leggo i libri di Agatha Christie perché proprio non mi prendono e Poirot non lo seguo, ma hai fatto un ottimo articolo!

    Ti lascio la mia tappa: http://www.scheggiatralepagine.net/2016/06/blogathon-2016-i-migliori-film-tratti-dai-libri-the-millionaire-le-dodici-domande-di-vikas-swarup/

    • Shanmei Says:

      Grazie, ti dirò fino a qualche anno fa anche io evitavo la Christie come la peste. Poi mi è capitato di vedere un episodio di Agatha Christie ‘s Poirot e mi sono appassionata alle sue dinamiche e ho rivalutato anche i libri. Anche io mi sono divertita molto. 🙂

  4. Arianna1989 Says:

    Come prima cosa grazie mille per aver ospitato il Blogathon e grazie per averlo portato anche tra i blog italiani! Bellissima esperienza!

    Di Agatha Christie lo ammetto di non aver letto quasi niente e quando mio papà si metteva a guardare gli episodi con Poirot, l’unica cosa che mi ricordo di lui sono i baffi e il cappello a bombetta (se non sbaglio xD)

    Bellissimo articolo!

    • Shanmei Says:

      Grazie Arianna, sì anche io ho sempre pensato che la Christie scrivesse gialli per vecchie signore, e invece o sto invecchiando o sono davvero belli. Sì, Poirot è l’omino buffo coi baffi e la testa a uovo, belga, beve tisane ed è innamorato di una contessa russa. Ma è troppo simpatico, se ti capita guarda qualche puntata.

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