:: Recensione di I promessi morsi. Storia gotica milanese del secolo XVII di Anonimo lombardo (Rizzoli 2011) a cura di Giulietta Iannone

by

imagesVi dicono niente un certo ramo del lago di Como, un prete fifone che per non mettersi nei guai con un signorotto del luogo si rifiuta di celebrare un matrimonio, un frate cappuccino coraggioso e dal passato controverso, un nobile scellerato che dopo una vita di crimini e assassini si converte e inizia a camminare sulla retta via, due giovani che si amano e fanno di tutto per sposarsi superando rapimenti, risse d’osteria, sommosse popolari, la Peste?
Sicuramente avrete capito che sto parlando dei Promessi sposi, capolavoro ottocentesco di Alessandro Manzoni, che gli studenti italiani conoscono fin troppo bene essendo stato una specie di icona indistruttibile al centro dei programmi di studi almeno ai tempi in cui andavo a scuola io, ma non credo che le cose siano molto cambiate oggi.
Bene, un irriverente anonimo scrittore, che per la cronaca si firma Anonimo Lombardo, e qua già si scatenerà il toto scommesse per sapere chi è, ha avuto la divertente idea di riscrivere il succitato tomo in chiave horror con tanto di vampiri, licantropi, streghe, zombi, paletti di frassino, cacciatori di non morti e tutto il vasto corollario del genere condito da una sottile ironia dissacrante e uno spiccato gusto per il paradosso.
Diciamolo subito paura non fa, e qui mi rivolgo ai cultori del genere horror abituati ad opere ben più truculente e efferate, ma ci si diverte questo sì. La storia è fedelmente riportata con una perizia da un vero conoscitore del testo manzoniano cosa che mi fa supporre che l’autore o l’autrice (mi è venuto il dubbio anche che sia una donna per un certo spiccato femminismo nel delineare il personaggio di Lucia) abbiano approfondite conoscenze letterarie.
Avendo studiato l’originale con certosina dedizione ai miei tempi, è divertente riconoscere i brani autentici da quelli inventati. Di colpi di scena non ce ne sono, la storia scorre consueta, rivisitata sì da licenze letterarie bizzarre e ingegnose, ma molto fedele al testo manzoniano. Il finale è scontato ma non ostante questo è decisamente originale l’approccio narrativo, la capacità di cimentarsi e confrontarsi con un mostro sacro come Manzoni senza uscirne inevitabilmente sconfitti.
Con un pizzico di faccia tosta mi sono divertita a porre I promessi morsi accanto ai Promessi Sposi nella mia personale libreria  e permettetemi una previsione: il nome dell’autore non rimarrà nascosto per molto.

Tag: , , , , , , ,

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: