
“Quattro topini sono tanti per giocare a fare i fanti”.
A caratteri rossi su fondo blu la scritta compeggiava trionfalmente inserita nella marchetta, lo spazio pubblicitario della prima pagina, quel martedì grasso, l’ultimo giorno di Carnevale che precedeva il Mercoledì delle Ceneri .
Ma chi mai e perché poteva essere venuta in mente una filastrocca tanto sciocca per poi farla inserire in gran pompa su una testata giornalistica di provincia? Intendeva promuovere un nuovo marchio ma quale? Per farsi conoscere e vendere un prodotto ? Ma cosa? si domandò Franco Campo, giovane giornalista afflitto dalla sindrome del cavaliere, qualità ingombrante in una certa Sicilia, e a conti fatti un po’ dappertutto, soprattutto se deve confrontarsi con dei criminali.
Campo poi, da convinto idealista, ha due handicap: il primo doversi fare le ossa e guadagnarsi i galloni per acquisire abbastanza peso da imporsi sulla testata per la quale ha cominciato a lavorare e secondo, forse più grave, detta testata appartiene a suo padre, tutto d’un pezzo , con potenti conoscenze in ogni dove, uomo retto ma inflessibile con l’unico figlio . E che pertanto non usa mai alcun trattamento di favore nei suoi confronti.
Ma Franco Campo, pieno di giovanile entusiasmo, si dà da fare e non sogna altro che riuscire a fare un vero scoop, che gli garantisca la prima pagina.
Quella frase lo incuriosisce, ma non più di tanto. Si limita a giudicarla strana e se la scorda.
Ma due settimane dopo, una busta a suo nome fatta pervenire in redazione con dentro la foto di un certo Gaspare Trabia, appassionato di parapendio, vittima di un gravissimo incidente – si è schiantato dalle parti di Milocca lanciandosi da Passo Funnuto ed è ricoverato in coma a Palermo – , lo costringerà a ricordare.
Dietro il retro colorato di blu della foto, spicca infatti una scritta a caratteri rossi con una filastrocca che recita:
“Tre topini son rimasti a mulinar le loro aste”.
Topini, su fondo blu con i caratteri rossi!
Interdetto con la foto in mano, continua a rileggere… É evidente il richiamo alla precedente: “Quattro topini sono tanti per giocare a fare i fanti”.
La mano era la stessa. I versi, come i primi, elementari e quasi infantili. Non poteva essere un caso. Doveva esserci un collegamento. Il qualcuno che li aveva scritti doveva per forza avere saputo dello schianto di Gaspare Trobia.
Ma se quello schianto con il parapendio non fosse stato un incidente?
Lancia in resta, come un prode cavaliere, il giovane giornalista comincerà a indagare sulla faccenda, scoprendo alcuni misteriosi indizi ma non sufficienti prove per attribuire “il fatto “ a un potenziale colpevole. Ma quando però la filastrocca tornerà ancora, accompagnata da nuovi versi e attraverso nuovi messaggi inquietanti e significativi, corredati da foto a marcare altri incidenti, Franco Campo e la redazione tutta sapranno che qualcuno sta agitando minacciosamente la falce della morte.
Qualcuno che da troppi anni porta dentro di sé un terribile segreto e vorrebbe a suo modo reagire
alle violenze subite. Ma poiché la vita è fatta anche di scelte sofferte e dolorose, spetterà a Franco Campo la decisione tra la vita e la morte.
Un titolo intrigante che nasce come manifesto omaggio di Roberto Mistretta alla mitica Agatha Christie e al suo strordinario Dieci piccoli indiani.
Anche stavolta infatti troviamo quattro possibili vittime di una vendetta provocata da un’unica colpa. Con un ingegnoso e potenziale assassino a confronto con un giovane giornalista voglioso di scoop, ma che soprattutto desidera fare giustizia.
Roberto Mistretta vive e lavora a Mussomeli. Laureato in Scienze della comunicazione, scrive sul quotidiano La Sicilia. Autore della serie del maresciallo Bonanno (Frilli Editori), tradotto con successo in in Austria, Germania e Svizzera anche in versione audible, col romanzo La profeziadegli incappucciati si è aggiudicato la 40a edizione del Premio Alberto Tedeschi-Giallo Mondadori. Autore del radiodramma Onke Binnu che continua a essere replicato dalla WDR di Colonia, ha scritto anche volumi di impegno sociale. Gli ultimi in ordine di tempo sono Don Fortunato di Noto./La mia battaglia in difesa dei bambini e Rosario Livatino./L’uomo, il giudice, il credente. (Paoline). Ha pubblicato racconti sul Giallo Mondadori e ha curato l’antologia Giallo Siciliano (Delos Digital). Per Delos Crime ha pubblicato in precedenza Caritas, con lo stesso protagonista, il giornalista Franco Campo.
























