
Benvenuto Tom su Liberi di scrivere e grazie di avere accettato questa intervista. Sei laureato in Scrittura per lo Spettacolo, sei uno scrittore e un podcaster. Parlaci di te, raccontati ai tuoi lettori italiani.
Certamente! Abito a Rotterdam con mia moglie e due bimbi piccoli. Il mio primo romanzo è stato pubblicato nel 2017 e ho scritto in totale tre romanzi, una raccolta di racconti e una novella. Il mio terzo romanzo, Il cannibale, è stato ora pubblicato in Italia. Fin ora sono molto soddisfatto dell’accoglienza italiana. Gli Italiani sono lettori molto attenti ed è molto piacevole dialogare con loro. Spero che prima o poi vengano pubblicati in Italia altri miei lavori.
Il cannibale, che hai presentato al Salone del Libro di Torino quest’anno, è il tuo terzo romanzo. Parlaci di questo libro, a che tipo di lettori lo consiglieresti?
Lettori che amano la weird fiction, l’umorismo nero e una punta di horror apprezzerebbero sicuramente questo libro. I lettori ai quali, per esempio, piacciono i film di Yorgos Lanthimos (The lobster) o le serie televisive come Fargo, troveranno sicuramente degli elementi comuni.
Parlaci del protagonista, Lute, si ispira a persone che hai realmente conosciuto?
Lute è un manager in una grande azienda farmaceutica. È molto gentile con i suoi colleghi e vuole instaurare relazioni personali con loro. Ma vuole anche fare in modo che il suo capo sia soddisfatto. In realtà è poco coraggioso, soprattutto perché non vuole ferire altre persone. Persino se le persone sono crudeli o approfittano di lui. In tali aspetti del suo carattere mi riconosco un po’. Ma il personaggio naturalmente è anche basato sulle persone, molto numerose, che seguono ciecamente i comandi, senza riflettere.
Raccontaci un po’ della trama.
Lute lavora come manager responsabile della qualità in una grossa azienda farmaceutica. L’azienda viene rilevata da un investitore svizzero, che dichiara che il dipartimento di Lute è superfluo. Una pillola amara per Lute: non solo deve fare in modo che decine di fedeli colleghi se ne vadano, ma riceve anche il compito di convincerli a dare le dimissioni (in modo tale che l’azienda risparmi sui costi del licenziamento). Quando Lombard, un cacciatore di teste freelance, offre a Lute i suoi servizi, questi li accetta di cuore. Lombard si prende cura di far sparire i dipendenti ad uno ad uno e Lute può lavarsene le mani e considerarsi innocente. Quando iniziano a esserci le prime morti, si rende conto di aver fatto entrare una volpe nel pollaio.
Cosa lega Lute a Lombard? Raccontaci come si dipanano le dinamiche aziendali.
Lute ha ricevuto il compito di liberarsi dei suoi dipendenti. È troppo buono per praticare il mobbing con loro per spingerli a dimettersi. Ma non possiede abbastanza coraggio per opporsi al suo capo e prendersi le sue responsabilità nei confronti dei suoi dipendenti. Trova una via d’uscita ingaggiando Lombard. Lombard rappresenta la personificazione del ‘capitalismo religioso’, del quale facciamo parte tutti noi. Il credo sacro del capitalismo predica che gli affari sono più importanti del resto. Lombard non ha alcuna coscienza e non capisce che cosa ciò implichi per le persone. Lute spera di preservare la sua innocenza rendendo Lombard responsabile. Ma non può sfuggire alle sue responsabilità.
La trama ha venature horror?
Certamente. Ma la storia contiene anche elementi umoristici in modo tale da non renderla troppo pesante o dark. Le venature horror sono spesso allo stesso tempo delle assurdità.
Il mondo del lavoro è un mondo competitivo e molto spesso disumanizzato. Hai voluto fare una satira di queste dinamiche?
Assolutamente. Sono convinto che abbiamo vissuto nel capitalismo talmente a lungo da non vedere più alternative. Pensiamo che questa sia la nostra natura umana, che dobbiamo lavorare molto e dobbiamo comportarci in modo brutale nel mondo degli affari. Crediamo che il ‘profit over people’ sia sacro. Ma è stato tutto ideato. Dobbiamo ritrovare la nostra umanità. Questo è il messaggio che voglio comunicare con il mio libro. Ma è più difficile del previsto se ci sei dentro. Anche io a volte vengo spinto da un desiderio di successo professionale e ricchezza. Questo perché anche io sono cresciuto, come tanti altri, nel sistema capitalistico. È molto difficile, allora, vederla in modo diverso.
Grazie della tua disponibilità e gentilezza. Come ultima domanda ti chiederei di dirci qualcosa sui tuoi progetti futuri.
Ti ringrazio molto! Spero di poter venire più spesso in Italia per poter parlare con i lettori, e che questi possano entrare in contatto con il mio lavoro. Il mio prossimo lavoro sarà un romanzo di fantascienza sulla perdita del corpo umano, e sulla corporeità che ci rende esseri umani.
Traduzione a cura di Simona Castagnoli, che ringraziamo assieme al marito Wil.
























