
Ronja Vaara dopo che sua madre aveva divorziato quando era una bambina per trasferirsi a vivere in Costa Azzurra, abbandonandola da sola con il padre a Lauttasaari, isola finlandese , situata a circa 3 chilometri a ovest del centro città, ha dato un brusco taglio al passato e lasciato la Finlandia per trasferirsi in Inghilterra. Ogni anno tuttavia torna brevemente a casa per rivedere suo padre e gli amici a Lauttasaari che, con altre piccole isole circostanti disabitate e una popolazione di 23.226 abitanti nel 2017, è la seconda più grande della Finlandia, dopo Fasta Åland. La sua superficie terrestre è di 3,85 km 2 .
Lauttasaari, che costituisce un distretto di Helsinki ,è principalmente un’area residenziale, dotata di servizi, tra cui diversi porti turistici e club nautici . Nonostante sia vicina al centro della capitale, non è stata mai edificata completamente, la sua costiera, che gode di sentieri pedonali, parchi giochi, boschetti, spiagge e scogliere, è ancora godibile dal pubblico.
Il suo nome Lauttasaari significa alla lettera “isola dei traghetti”, ma oggi è collegata alla capitale e alla città di Espoo da ponti, strade rialzate e dispone di ben due stazione dalla metropolitana di Helsinki.
Mentre Ronja, che prima di rientrare a casa come fa ogni anno, ha deciso di concedersi anche un piacevole week end di vacanza a Stoccolma è già all’aeroporto londinese in attesa del suo volo , verrà raggiunta dalla comunicazione della polizia locale di Lauttasaari che le annuncia il ritrovamento del corpo di suo padre, stimato professore del liceo locale ormai in pensione, abbandonato su una spiaggia dell’ isola. Una telefonata che la costringerà a cambiare biglietto e programma e tornare subito a casa.
Ma al suo arrivo la polizia ha già appurato che il professor Harri Vaara non è morto per annegamento, perché i segni riscontrati dal medico legale attorno al suo collo indicano uno strangolamento. Si tratta quindi di un omicidio in una comunità isolata, dove tutti conoscono tutti ma in cui si muove impunemente uno sconosciuto assassino.. Ciascuno può essere o diventare un potenziale sospetto.
Incaricato delle indagini sarà il sergente maggiore Anton Koivu, con l’appoggio della sua valida assistente, il sergente Oona Laine.
Ad accogliere Ronja sarà un gruppo di vecchie amiche e compagne di scuola che l’accompagneranno fino a casa del padre, aiutandola a sistemarsi in qualche modo.
E lei, essendo in fase di cambio di lavoro, deciderà di fermarsi anche dopo le esequie, per regolare la successione ma anche perché è poco convinta da come la polizia sta seguendo il caso. Ragion per cui proverà a indagare da sola. Tanto più che ha una pista da cui partire a portata di mano: una grande quantità di cartoline identiche, ben trentasette, che il professor Vaara ha ricevuto durante gli ultimi anni, tutte raffiguranti la spiaggia di Kasinonranta, dove era stato ripescato il suo cadavere. Alcune sono state spedite dalla Finlandia, altre dall’estero. Gli agenti le hanno ritrovate in una scatola nell’appartamento e repertate come prove. Nessun mittente e dietro con la stessa calligrafia c’è scritto sempre lo stesso strano aforisma: “Ab alio expectes, alteri quod feceris” ovverosia “Aspettati dall’altro ciò che gli hai fatto . Ma quale senso hanno? E poi chi mai le ha spedite? E perché? Nascondeva qulcosa suo padre? Era davvero solo lo studioso, l’uomo tranquillo che pensava di conoscere?
Queste e altre domande costringeranno Ronja ad andare avanti a frugare nei tanti, forse troppi segreti della la piccola comunità in cui è nata e cresciuta. Ma man mano che qualche labile indizio le farà pensare di essere sulla giusta strada la sua indagine si farà sempre più difficile e scabrosa, tanto da farle temere di essere in pericolo.
Riuscirà a sciogliere i tanti, troppi enigmi della vita di suo padre e trovare le giuste risposte?
Un ampio cast di personaggi affolla le 352 pagine del romanzo. Ci sono le amiche di lunga data di Ronja, Milla e Ansku, il fidanzato di scuola superiore Ville, il marito di Milla Topi, sua madre e l’intero quartiere…
Eeva Louko ha fatto bene ad ambientare gli avvenimenti della sua stori a Lauttasaari, perché ormai isola e omicidi sono diventati un binomio che funziona. Lauttasaari poi, pur non essendo un’isola turistica, ha abbastanza spiagge, porticcioli turistici, cottage e un tipo di vita quotidiana tanto che potrebbe funzionare persino per una serie, tipo Sandaham, già di gran successo in tutto il Nord.
Un thriller in cui l’indagine sull’omicidio è strettamente connessa alla quotidianità della vita sull’isola di famiglie con figli, e ai complicati legami sentimentali tra i personaggi. Un giallo leggero, sfaccettato, abbastanza scorrevole con una trama fantasiosa, anche se poco credibile e che se si perde un po’ in tanti scombinati particolari e divagazioni pseudo sentimentali, tipo come funziona Tinder nel creare relazioni occasionali. Sicuramente adatto a chi ama le love story ma, secondo me, che forse avrebbe ingranato meglio con una cinquantina di pagine di meno.
Eva Louko, classe 1982, è una reporter ed esperta di comunicazione, specializzata nelle storie crime e horror. Delitto sull’isola di ghiaccio è il suo primo romanzo.
Source: libro del recensore.
























