
Toronto. 1952. Flavia, 13enne dagli occhi azzurri, udito sopraffino e talento chimico, è alla festa di matrimonio della sorella 19enne Feely, insieme all’altra sorella (di mezzo) Daffy. Dalla crema della torta vien fuori un dito mozzato, scopre che apparteneva al cadavere sepolto della chitarrista spagnola Adriana Castelnuovo. Sa di essere “una ragazza di intelligenza superiore alla media” e che la polizia di Sua Maestà ha spesso richiesto con successo la sua consulenza. Decide di fondare un’agenzia investigativa insieme al fido Dogger, già valletto e giardiniere del suo defunto padre. Il loro primo caso riguarda una loro vicina, devono ritrovare la corrispondenza del padre di lei, omeopata appartatosi in casa di cura, ma la signora viene uccisa e forse c’entra qualcosa anche quel dito. Sempre godibile la serie iniziata nel 2009 dal canadese esperto d’ingegneria elettronica Alan Bradley (Toronto, 1940). Questo è l’undicesimo, “Le trecce d’oro dei defunti”, come sempre in prima persona.
Alan Bradley (Toronto, 1938) è stato professore, giornalista, autore radiofonico fino a quando si è dedicato interamente all’attività di scrittore. Nel 2007 il suo primo romanzo con protagonista Flavia de Luce vince il Dagger Award, il premio della Crime Writers’ Association inglese, come miglior esordio. La serie Flavia de Luce mysteries, arrivata al sesto volume, è ora un sorprendente successo mondiale, premiata con vari riconoscimenti e tradotta in 31 lingue. Questa casa editrice ha pubblicato Aringhe rosse senza mostarda (2013), Il Natale di Flavia de Luce (2013), A spasso tra le tombe (2014), Un segreto per Flavia de Luce (2015), Flavia de Luce e il delitto nel campo dei cetrioli (2016) La morte non è cosa per ragazzine (2017), Flavia de Luce e il cadavere nel camino (2017), Il gatto striato miagola tre volte. Un romanzo di Flavia de Luce (2019), Un posto intimo e bello (2020).
Source: libro del recensore.