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:: Addio, Bocca di Rosa di Daniela Piazza (Laurana 2024) a cura di Patrizia Debicke

17 agosto 2024

Il clamore per la tragica vicenda di “La morte non ha rispetto” che aveva sconvolto nell’inverno Celle Ligure tranquilla e ridente cittadina balneare della Riviera di ponente balneare ,della provincia di Savona non si è ancora placato del tutto quando un nuovo caso, estivo stavolta, costringerà il maresciallo Talarico e la sua caparbia “collaboratrice” Annarita Rebagliati a lasciare da parte la lettura degli amati romanzi per andare a ficcare il naso tra i tanti segreti dei cellesi. Un ritorno quindi e un nuovo e imprevedibile caso da risolvere.
Ma partiamo dall’antefatto. Dicevamo Celle, piena estate e uno straordinario evento musicale, una serata organizzata nella piazzetta Raffaele Arecco, vicino al molo. Imperdibile occasione con come principale protagonista la Perfaber, una band che canta e bene cover di Fabrizio De André, amatissimo autore della signora Rebagliati e francamente amato e famoso in tutta Italia e altrove.
Ragion per cui, finita rapidamente la cena, non le resterà che spronare vivacemente la sua bella e intelligente giovane dama di compagnia ucraina per farsi aiutare a vestire con eleganza e uscire di casa prima possibile. Portando uno scialle, saranno anche più di trentacinque gradi, ma non si sa mai.
E a un tale evento non poteva certo mancare come spettatore il maresciallo Antonio Talarico, giovane, piacente e simpatico, arrivato in piazza sia per il piacere di ascoltare buona musica che per garantire ordine, controllo e sicurezza alla serata. Una serata speciale che a giudicare dalla folla in strada, nonostante la calura, stava richiamando oltre ai tanti foresti anche l’intera cittadina. E infatti lasciato al volante della gazzella il vicebrigadiere Carlo Marella, per controllare a distanza la situazione, si era avvicinato al palco.
Il gruppo musicale era di qualità, le canzoni di De Andrè, assolutamente incantatrici tanto che tutti i presenti apparivano rapiti dalla magia della musica e delle poetiche parole del celebre cantautore. Un incanto rotto solo brevemente dalla rumorosa entrata in scena della carrozzella della signora Rebagliati a mo’ di carro da guerra. Ma quando la band aveva intonato il popolarissimo brano Bocca di rosa, accompagnato da tutto il pubblico, sulle parole: “C’era un cartello giallo, con una scritta nera, diceva “addio bocca di rosa con te se ne parte la primavera”… era successo il patatrac. Una ragazza infatti, tale Alice Sanfilippo, arrivata con un folto gruppo di coetanei che si agitavano chiassosi si era accasciata al suolo mentre gli amici gridavano il suo nome. Immaginando un malore provocato dal caldo, la serata era afosa in modo quasi insopportabile, il maresciallo si era avvicinato, mentre la band smetteva di suonare e i militi della Croce Rossa si facevano largo per raccogliere la giovane donna e portarla al Pronto Soccorso . Tutti pensavano che potesse riprendersi ma invece la ragazza morirà addirittura prima di arrivare in ospedale.
A colpire la fantasia della stampa locale, naturalmente già la mattina dopo il fatto balzerà in prima pagina, saranno subito le analogie della vita e delle allegre abitudini della giovane morta, una ragazza molto libera senza legami fissi come la della protagonista di Bocca di rosa, la canzone che veniva eseguita proprio nello stesso momento del suo malore. Si tratta solo di una triste e fatale coincidenza o potrebbe trasformarsi in una accusa? Quale è stata la vera causa della morte di Alice? L’immediato referto medico dell’Ospedale di Savona darà come causa del malore fatale: sovraddosaggio da methil methylene dioxy amfetamina. Ovverosia Ectasy…Ragion per cui sarà indispensabile far intervenire l’antidroga.
La successiva autopsia evidenzierà poi che l’ectasy assunto dalla ragazza era associato a del metafentanyl detto anche Persiano Bianco. Insomma un porcheria all’ennesima potenza. Un mixer fatale. Nuove sostanze oltre la cocaina, fino ad allora lo spauracchio peggiore nella zona, si starebbero facendo largo sulla costa?
In una pletora di potenziali piste, di colpevoli forse improbabili e altri invece possibili, il maresciallo Talarico dovrà portare avanti la sua indagine e risolvere il caso barcamenandosi con le levate di testa della stravagante ma ingegnosa coppia formata da Annarita, padrona che rifiuta ostinatamente di restare fuori dall’inchiesta, e dalla sua riottosa badante…
Ma e soprattutto chinando la testa e destreggiandosi in qualche modo tra l’ira e le continue critiche, pressioni e levate di cappello del magistrato inquirente, il maresciallo dovrà riuscire a trovare il bandolo di un’intricata matassa sullo sfondo di una cittadina apparentemente paradisiaca ma ancora teatro di insospettabili misteri poi, senza farsi sopraffare, anzi coprendo in qualche modo persino le magagne del figlio del dottor Benzi, regalargli addirittura la soluzione del caso su un piatto d’argento assicurando l’omicida alla giustizia.
E ci riuscirà avvalendosi di appoggi inconfessabili, di strampalati intrighi, di apparentemente sconclusionate indagini e di sorprendenti scoperte, come quella sull’ identità di chi ha commesso il delitto, ardita tesi che funziona bene e rimanda i lettori a un indispensabile seguito. Insomma abbiamo un maresciallo del carabinieri da manuale, coadiuvato da un brigadiere locale che ci sa fare, una lucidissima signora Annarita che ama la cucina, la letteratura e si sente finalmente impegnata in qualcosa che la stuzzica abbastanza da farle usare gli apparecchi per l’udito , sostenuta dalla sua badante Elena, coltissima laureata ucraina, costretta dalla guerra nel suo paese ad accettare tutt’altro lavoro. Personaggi da commedia dell’arte molto ben inquadrati e gradevolmente sorretti da un canovaccio dai risvolti comico-mangerecci.
Un romanzo dunque “dove si legge molto e bene” e soprattutto, cosa che non guasta mai, si mangia benissimo.

Daniela Piazza (Savona, 1962) è laureata in Lettere, con specializzazione in Storia dell’Arte. Diplomata in pianoforte, è insegnante di Storia dell’Arte. Ha pubblicato articoli a soggetto storico-artistico prima di esordire con il fortunato romanzo storico Il tempio della luce, edito nel 2012 da Rizzoli e accolto con notevole interesse da stampa e lettori, a cui hanno fatto seguito L’enigma Michelangelo (Rizzoli, 2014), La musica del male (Rizzoli, 2019), Il tempo del giudizio (Rizzoli, 2022), Il bastardo (Altrevoci, 2022), La brigante (Altrevoci, 2023) e il poliziesco La morte non ha rispetto (Laurana, 2022), vincitore nella sezione inediti del Premio NebbiaGialla 2021.