
Ho ricevuto dall’autrice il romanzo in omaggio e per me è stata una piacevole riscoperta, dopo i precedenti.
Riscoperta perché la mia città, Brescia, viene raccontata in maniera particolare.
Riscoperta, di nuovo, perché il protagonista dei libri di Simonetta è il commissario di polizia Pietro Orlandi, ritrovato con piacere dopo l’indagine precedente raccontata ne “Il mare all’incontrario”.
Orlandi non è solo un commissario di stanza a Desenzano del Garda, è anche un uomo complicato, soggiogato dalla logica e dalle concretezza della vita. E molto a disagio nel gestire le emozioni del presente e del suo sofferto passato.
Ha un figlio adolescente che ha ritrovato da poco e una compagna restauratrice, Siria, dal quotidiano molto simile al suo. Lavoro, figlia liceale, le giornate da fare scorrere tra una corsa e un’altra ai piedi del Colle Cidneo di Brescia. La loro è una relazione da montagne russe …
Cosa ho trovato in questa storia? Una trama ben costruita, un paio di sotto trame da non sottovalutare, tanta ricchezza legata all’arte e alla complessità dei sentimenti. Ho trovato le vittime (sì , più di una)che hanno bisogno di giustizia, di una fine decorosa e di pace per riposare. E ancora le emozioni sprigionate dall’amore universale, che in alcuni casi divide e arriva all’odio.
Ho trovato la poesia, la musica e la bellezza di una Brescia autunnale, colorata ma umida, pulsante ma sonnacchiosa. Che bello ripercorrere le strade solcate dai personaggi, che bello rivedere il lago di Garda, che bello lasciarsi trasportare in Val di Ledro!
Insomma, una storia tutta da vivere, al di là del tono giallo.
Ve lo consiglio vivamente.
Buona lettura.
Simonetta Calosi: ha un’esperienza trentennale nel campo del restauro e dei beni culturali. L’amore per la scrittura l’ha portata a pubblicare due romanzi che da anni promuovo in librerie, biblioteche e fiere del libro, tra quest’ultime il Salone del libro di Torino.
























