Non siamo ancora tornati dalle vacanze estive, e subito ci accoglie una notizia che ha creato grande fermento nelle patrie lettere: un annuncio su Repubblica che cerca voi, proprio voi amanti della lettura, e del recensire amatoriale.
Provocazione? Boutade? In realtà l’indirizzo mail a cui inviare la candidatura sembra non funzioni, (non ho ancora provato, mi affido al sentito dire) e di notizie non ne trapelano molte, per cui è possibile protendere anche per questa ipotesi.
La critica amatoriale sembra fiorente, tutti amano dare opinioni più o meno illuminate, competenti, appassionate su tutto. Non solo sui libri, e il quotidiano Repubblica sembra volere cavalcare l’onda, attirandosi strali anche molto vivaci.
Se su Amazon si può recensire impunemente, come su Anobii, Goodreads, o sul proprio blog, farlo su Repubblica con la qualifica altisonante di critico letterario (dai un po’ di ironia c’è, ammettiamolo) sembra un crimine di lesa maestà.
O meglio la questione che si pone è un’altra: Repubblica è un giornale con un costo, per cui è un’attività che implica che qualcuno ci guadagni, a differenza che so di un blog come il nostro che se anche sono previste entrate è giusto per amore del paradosso, e non si riesce manco a bilanciare le spese, per cui l’amatorialità è il punto di forza. Oltre a qualche libro ottenuto da CE o autori, naturalmente.
Ma siamo seri, Repubblica ha anche solo in programma di mandare libri ai novelli critici letterari? Non dico una retribuzione che mi sembra impensabile anche solo per la difficoltà di collocazione in una figura professionale certa.
Cioè intendiamoci magari diventare critico letterario di Repubblica è un posto ambito, magari è l’occasione che molti aspettavano per scrivere sulla carta stampata. Chi sono io per frustrare i sogni della gente? Chi siete voi per cassare l’iniziativa sul sorgere senza conoscere neanche bene gli sviluppi? A parte questo il giudizio popolare, specchio delle società democratiche, implica il fatto che tutti possono dire la loro.
Ma interesserà davvero ai lettori di Repubblica leggere cosa ne pensa di un determinato libro lo studente fuori corso di Sassari? Il dermatologo di Piacenza? La parrucchiera di Monza?
Dico così perché evidentemente è gente che ha un lavoro altro per pagare le spese, e farebbe questa attività come hobby. Cioè cassare del tutto l’iniziativa mi sembra un po’ snobistico, cioè non è detto che qualcuno che anche faccia un altro lavoro non debba amare la lettura e non abbia talento per analizzare un libro in modo diverso, spiritoso, non condizionato da ottiche di scuderia o scambio di favori (tutto quel magma oscuro che sembra inficiare il lavoro di molta critica letteraria diciamo “competente”).
Il critico letterario amatoriale dovrebbe essere candido come la neve, avere buone competenze dialettiche, argomentative e grammaticali, molto tempo a disposizione, abbastanza soldi da compare i libri, e un carattere di ferro a sopportare gli strali che otterrà associando il suo nome a questo genere di iniziativa.
Ehi tu sei quello che millanta di essere un critico letterario su Repubblica? E non lo pagano manco! Ecco cose del genere per capirci. Detto questo stiamo a vedere nei prossimi giorni. Io una opportunità la darei a chiunque, e puta caso questo fosse l’occasione della vita per qualcuno?
Lascio a voi riflettere su questo, e anzi se avete qualcosa da dire scrivetelo pure nei commenti. Voglio iniziare questo settembre con un po’ di movimento. Considerate solo che gli insulti saranno banditi. Baci e abbracci sparsi, cari lettori sono felice che ci siate e partecipiate con me a queste simpatiche discussioni.
Aggiornamento 31 Agosto:
Allora sembra che l’iniziativa sia diventata un torneo letterario in cui vogliono mettere in gara i libri e farli recensire dai lettori, con un vincitore finale (devo capire ancora bene se è il libro o chi lo recensisce) appena ne so di più vi dico. Stasera provo a mandare una mail anche io. A questo punto la situazione si fa complicata ma vi prometto ne verremo a capo.
Aggiornamento 6 Settembre:
Per chi ha mandato messaggio alla mail wimbledon@repubblica.it: risponderanno presto con nuove istruzioni. Appena lo fanno vi aggiorno.
Aggiornamento 17 settembre:
Niente da Repubblica nessuna nuova, voci di corridoio dicono che non se ne farà più niente, ma qualche comunicazione ufficiale la faranno pure. Non ci resta che aspettare, ancora.
Aggiornamento 18 settembre:
Sembra che si faccia ancora 11h fa su Twitter Repubblica ha rinnovato l’invito a partecipare. Avviso (e invito) rivolto a chi ama leggere. Vogliono fare un gioco: mettere in gara i libri e farli recensire direttamente dai lettori. Chi vincerà? Messaggio sempre criptico, ma almeno è qualcosa, il gioco continua. Da capire se il torneo lo vincono i libri o i lettori-recensori.
Aggiornamento 14 gennaio 2020:
Ho appena ricevuto la mail con le istruzioni per partecipare al torneo. Bisogna iscriversi, rispondere ad alcune domande e vi sarà assegnata una coppia di libri da leggere. Si avranno tre settimane di tempo per procurarsi i libri e leggerli. Entro le tre settimane si dovrà anche decidere per quale dei due votare, e compilare due brevi recensioni (10 righe l’una, 600 battute) che giustifichino la scelta. Questa coppia di libri verrà data a diversi lettori, e poi presumo su Repubblica (sito e giornale) verrà dibattutto il tema. Ma questa parte non è ancora molto chiara. Comq saremo affiancati da un tutor di Repubblica che credo risponderà ad ogni esigenze. Appena ne saprò di più troverete le mie considerazioni sul blog!
Come ho scritto nei commenti l’unica cosa che posso consigliarvi è di leggere attentamente i termini e le condizioni nel rispetto della Privacy, chi detiene i vostri dati e in cosa li autorizzate a utilizzarli. Io ho preferito non continuare e non partecipare. Ma se qualcuno ha esperienze diverse ce lo segnali nei commenti.
30 agosto 2019 alle 12:29 |
L’indirizzo funziona… attendo nuove e per adesso sospendo il giudizio.
Concordo con tutto quello che è stato scritto nel post… ma penso anche a quello che hanno detto la Milone ed altri.
In effetti non possiamo essere una nazione di 60 milioni di commissari tecnici, esperti di vaccini, politologi e pure critici letterari quando la maggior parte degli Italiani non legge neanche un libro l’anno e il resto lotta per non farsi etichettare come analfabeta funzionale.
Saluti
30 agosto 2019 alle 12:33 |
L’altro problema è anche la – diciamo così – squalificazione del ruolo del critico letterario.
L’allure della terza pagina è un lontano ricordo, ma io aspettavo di poter leggere le parole di critici e magari scrittori affermati, di professori universitari esperti e con cognizione di causa.
Altra questione: il lavoro intellettuale VA PAGATO.
Questa iniziativa sembra avallare l’opinione comune secondo la quale le facoltà umanistiche sfornano disoccupati esperti di fuffa.
Se facessimo la chiamata alle armi per gli elettricisti o le nail artist…
Ma il critico può sgobbare giorni mesi e anni sui libri, tanto è passatempo, si diverte – beato lui, con poco – e… che lavoro è?
30 agosto 2019 alle 18:17 |
Con me sfondi una porta aperta, il dibattito ha origini lontane. Ne discutevamo anche per il lavoro dei blogger letterari (quelli che si fanno un mazzo tanto per capirci) e non vedono il loro lavoro considerato nè tantomeno retribuito. Tornando all’annuncio di Repubblica penso che abbiano usato il termine “critico letterario” per generare più passaparola, e infatti tutti ne discutiamo. Scelta opinabile comunque, dato che manco un blogger con decennale esperienza di recensore può definirsi “critico letterario”. Anche se è vero quello che tu dici che è molto svalutata la professione. Io sono ferma ai tempi in cui un critico letterario era un professore universitario, laureato come minimo in italianistica, che sapeva correntemente una paio di lingue morte, e discettava di poesia, come di letteratura come di saggistica o di arte in genere. Okey sono all’antica, adesso ci sono i social, e ben vengano se posso recensire prima lo dovevo al blog, ora anche a loro. Quindi se hanno dato spazio a me è giusto che chiunque abbia la sua occasione. Ora vediamo come gestiscono la cosa (tutt’altro che facile anche solo a livello di selezione). Confesso che era il mio sogno scrivere per un giornale, cartaceo intendo, e magari gli scrivo pure e chiedo maggiori info. Certo ne voglio sapere di più, se mandano gente allo sbaraglio allora no, non è la mia tazza di tè.
5 settembre 2019 alle 12:24 |
Sono una bibliotecaria, laureata in lettere, ho un perfezionamento universitario sulla letteratura per l’infanzia e sono documentalista per una rivista che tratta di libri per bambini e ragazzi. Sono anche ciò che in Italia si definirebbe una “lettrice forte” dal momento che leggo molti libri all’anno. Sono accreditata per fare la critica letteraria? Onestamente non saprei. Io stessa mi sono spesso interrogata sulla funzione della critica in quanto tale, dal momento che i critici stessi dissentono tra loro su una serie infinita di argomenti e uno stesso autore osannato da un critico è irrimediabilmente stroncato da un altro. D’altronde se Henry James poteva definire Dickens “Il più grande dei romanzieri superficiali” e Nabokov affermare che ” Brecht, Faulkner, Camus, e molti altri non significano assolutamente nulla per me”, è chiaro che la funzione della critica diventa essa stessa ragione di dissertazione.
5 settembre 2019 alle 18:32 |
L’argomento è affascinante, come dicevo tempo fa recensire è un’arte, e se si parte da un punto comune di competenze tecniche, che appunto dovrebbero fornire la base, poi tutto sta al gusto personale, alla sensibilità e al proprio bagaglio di letture. Naturalmente c’è la critica diciamo “alta” fatta da specialisti, professori, critici di mestiere per cui è il lavoro principale, e poi la cosiddetta critica “amatoriale” e chiunque si può improvvisare critico e dire cosa ne pensa di un libro, che sensazioni gli ha trasmesso, in che modo l’ha arricchito. Di norma si scrive per lettori, gente che ama leggere che a volte si orienta sugli acquisti dei libri nuovi a seconda che un critico più o meno autorevole ne parli in un determinato modo (non per forza elogiativamente). Per me tu ne hai assolutamente le competenze, tutto sta se hai voglia di spendere parole per libri altrui. Se sì, fallo, e infischiatene beatamente di chi ti dice che non puoi farlo. Ci sono molti canali, blog, social, gruppi, trova quello che fa più per te. Poi chissà magari qualcuno ti legge e ti propone di scrivere per giornali o riviste, in questo caso in modo retribuito. Questa iniziativa di Repubblica penso sia un semplice torneo, poco più di un concorso per lettori che vogliono divertirsi a recensire i libri di maggior successo. Ci saranno dei premi, e forse il più bravo di tutti potrà pubblicare recensioni sul loro supplemento culturale, ipotizzo, non lo so per certo, ma questa è la sensazione.
5 settembre 2019 alle 14:32 |
Io ho provato a scrivere ieri. Mi hanno risposto subito dicendo che a breve mi manderanno aggiornamenti, ma ancora non ho capito di cosa si tratta!
5 settembre 2019 alle 18:20 |
In effetti non riesco a saperne di più neanche io, come te ho mandato la mail e mi ha risposto un risponditore automatico. Credo ci manderanno a tutti maggiori info in seguito, l’alternativa è comprare Repubblica, almeno quando esce il supplemento culturale. Comq appena ho notize, anche ufficiose, aggiorno il post.
6 settembre 2019 alle 20:29 |
Hai aggiornamenti?
6 settembre 2019 alle 20:36 |
Tutto tace, però non è una truffa come ho trovato scritto in internet, è un torneo, adesso comq chiederò a qualche addetto ai lavori magari loro ne sanno di più. Poi vi aggiorno, certamente. Alla mail comq non mi hanno dato ancora info dirette.
8 settembre 2019 alle 12:21 |
Recensire un testo non è come imparare ad andare in bicicletta. Occorre un curriculum di lettore non indifferente, e un continuo aggiornamento. Non banalizziamo , ritengo rispettabile la fatica di chi riesce a scrivere un libro sia esso un romanzo o una raccolta di racconti. E poi perché non facciamo test attitudinali? O almeno scrivere articoli di prova? Ci deve essere un metodo specifico, e non il cruciverba estivo. Ho già scritto e pubblicato prefazioni e recensioni (gratuitamente) e posso assicurare a tutti che ci vuole una fatica e una concentrazione fuori del comune. In bocca al lupo a tutti. W il lupo. Giovanni.
8 settembre 2019 alle 13:39 |
Ormai è più di dieci anni che scrivo recensioni, e ti posso capire, ma questa iniziativa nello specifico è riservata ai lettori, che di norma sono restii anche solo a scrivere due righe su un libro letto, figurarsi una disanima seria e argomentata. Bisogna anche essere generosi e spendere parole per i libri degli altri, e non tutti lo fanno. Quindi stiamo a vedere cosa succederà. Che criteri utilizzeranno per la selezione, se selezione ci sarà, e quanti avranno voglia di partecipare. E cosa si vince, anche quello sarà divertente da scoprire. Ciao.
8 settembre 2019 alle 13:42 |
Comunque una buona notizia da Repubblica, presto daranno più notizie.
11 settembre 2019 alle 19:12 |
Vorrei partecipare …leggo da una vita e faccio parte di un gruppo di lettura presso la biblioteca del mio paese dove mensilmente si parla di un libro letto da tutti a ruota libera.Sono disposta a procurarmi i libri che verranno proposti. seguiro’su Repubblica nuove indicazioni su questa bella iniziativa.
11 settembre 2019 alle 19:15 |
Prova a scrivere a wimbledon@repubblica.it, dovrebbero rispondere a breve con i nuovi aggiornamenti.
20 settembre 2019 alle 22:49 |
da tre anni conduco un GDL gruppo di lettori o meglio lettrici (tutte pensionate)Ogni mese scegliamo un libro da leggere e commentare (recensire?) il mese successivoi. L’idea di recensire dei libri ci piace molto e poi lo faremo completamente gratis perchè possiamo contare sulle nostre , anche se sudate, pensioni
21 settembre 2019 alle 19:37 |
Credo, Pierina, sia lo spirito giusto con cui partecipare a questo torneo, una sorta di mega gioco di società. Ma ne sapremo di più nei prossimi giorni per ora tutti hanno bocche cucite.
25 settembre 2019 alle 20:19 |
È vero l’indirizzo di Repubblica a cui inviare non ho capito bene cosa non funziona. Anche io ho un po’ di dubbi sull’iniziativa, anche perché la cosa non è assolutamente nuova. 15 anni fa facevo parte di un gruppo che doveva, per così dire, recensire i testi (brevi, lunghi) che arrivavano ad una rivista letteraria di cui non posso, x ovvie ragioni , fare il nome.
Il compito non era molto diverso da quello che che fa un prof d’italiano con la propria classe. Ovviamente non dovevi solo correggere potenziali errori grammaticali, ma quanto possibile entrare nel merito del racconto/romanzo ecc.
Il tempo a disposizione era relativamente breve, i testi troppi, la mancanza di interesse finiva x prendere il sopravvento. Forse, anzi sicuramente, la cosa non era x me.
Che dire qualche perplessità …
25 settembre 2019 alle 20:36 |
Ricordo che i primi giorni alcuni segnalavano il fatto che l’indirizzo mail non funzionava. Quando ho mandato la mail io il risponditore automatico ha funzionato correttamente. E come tutti sono in attesa di risposta. Sarà un torneo, con tot libri candidati credo, e i partecipanti dovranno recensire il loro preferito, o una cosa così. Non più di questo credo. Non un qualcosa di continuativo dunque. Solo per il tempo del torneo. Ma restiamo in attesa di maggiori info.
14 gennaio 2020 alle 16:36 |
Ma i libri devi comprarteli tu, a quanto ho capito. Sono curiosa.
14 gennaio 2020 alle 16:40 |
Credo di sì, dice solo un generico “procurarseli”. E’ una genialata, incrementerà sicuramente le vendite, se partecipano in molti.
14 gennaio 2020 alle 17:22 |
Con la differenza che ai critici, quelli veri, i libri li inviano omaggio. Li inviano omaggio perfino ai blog…
14 gennaio 2020 alle 17:25 |
Sì, questo è un torneo, un gioco, per ora non parlano di premi, e soprattutto chi li vince.
14 gennaio 2020 alle 20:17 |
Mi sono iscritta, mi ha chiesto i miei dati sensibili ma poi nient altro, ho sbagliato qualcosa?
14 gennaio 2020 alle 22:19 |
L’unica cosa che posso consigliarti è leggere attentamente i termini e le condizioni nel rispetto della Privacy, chi detiene i tuoi dati e in cosa li hai autorizzati a utilizzarli. Io ho preferito non continuare e non partecipare. Ma se qualcuno ha esperienze diverse ce lo segnali nei commenti.
16 febbraio 2020 alle 11:44 |
Hai letto l’ultimo numero di Robinson? Sono finalmente uscite le regole del torneo. Qualcuno di voi è stato contatto?
16 febbraio 2020 alle 13:13 |
No, io no, ma non ho proseguito l’iscrizione. Se qualcuno ne sa di più ce ne parli. Da quanto ho capito hanno iniziato a occuparsi di classici.