Primo romanzo che apre la trilogia dedicata alla dinastia dei Medici. Matteo Strukul percorre la loro storia dal 1426 al 1453. Lo fa con professionalità, attenzione e approfondimento, passando attraverso l’invenzione, quando serve. Non è facile recensire un romanzo come questo, perché è davvero denso di avvenimenti, dalla prima all’ultima pagina. Arte, bellezza e magnificenza impregnano le frasi. Penso ad esempio alla cupola del Brunelleschi, commissionata da Cosimo de Medici, opera di straordinaria architettura che completa Santa Maria del Fiore a Firenze. Penso agli abiti sontuosi e alle feste organizzate per intellettuali e filosofi, appositamente create per stringere accordi e osservare il nemico.
L’autore ci racconta di Giovanni de Medici, uomo dalle origini popolari che non ha mai dimenticato, poco incline allo sfarzo e alla mondanità, cosa che non gli ha mai permesso di conquistarsi le simpatie degli altri nobili, nonostante abbia creato un impero finanziario; personalità che senza dubbio lascia il segno. Di Piccarda, sua moglie, che spicca per determinazione e lealtà, un punto fermo per tutta la famiglia. Di Cosimo, uomo d’arte e di lettere, forte ma riflessivo. Di Lorenzo, che si occupa degli affari di famiglia, istintivo e passionale.
Da qui si parte. Si discute di leggi, si combatte fra sangue e polvere, armati di picche e spade e rivestiti da armature finemente cesellate. Meglio staccare una testa dal corpo o giocare d’astuzia utilizzando la corruzione? Ci si avvicina alla peste, tra cadaveri, fogne putride e predatori senz’anima. Si lotta attraverso i dubbi, l’ambizione e gli oppositori di una vita. Si passa poi al carcere, percependo l’angoscia, l’umiliazione e la privazione. L’attesa di un verdetto sulla pubblica piazza lacera in due la folla e terrorizza l’accusato.
Strukul ci mette a disposizione la storia di importanti alleanze per rinnovare la pace e di un Concilio per unire Roma a Bisanzio. Ci parla di morte, di dolore, di sesso e di coraggio. Di come due personaggi particolari, un uomo e una donna, hanno vissuto la giovinezza intrisa di sofferenza, covando rancore e disagio emotivo. Entrambi utilizzano le armi che hanno a disposizione per difendersi e soggiogare la volontà degli altri …
Esilio, tormento, intrigo. Lussuria, violenza, ira. Riavvicinamenti e separazioni. L’eterna guerra fra nemici potenti. La forza e la fragilità delle donne presenti in questo romanzo. La volontà di ristabilire gli equilibri e di mantenere la famiglia al primo posto nella scala delle priorità. La fierezza dei cavalieri e l’onore di battersi per il proprio padrone. La vendetta, bramata in modo quasi ossessivo, che non perde mai consistenza. La paura del futuro per una città come Firenze, ricca e bisognosa di una guida sicura.
Trent’anni di storia raccontati con metodo e accessibili a tutti. Intriganti, feriti ma orgogliosi. Ritmo che si mantiene costante durante tutta la lettura. Personalità dei protagonisti curata e precisa. Ottimo romanzo. Assolutamente consigliato.
Matteo Strukul è nato a Padova nel 1973. Laureato in giurisprudenza e dottore di ricerca in diritto europeo, ha pubblicato diversi romanzi (La giostra dei fiori spezzati, La ballata di Mila, Regina nera, Cucciolo d’uomo, I Cavalieri del Nord, Il sangue dei baroni). Le sue opere sono in corso di pubblicazione in 20 Paesi e opzionate per il cinema. Nel 2016 ha pubblicato con la Newton Compton il primo romanzo della trilogia sui Medici, Una dinastia al potere: il libro è stato il caso editoriale della Fiera di Francoforte, i diritti di traduzione sono stati venduti in vari Paesi (tra cui Germania, Spagna e Inghilterra) ed è stato sin dall’uscita ininterrottamente in cima alle classifiche italiane di vendita. Matteo Strukul scrive per le pagine culturali del «Venerdì di Repubblica» e vive insieme a sua moglie Silvia fra Padova, Berlino e la Transilvania. Il suo sito internet è www.matteostrukul.com
Source: acquisto personale.
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Tag: Federica Belleri, I Medici, matteo strukul, Newton Compton
23 ottobre 2017 alle 6:23 |
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