
“Destino di una famiglia ucraina” di Ivan Nechuy- Levytsky è un romanzo ucraino, uscito per la prima volta nel 1879 e rappresenta un esempio di letteratura realista ucraina. Le qualità narrative dello scrittore portano il lettore dentro al mondo di questa famiglia protagonista del romanzo alle prese con i problemi, gioie e dolori della vita quotidiana nella seconda metà dell’Ottocento. Da subito emergono le caratteristiche della terra protagonista, dedita alla produzione agricola e in bilico tra impero austro-ungarico da una parte e russo dall’altra. Poi però, con Ivan Nechuy- Levytsky scopriamo chi sono coloro dei quali conosceremo la storia. Protagonista l’intera famiglia di Omel’ko Kajdaš,un contadino ucraino molto legato alle tradizioni, alle fede e anche all’alcool. Accanto a lui ci sono i due figli, Karpo e Lavrin che, nel corso della trama, prenderanno mogli portandole dentro al loro microcosmo. Un atto che destabilizzerà un po’ tutti gli equilibri interni alla famiglia, tra genitori e figli, mogli e mariti e tra nuore e suoceri. Per le due giovani spose il nuovo corso esistenziale in famiglia non sarà per niente una passeggiata e, giorno dopo giorno, si trasformerà in una vera e propria lotta alla sopravvivenza, non tanto per il rapporto con i due mariti, ma con la suocera che metterà a dura prova entrambe le ragazze. La donna ha maniere molto dure, scontrose e brutali nel trattare le nuore, per lei ogni scusa è buona per attaccarle, criticandole per ogni cosa o gesto compiuto, provocando in loro la perdita della pazienza. Motria e Melaska, moglie di Karpo la prima e di Lavrin la seconda, devono – o meglio vorrebbero- controbattere alla suocera che ha una visione del mondo familiare del tutto patriarcale, molto radica al passato, che le impedisce di vedere e capire quanto la società dove vivono stia cambiando in modo completo. Le due spose sono così esasperate dalla suocera che, ad un certo punto, una di loro se ne andrà da casa seguendo una mistica religiosa nella speranza di trovare un po’ di sana pace e tranquillità, persa o comunque messa in crisi nel momento dell’inizio della convivenza con la suocera. Ivan Nechuy- Levytsky racconta il quotidiano vivere di una famiglia contadina ucraina dove i valori della tradizione vengono messi a dura prova dallo svilupparsi di conflitti generazionali che si possono manifestare in una famiglia quando cominciano a convivere negli stessi spazi mentalità fortemente legate alla tradizione, al passato e menti che guardano al domani di cambiamento e trasformazione. In “Destino di una famiglia ucraina” a fare da sfondo ai tumulti di un piccolo mondo familiare, c’è un’ Ucraina in cambiamento e trasformazione, che va di pari passo a quell’ essere una sorta di “oggetto del desiderio” di due imperi (austro-ungarico e russo) che tanto vogliono annettere la terra nei loro possedimenti. Una situazione del passato, se ci fate caso, ancora attuale. Traduzione Alessandro Achilli.
Ivan Nechuy-Levytsky (1840-1918) è uno dei più importanti scrittori ucraini del XIX secolo e un pioniere del realismo letterario. Nato in una famiglia contadina vicino a Kyiv, studiò all’Università di Kyiv e si dedicò alla scrittura, diventando noto per la sua capacità di rappresentare la vita rurale ucraina. Le sue opere, tra cui “Destino di una famiglia ucraina” (Kaidash Family), esplorano le tensioni sociali, familiari e culturali, evidenziando le lotte di un popolo in cerca di identità. Nechuy-Levytsky è ricordato anche per il suo attivismo culturale e il suo impegno per la lingua e l’identità ucraina. (Fonte sito Bonfirraro editore)
Source: inviato dall’editore.
























