:: L’uomo senza una scarpa di Salvo Barone (Todaro 2024) a cura di Patrizia Debicke

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In un fosco lunedì di metà marzo, crudamente ingrigito dalla foschia, il cadavere di uno sconosciuto è saltato fuori nell’angolo del cavedio del cortile di un condominio milanese destinato ai sacchi della spazzatura, proprio quella mattina per un ritardo non ancora ritirata dall’impresa. Cinque piani di un edificio di qualità, situato in piazza Piemonte. Il morto è stato ritrovato dal cane, un retriever, di proprietà di uno dei condomini, Ugo Restelli che l’aveva portato fuori per la solita passeggiata mattutina verso le sette e lasciato libero dal guinzaglio.
Il caso verrà affidato al commissario Enzo Biondo della Omicidi e alla sua squadra formata dall’ispettore Gigio Martinoia che per tornare a lavorare al fianco dell’amico e superiore ha rinunciato a un tranquillo commissariato di città e dall’agente Giusy Garofalo, brava, intelligente e piena di iniziativa, dalla pelle ambrata perché di origine etiope, adottata da piccola da una famiglia italiana. Tra i pochi plausibili testimoni nessuno ha visto o sentito qualcosa di strano. E nessuno tra i residenti nel palazzo, proprietari, inquilini e la portinaia coreana part time conosce la vittima o almeno così asseriscono. Anche se sembra strano pensare che l’uomo fosse là di passaggio.
Cosa ci faceva nel cortile di un condominio? La scientifica dopo aver constato che al cadavere manca una scarpa, rinverrà buttata vicino una pesante catena antifurto con evidenti tracce di sangue sul lucchetto. L’arma del delitto? Pare probabile e la successiva autopsia lo confermerà. Il morto non ha documenti addosso ma in tasca un cellulare e ancora al polso il suo orologio fermo alle sei… L’omicidio a logica parrebbe commesso alle sei di mattina. Poco prima del fortuito ritrovamento del corpo, quindi… Potrebbe trattarsi di un delitto magari provocato da una banale lite di condominio oppure peggio? Particolare da valutare: nello stesso immobile una donna ha presentato denuncia per molestie, una bicicletta è stata rubata e altre piccole cose . Ma perché quell’uomo sconosciuto è venuto a morire proprio là in quel cortile? Bisogna risentire tutti i residenti con maggiore calma, approfondire i fatti e cercare di escludere strampalate ipotesi che tendano a portare fuori strada.
La vittima, subito identificata tramite le impronte che figurano nel casellario giudiziario, si chiamava Onofrio Puleo, residente a Cinisi (Palermo) ed era un pregiudicato con precedenti per estorsione e associazione. Un mafioso? Perché si trovava là ? Affari sporchi? Un appuntamento, una visita a un conoscente? Ma allora potrebbe trattarsi anche di peggio: di una vendetta e non si può escludere un regolamento di conti tra clan. Tanto per cominciare bisogna tenere un profilo basso nei confronti della stampa senza dilungarsi in particolari.
Le indagini, più complicate del previsto, sembrano volersi attorcigliare su se stesse costringendo gli inquirenti a barcamenarsi con testimoni riluttanti. E nonostante le ricerche, praticamente a tappeto, la scarpa mancante del morto non salta fuori. E Graziano Scarpa, il condomino del quarto piano – il caso pare divertirsi coi nomi – non è a Milano e risulta irrintracciabile proprio come la scarpa del Puleo . E in tutto questo contesto poi, a complicare maggiormente la situazione, il commissario Biondo – la cinquantina appena passata, è reduce da un bel viaggio in Patagonia in compagnia di una brava giornalista di inchiesta, Beba Blondel sua vecchia fiamma ritornata in auge ma già ripartita per seguire una pista “copernicana” e che non si fa viva da più di sei giorni. Ma questa fuga di Beba è un elegante modo per mollarlo , oppure… è finita in qualche rogna ? E comunque lui si sente abbandonato ed è sprofondato in una specie di crisi esistenziale. Insomma pronto a interpretare male ogni parola, perennemente sbadato sul lavoro, svogliato, solo concentrato sui suoi problemi. Toccherà quindi all’ispettore Gigio Martinoia, pieno di acciacchi e vicino alla pensione, e all’agente Giusy Garofalo, indagare su quello strano omicidio. Bisogna muoversi con intelligenza ma anche con cautela in un caso solo basato su congetture e minuziose verifiche. Vanno ricostruiti gli spostamenti dei testimoni, ma anche potenziali indiziati, controllare tutti gli alibi, immaginare motivazioni. E andare molto più a fondo sui tanti segreti legami tra i sospettati, giostrando tra false piste fino a ricostruire, passo passo, lontane storie nel tempo e nello spazio che si vorrebbero dimenticare. E dove certe inattese e complicate soluzioni possono presentarsi proprio quando meno te l’aspetti.
Epperò la faccenda pare volersi allargare addirittuta a macchia d’olio. I morti aumentano. La stampa accusa, i superiori premono. Il commissario regge male tutto quel circo in cui si dovrebbe, peggio che al Colosseo, fornire colpevoli alla folla vociante degli spettatori. Per fortuna Biondo può ancora contare sulla strenua e infallibile collaborazione di Gigio Martinoia e sulla perseveranza e l’acume di Giusy Garofalo.
Trama gialla classica che si rifà al più famoso genere francese del XX secolo, intrigante, basata su inattesi colpi di scena e ben sviluppata attraverso diversi piani temporali che rimanda a fatti e avvenimenti del passato ancora da interpretare e neutralizzare.
La narrazione che si avvantaggia di una accurata descrizione ambientale ci consegna un romanzo molto piacevole da leggere , che nel corso dell’indagine ci offre un’accurata evoluzione della vita e delle scelte del commissario Biondo e della sua squadra.

Salvo Barone è nato a Palermo nel 1956, bancario, ha vissuto in Sardegna per una decina d’anni e da altri dieci risiede a Como. Laureato in Scienza Politiche con una tesi sui mezzi di comunicazione di massa, è sposato e ha due figli. Nel 2010 pubblica Le regole del formicaio e nel 2012 Una giustizia più sopportabile.

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Una Risposta to “:: L’uomo senza una scarpa di Salvo Barone (Todaro 2024) a cura di Patrizia Debicke”

  1. Patrizia Debicke - Scrittrice critica letteraria Says:

    […] Recensione apparsa su “Liberi di scrivere” Leggila […]

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