:: Andare a scuola a Hollywood di Massimo Benvegnù e Mattia Bertoldi (Las Vegas Edizioni 2021) a cura di Giulietta Iannone

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Mi sono divertita molto, con una piccola vena di malinconia, a leggere il saggio di Massimo Benvegnù e Mattia Bertoldi dedicato alle High School e ai College a stelle e striscie come sono stati rappresentati nell’immaginario televisivo e cinematografico degli anni Ottanta e Novanta, il periodo d’oro di questo tipo di cinematografia, prima che la globalizzazione uniformasse in un certo senso il vissuto degli adolescenti di tutto il mondo, si può dire. Ma chi è stato adolescente in quegli anni aveva come modelli proprio gli adolescenti di oltre oceano e il loro sistema scolastico aveva un che di esotico e magnetico. Già solo prendere la patente a sedici anni, anni prima rispetto a noi rendeva le vite di questi ragazzi più autonomi e responsabilizzati. Poi c’erano il ballo di fine anno, le cheerleader, le confraternite, i tutor, tutto un altro sistema, tutto un altro mondo protremo dire, che abbiamo imparato a conoscere e a idealizzare con le opere più varie uscite in quegli anni. Certo la qualità era molto varia, c’erano le pellicole d’autore o quelle più dozzinali ma spesso questo genere di film è stato anche una palestra per attori che poi sono diventati star di prima grandezza del cinema statunitense. Massimo Benvegnù e Mattia Bertoldi citano davvero molti titoli, impossibile elencarli tutti, ma per chi fosse interessato sono raccolti in appendice come mappa orientativa con nome (immaginario) della scuola, titolo e anno di uscita, con qualche excursus nel passto più lontano come la mitica Dawson High School di Gioventù bruciata del 1955. Siamo un po’ tutti cresciuti guardando Happy Days o Beverly Hills 90210. Ricordo un film che addirittura andai a vedere al cinema Vacanze in America del 1984 diretto da Carlo Vanzina per darvi un’idea di quanto questo mito fosse forte in quegli anni. Tutto quello che proveniva dagli Stati Uniti era più alla moda, più luccicante, più di tutto, e questa sorta di esterofilia non la vivevamo neanche tanto come una colonizzazione culturale, o un imposizione ma quasi come un desiderio di evasione. Questo genere di film ci permetteva di sognare, di evadere appunto dalle nostre realtà più o meno provinciali per idealizzare un altrove che magari non era poi così scintillante e promettente come ci appariva. Ora resta tanta tenerezza e qualche rimpianto e la consapevolezza di aver vissuto un’era irripetibile, che non tornerà mai più ma vive ancora in queste pellicole. Gli autori hanno poi deciso di devolvere i proventi del libro all’Onlus Insieme per vincere – Amici di Cinzia, per supportare i sogni di alcune adolescenti del Benin, perchè sì la globalizzaione ci ha ormai un po’ tutti omologati ma esistono ancora zone del pianeta in cui sognare è molto più difficile che altrove. Se volete leggere il primo capitolo è disponibile sul sito dell’editore: Las Vegas Edizioni .

Massimo Benvegnù è nato nel 1972 a Padova. Critico e programmatore cinematografico, ha scritto per numerose testate giornalistiche in Italia e all’estero e collaborato con diversi festival e istituzioni culturali tra cui la Biennale di Venezia e il Festival di Locarno. Ha debuttato con “Filmare l’anima, il cinema di Peter Weir” (1997). Per Las Vegas edizioni ha pubblicato “Andare a scuola a Hollywood”.

Mattia Bertoldi nato nel 1986 a Lugano. Ha pubblicato i romanzi “Ti sogno, California” (BookSalad, 2012), “Le cose belle che vorrai ricordare” (TEA/Tre60, 2017) e “Come tanti piccoli ricordi” (TEA/Tre60, 2019). È presidente dell’Associazione svizzera degli scrittori di lingua italiana.
Per Las Vegas edizioni ha pubblicato “Andare a scuola a Hollywood”.

Source: libro inviato dall’editore. Ringraziamo Carlotta dell’Ufficio stampa Las Vegas Edizioni.

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