:: Quando avevo un amante di Amalia Guglielminetti (Papero Editore 2020) a cura di Giulietta Iannone

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Amalia Gulglielminetti fu amante di Guido Gozzano. Per breve tempo, la loro fu più che altro un’amicizia spirituale, un riconoscersi spiriti affini, Guido era già malato, un futuro di vita borghese era lontano dalle loro aspettative, anche le più ardite. Si conobbero nel 1907 grazie a un libro Le vergini folli, il primo successo poetico di Amalia, Guido si innamorò follemente di lei leggendolo e fece di tutto perché ottenesse buone recensioni, in un’Italia culturale asfittica e maschilista, dove una donna che scriveva era guardata come un fenomeno strano, al massimo come una bizzarria. Guido morirà circa dieci anni dopo a Torino il 9 agosto del 1916, di tisi. Questo breve amore sembra il motivo per cui ci ricordiamo ancora di lei, Pitigrilli un altro suo amore, famosissimo all’epoca, ormai è caduto nell’oblio, mentre le poesie di Guido Gozzano sono ancora lette e commentate. È avvilente che una donna di talento come Amalia sia ricordata solo perché fu l’amante di, e non per le sue opere, per cosa scrisse, per come visse. E scrisse molto, opere di poesia, di saggistica, teatro, fiabe per bambini, articoli e una vasta raccolta epistolare. Tutte opere tra i capolavori dimenticati dell’editoria italiana. Cadute nell’oblio. Papero Editore ha una collana apposita “Sorelle d’Italia” dedicata ai capolavori delle scrittrici italiane del Novecento che gli editori industriali non ristampano più, nella convinzione che non venderanno abbastanza. E così quest’anno si è potuto dare alle stampe Quando avevo un amante, una raccolta di racconti pubblicata per la prima volta nel 1923 dall’editore Sonzogno, e ristampata nel 1933 da Mondadori, che valse alla sua autrice addirittura una condanna per oltraggio al pudore. Merita di essere riscoperta, anche come testimonianza di un’epoca passata e abbastanza sconosciuta. Sono 15 racconti, tutti soffusi da una sulfurea ironia che potremmo definire moderna. Amalia Gulglielminetti era una signora della borghesia bene torinese, aveva ricevuto un’educazione tradizionale, non era bellissima ma era sofisticata, elegante, intelligente, spiritosa, anticonformista, conosceva i salotti di Torino, gli stabilimenti balneari della Liguria, le case in montagna, le terme, i grandi alberghi, tutto il corollario della ricchezza borghese e ne vedeva il vuoto. I suoi racconti parlano di questo, di matrimoni senza amore, di ragazze sciocche e vanesie, di uomini senza anima e sostanza. L’amore è il vero assente, tranne che per brevi tratti, soprattutto è riservato ai più giovani, poi la vita borghese corrompe e anche l’amore scompare. Le donne tradiscono i mariti, frutto di matrimoni puramente di convenienza si direbbe e cercano in vari amanti quella lieve brezza per sentirsi vivi. Impalabili come carta velina questi racconti ci parlano di un’Italia che fu e lo fanno con leggerezza e spregiudicatezza, anche con un venato elegante erotismo, forse di maniera ma spiazzante per l’epoca e spiazzante forse ancora oggi.

Amalia Guglieminetti (Torino, 1888- 1941) esordì con la raccolta d’ispirazione carducciana Voci di giovinezza (Roux e viarengo, 1903) ma fu con i sonetti di Le vergini folli (Società Tip. Ed. Nazionale, 1907) che mostrò una voce letteraria propria e un temperamento poco incline ai compromessi. Leggendola si innamorò di lei Guido Gozzano, con cui ebbe una relazione. Alla composizione di versi si affiancò quella di novelle. Ne nacquero vari volumi, da I volti dell’amore (Treves, 1913) a Tipi bizarri (Mondadori, 1931), passando anche per Quando avevo un amante (Sonzogno 1923). ancora: fu autrice di fiabe, da La reginetta Chiomadoro (Mondadori, 1921) a La carriera dei pupazzi (Sonzogno, 1925), di teatro, con commedie come Nei e cicisbei (1920), e di romanzi come La rivincita del maschio (Lattes, 1923). Ricordata troppo spesso per il breve amore con Gozzano e per quello burrascoso per Pitigrilli, con cui finì addirittura in tribunale, la Guglieminetti fu soprattutto una scrittrice piena di intelligenza e di talento.

Source: acquisto personale.

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2 Risposte to “:: Quando avevo un amante di Amalia Guglielminetti (Papero Editore 2020) a cura di Giulietta Iannone”

  1. massimolegnani Says:

    quel “source: acquisto personale” rende più attendibile la tua opinione (da te ben esposta) su questa autrice dimenticata.
    ml

    • Shanmei Says:

      Se fossi ricca sarebbero tutti acquisti personali, ma dato che così non è (e recensisco centinaia se non migliaia di libri come i giornalisti) mi affianco anche agli uffici stampa, alle biblioteche etc… e i libri che leggo e recensisco sono sempre trattati con la stessa cura ed espongo sempre pareri personali. Papero editore è una realtà molto piccola ho preferito non chiedere all’ufficio stampa. Ciao!

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