In piena Belle Époque, un viaggio a ritroso nel tempo in un mondo perduto ma di cui giungono gli echi fino a noi.
Se vi è piaciuto “Un gioco di pazienza” ritroverete il tenente Bianchi questa volta in viaggio verso la Cina sul piroscafo Giava.
Un giallo vintage ricco di misteri e di pericoli, in cui nulla è come sembra.
Seguirà: Lo strano caso del missionario scomparso: L’arrivo in Cina: Le avventure del tenente Luigi Bianchi nella Cina misteriosa.
Napoli, 1900
Il tenente piemontese Luigi Bianchi, facente parte del Secondo Contingente Italiano inviato per sedare la rivolta dei Boxer, è finalmente a bordo del piroscafo Giava alla volta della Cina. Il viaggio però non si preannuncia affatto tranquillo: sabotaggi, tempeste, epidemie e… un delitto. Nel locale caldaie viene infatti trovato il corpo senza vita di un clandestino di cui nessuno sembra conoscere l’identità. Chi è? Cosa ci faceva a bordo? E soprattutto c’è un assassino tra i componenti dell’equipaggio? Magari intenzionato a uccidere ancora? Al tenente Bianchi, aiutato dal tenente medico Maurizio Valente e dal sergente marchigiano Vincenzo Bertelli, verrà dato l’incarico di indagare sul delitto ma ben presto l’indagine si trasformerà in una lotta per la sopravvivenza perché sarà chiaro che qualcuno non vuole assolutamente che il Giava arrivi in Cina.
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