Macchine fiammeggianti dalla carrozzeria così luminosa da somigliare ad uno specchio riflettente. Camice linde, stirate e perfettamente alla moda, accompagnate da occhiali da sole very cool. Lui, che somiglia così tanto ad una star di un film hollywoodiano è Papi, il protagonista dell’omonimo romanzo scritto da Rita Indiana e pubblicato in Italia da NNEditore. L’uomo è il padre della protagonista del nuovo libro della scrittrice caraibica, ed ha per protagonista una ragazzina che ci racconta in prima persona la figura del proprio papà. La narratrice ci descrive il padre come un uomo che tutti amano, che ammirano e rispettano. Un giorno per la giovane protagonista arriva la notizia della morte del babbo, ma una telefonata con la voce dell’uomo stesso le dice che lui sta bene, è negli Stati Uniti d’America e presto andrà a prenderla. E papi arriva sulla sua fiammeggiante Mercedes, vestito come se fosse un cantante famoso, con catene d’oro al collo e scarpe da ginnastica alla moda. Il Papi prende la ragazzina e la porta nel suo mondo sfavillante e ricco di ogni cosa, reso tale quei rotoli di soldi che escono dalle tasche dei pantaloni del papà e che gli permettono di fare la bella vita e di accontentarsi di ogni cosa. L’uomo – sì ecco il Papi- è per la protagonista un vero e proprio super eroe che tutti venerano come se fosse un sorta di idolo, di divinità alla quale si deve dare il massimo rispetto e non a caso lo dice la narratrice stessa: “Il mio papi ha molto più di tutto quel che ha il tuo, più forza del tuo, più capelli, più muscoli, più soldi e più fidanzate del tuo. Papi ha più auto del tuo, più auto del diavolo, così tante auto che deve venderle perché nel suo garage non ci stanno. Papi ha auto che parlano e ti dicono che devi metterti la cintura di sicurezza e chiudere il becco, in inglese, in francese e in altre lingue”. Un uomo perfetto in parole povere. Sarà davvero così? Ecco non proprio, perché quel papi tanto idolatrato dalla bambina che ci racconta la vita a fianco del suo paladino, non è proprio uno stinco di santo. Anzi è un losco narcotrafficante in fuga delle forze dell’ordine che gli stanno dando la caccia. Il romanzo di Rita Indiana è molto coinvolgente, grazie al ritmo cinematografico che lo caratterizza e, non a caso, ogni pagina letta assomiglia al fotogramma di una pellicola che, unendosi alla altre, compone un unico film – Tarantino ne farebbe un’interessante adattamento cinematografico- con protagonista il papi e la sua amata figlia. Una ragazzina che proprio perché ancora bambina riesce a vedere solo gli aspetti positivo del fare paterno, o meglio, ogni cosa che lui fa (dal comprarle la maglia nuova, allo sparare a destra e a manca) per lei è un gesto eroico al quale tutti si inchinano con massimo rispetto (in realtà la gente lo teme il papi perché sanno davvero che delinquente è). “Papi” di Rita Indiana è un romanzo dai mille colori, infarcito di citazioni televisive e dalla suspense costante. Non solo, “Papi” è la storia di un padre e di una figlia e di come spesso e volentieri il dire e il fare del mondo adulto influenzino in modo irreparabile quello bambino, impedendo ai piccoli di vedere e comprendere la vera natura della cose e delle persone.
Rita Indiana è nata nel 1977 a Santo Domingo. Figura chiave delle letteratura caraibica contemporanea e leader della band di merengue alternativo Rita Indian y los Misterios, ha scritto romanzi e racconti, tra cui Ruminantes, Ciencia succión e La mucama de Omincunlé. Blogger, conduttrice radiofonica, Rita Indiana è attivista del movimento per i diritti LGTB. Per NNE è uscito nel 2016 I gatti non hanno nome.
Source: libro inviato al recensore, ringraziamo Francesca Rodella Comunicazione.
Tag: letteratura caraibica, letteratura dominicana, Narrativa letteraria, NN editore, Papi, Rita Indiana, Vittoria Martinetto, Viviana Filippini
4 dicembre 2017 alle 16:35 |
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4 dicembre 2017 alle 19:34 |
Papi è ovunque 😉
4 dicembre 2017 alle 20:39 |
Già 🙂