:: America! di Alessandro Maradini (Gattomerlino Edizioni 2017) a cura di Daniela Distefano

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AmericaUn esordio che merita attenzione quello che si frantuma in queste sette storie, tutte forti di un concentrato di meticolosità e stilosità.
Già dai titoli entra in scena un nuovo modo di rapportarsi con la letteratura.
“Technicolor”, “Rettiliani”, “Papaveri”,”Clic”, “Dave!”, “Extrasistole”, “Fine della notte” sono ganci che collegano i nostri pensieri ai sensi della comprensione ermetica. L’autore di questa raccolta, Alessandro Maradini, si è divertito nel dare una rappresentazione non stereotipata dell’America intesa come miraggio bizzarro, non infranto, ma tendente all’affievolimento.
Il primo racconto – “Technicolor” – è frutto della passione dello scrittore per la letteratura afroamericana.
Si scava dentro il terreno che divide il bianco dal nero.
I protagonisti sono impegnati a valutare l’effettiva bianchità o negritudine.
In “Rettiliani”, l’autore vuole porre ironicamente un personaggio dinanzi all’imprevisto che fa traballare le certezze della vita: in questo caso il rapimento alieno del cane di un convinto repubblicano che a causa di questo evento scivolerà verso contrarie posizioni politiche.
“Papaveri” racconta il legame tra arruolamento e disagio economico.
Il protagonista sceglierà l’esercito in seguito alla grave e persistente crisi economica della propria famiglia.
“Clic” è una storia che finisce con una madre in pieno disfacimento emotivo davanti all’albero di Natale.
L’insostenibile leggerezza della gestione del quotidiano è vista con gli occhi di un preadolescente amante della pallacanestro.
“Dave!” è forse il racconto più riuscito.
In esso è condensato lo spirito di una nazione.
Letterman è un uomo ricchissimo, quasi sempre più ricco dei suoi ospiti, ma la percezione dello spettatore non va in questa direzione.
Letterman è come un supermercato che offre la possibilità di mostrare i prodotti alle aziende produttrici.
“Extrasistole” nasce durante una passeggiata nel quartiere San Lorenzo a Roma, dove l’autore ha risieduto per due anni.
Anche qui si materializza una sorta di ribaltamento della visuale:
il protagonista, il sosia, immagina la vita del privilegiato, quando quest’ultimo è incuriosito dalla vita del sosia sfigato.
“Fine della notte” conclude la raccolta e ci parla di un fatto di cronaca, cioè la morte nel luglio del 2011 della cantante britannica Amy Winehouse, una delle principali esponenti del soul bianco degli anni duemila.
L’autore ha provato a immaginare la madre della cantante. Il racconto è ambientato a Londra.
“America” è un libro che necessita di un piccolo sforzo per assaporare le delizie di una lingua modellata come creta a immagine e somiglianza di un sogno, di una visione onirica che l’autore ha voluto condividere con il lettore.
E’ come un gioco, un game fatto di rimandi, di evocazioni, di impressioni.
Se vi sentite spaesati davanti ad una scrittura a riccio, allora vorrà dire che siete arrivati a destinazione. Il viaggio è articolato, lo stile è ricercato, raffinato, impreziosito da spunti istrionici. Benvenuti nell’America dell’immaginazione facile, e dello sgabuzzino delle prospettive marce.
Ma volete mettere? Il nostro cervello comincia a parlottare da solo quando la parola comincia a circolare nelle vene, America, America, America.
Solo questo conta, solo questo è Cielo bevuto per Terra.

Alessandro Maradini è nato agli inizi degli anni Ottanta a Fidenza, lungo la via Emilia. Ha vissuto in Francia, Inghilterra, Germania e Spagna. Attualmente risiede a Salsomaggiore Terme.
Ha studiato Culture Letterarie Europee all’università di Bologna.
Da sempre interessato alla storia della cultura degli anni ’60 e ’70, sia italiana che estera, tenta di comprenderne lo spirito attraverso le produzioni di alcuni dei suoi interpreti tra cui Marco Ferreri, Elio Petri, R.W. Fassbinder, Alighiero Boetti.

Source: inviato dall’ editore al recensore, si ringrazia Stefania Gaggini dell’ Ufficio stampa.

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