:: Natura morta con briciole, Anna Quindlen (Cavallo di Ferro, 2014) a cura di Elena Romanello

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indexAnna Quindlen, già premio Pulitzer per il giornalismo e attivista femminista degli ultimi decenni, torna alla narrativa raccontando una storia al femminile abbastanza insolita ma molto attuale. Se negli anni Novanta, con Una figlia esemplare si era concentrata su una ragazza in carriera che si trova a dover fare da badante alla madre casalinga malata di cancro, storia poi trasposta anche al cinema magistralmente ne La voce dell’amore con due grandi interpreti come Renée Zellweger e Meryl Streep, qui invece decide di occuparsi di una donna sessantenne, ex femminista ora alle prese con l’età che avanza e non solo.
Rebecca è diventata un’icona del movimento delle donne con il suo lavoro di fotografa d’arte, e grazie a questo ha potuto arricchirsi, liberarsi da un matrimonio ormai opprimente con un intellettuale che l’ha tradita per anni, accudire i genitori anziani in ospizio e seguire economicamente il figlio: ma tutte queste spese cominciano a farsi sentire, e la donna lascia il suo appartamento a New York per trasferirsi in un cottage di un paesino di montagna, anche in cerca di un nuovo inizio professionale e personale.
Dopo alcuni intoppi iniziale, la sua si rivelerà la scelta giusta, visto che Rebecca troverà nella natura e nei paesaggi nuovi spunti per nuove foto con cui far ripartire una nuova carriera artistica, e conoscerà nuove persone, tra cui Jim, suo vicino di casa di cui si innamorerà ignorando un dramma che ha vissuto nel passato e che è legato a quelle strane croci che ha scoperto e immortalato con il suo obiettivo durante le sue passeggiate in cerca di fonti di ispirazione.

Natura morta con briciole, che deve il titolo ad una delle foto più famose di Rebecca ai tempi d’oro, simbolo dell’alienazione della condizione della donna, è un libro fatto di tante suggestioni e tematiche, tutte attuali e sentite, sia negli Stati Uniti che in Italia. Il tema degli anni che passano e della vecchiaia sembra essere sempre più sentito soprattutto da molte autrici (anche nostrane, a cominciare da Lidia Ravera) e vuole essere non solo un modo per parlare di rimpianti ma anche di nuovi progetti e inizi, in particolare se si parla della generazione che ha fatto il femminismo, che quarant’anni fa era giovane ma che oggi per ovvi motivi è entrata in quella terza età che allora sembrava tanto lontana ma che c’è. Connesso al tema dell’invecchiare, c’è quello di avere nuove opportunità, come amori e cambiamenti, anche in età non più giovanile, ma anche la questione mai risolta e di cui non si parla mai abbastanza delle responsabilità doppie di accudimento dei genitori anziani e dei figli non ancora autosufficienti sul piano economico, tema caldo in Italia ma presente anche negli Stati Uniti come problema. Altro tema interessante il rapporto tra città e campagna, dove la seconda sembra andare incontro ad una riscoperta, anche solo per uno stile di vita e di ritmi meno caotici, anche se ovviamente non è tutto positivo e i disagi ci sono.
La storia della nuova vita di Rebecca è un libro che piacerà alle coetanee della protagonista, ma anche a chi più giovane cerca ancora una sua strada e un suo inizio, e magari ha una mamma o conosce qualche donna che somiglia a questa fotografa diventata icona suo malgrado che scopre che la vita può iniziare di nuovo in un bosco e cambiare completamente di nuovo, dando speranza in una società che sembra offrirne sempre meno.

Anna Quindlen ha collaborato negli ultimi trent’anni con i più importanti quotidiani e magazine americani, e i suoi libri hanno scalato le classifiche dei bestseller del «New York Times». Nel 1992 è stata insignita del Premio Pulitzer per la sua rubrica “Public and Private” proprio sul «New York Times».
Nel 1995 ha lasciato il mondo del giornalismo per dedicarsi unicamente alla carriera di scrittrice. Da uno dei suoi romanzi è stato tratto il film La voce dell’amore con Meryl Streep.
Nel 2000, con l’uscita di La vita è meravigliosa, Anna Quindlen è stata la prima autrice a comparire nella classifica del «New York Times» contemporaneamente nelle categorie fiction, non-fiction e self-help. I suoi libri sono tradotti in numerosi paesi stranieri.

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2 Risposte to “:: Natura morta con briciole, Anna Quindlen (Cavallo di Ferro, 2014) a cura di Elena Romanello”

  1. Avatar di Elena Elena Says:

    Questo libro è nella mia wish list dal momento che ho visto l’anteprima, la copertina mi ha fatto innamorare e la storia raccontata mi ispira molto!

    • Avatar di Shanmei liberdiscrivere Says:

      Trovo anche io bellissima la copertina! Abbiamo gli stessi gusti 🙂 Il libro mi ispira moltissimo. E’ una storia molto particolare, adatta a lettrici di tutte le età, sia giovanissime che meno giovani.

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