:: Wang Yinglin – Il Classico dei Tre Caratteri

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Il Classico dei Tre Caratteri – che viene qui presentato in questa nuova traduzione dall’antico cinese a cura di Teresa Spada – rappresenta un unicum nell’ambito della letteratura cinese: dalla metà del XIII secolo fino agli anni Cinquanta del ’900, è stato usato come “la” guida per eccellenza per iniziare i bambini allo studio della lingua e ai fondamenti della cultura nazionale.

In queste 90 Rime – costituite da versi di soli tra caratteri – si trova sia un concentrato dei valori confuciani, fondamento della cultura cinese, sia nozioni storiche sul susseguirsi delle dinastie e aneddoti esemplari di buon governo, oltre a numerosi esempi di eccellenti studenti che si sono distinti per le loro buone qualità e per la loro perseveranza nello studio.

La tradizione orale di recitare e declamare ad alta voce Il Classico dei Tre Caratteri ne assicurò la straordinaria popolarità e la sopravvivenza attraverso i secoli interrotta soltanto durante gli anni della Rivoluzione Culturale (1966-1976 ca.), sulla scia dei movimenti per il rinnovamento della letteratura e dei moti rivoluzionari studenteschi; solo nel 1984 una commissione nazionale istituita con lo scopo di recuperare e ripubblicare i testi che sono parte del patrimonio culturale del Paese, ha restituito al Classico dei Tre Caratteri il suo antico valore.

Leggere questa nuova traduzione permette di cogliere aspetti millenari della cultura cinese, apprezzando al meglio le tante sfaccettature di una società continuamente in bilico tra passato e futuro, tradizione e modernità, nazionalismo e globalizzazione.

Wang Yinglin (1223-1296), proveniente da Qingyuan (oggi Ningbo, Zhejiang) è stato un autore poliedrico, letterato ed enciclopedista della dinastia dei Song Meridionali (1127-1279). Giovanissimo, si dedicò allo studio e iniziò una brillante carriera letteraria, superando con successo tutti gli esami imperiali e divenendo Ministro dei Riti e Censore imperiale nel 1256. A lui va il merito di aver compilato alcuni dei più importanti testi didattici dell’epoca e di aver commentato numerosi classici della letteratura cinese. Dopo la caduta della dinastia Song, deluso dalla situazione politica e sociale, si ritirò nella città natale dove continuò a insegnare privatamente. Molto di quanto ha scritto è entrato nel corpus letterario dell’ortodossia di Stato anche sotto le dinastie successive.

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