:: Polimeri di Roberto Saporito (Cose Note 2025) a cura di Giulietta Iannone

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[…] mi sembra di perdere tempo, mi sembra che non sia questa la vita vera, come recitare, mi sembra che la vita vera sia da un’altra parte […].

Roberto Saporito predilige la narrativa breve e con il suo nuovo romanzo Polimeri, edito da Cose Note Edizioni di Alba, ci da un nuovo saggio del suo poliedrico talento. In apparenza omaggio postmodernista, con venature noir, al cinema, in realtà in questo romanzo l’autore analizza e scandaglia il limite tra realtà e finzione e chi meglio dell’attore protagonista, rigorosamente senza nome, può incarnare questo duplice ruolo in cui la finzione sembra sempre più prepotentemente sovrapporsi alla realtà. Il protagonista, un attore italo-americano che ha superato la boa dei cinquat’anni, e sta sperimentando cosa significhi invecchiare nel mondo fittizio dell’industria dell’intrattenimento, è un figlio dell’Actors Studio, che ha fatto suo il metodo Stanislavskij, metodo che fa provare all’attore realmente le emozioni che è tenuto a portare sullo schermo o a teatro. Ha un ex moglie, una figlia, e una carriera in cui deve reinventarsi lasciando il ruolo dell’attor giovane, e belloccio, per quello dell’uomo di mezza età, che lo portano dal recitare in una serie televisiva americana importante ad accettare di girare uno spot pubblicitario per un tonno in Italia, umiliante ma ben redditizio, anzi dal compenso astronomico. Poi la fortuna gli arride di nuovo e si trova coinvolto in un progetto ambizioso quello del remake, di produzione americana, ma girato a New York al posto di Roma, del film La Grande Bellezza di Sorrentino. Tra Los Angeles, New York e Roma, il protagonista avrà anche a che fare con un misterioso personaggio che lo perseguita, si sa l’America è un posto pericoloso pieno di serial killer, può succedere di tutto andando anche solo al supermercato, dando venature noir alla storia e arricchendo anche di sfumature macabre un racconto, narrato in prima persona, denso di riflessioni intimistiche e di lezioni di vita. Qui niente è quello che sembra. Qui tutto è finto. Qui tutto è di plastica.

Roberto Saporito, prima di dedicarsi completamente alla scrittura, ha studiato giornalismo e diretto per trent’anni una galleria d’arte. È autore di numerosi romanzi e raccolte di racconti, tra cui Harley-Davidson (1996), Il rumore della terra che gira (2010), Generazione di perplessi (2011), Il caso editoriale dell’anno (2013), Come un film francese (2015), Respira (2017), Jazz, Rock, Venezia (2018), Come una barca sul cemento (2019), In nessun luogo (2022) e Figlio, fratello, marito, amico (2024). Suoi racconti sono apparsi in antologie e su autorevoli riviste letterarie. Ha tenuto una rubrica sul magazine Satisfiction.

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