
Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento il Giappone, aprendosi all’Occidente, iniziò un profondo processo culturale, politico e sociale teso alla modernizzazione e industrializzazione del paese. Questo rinnovamento, sempre nel rispetto delle radici culturali tradizionali, portò a una revisione dei processi educativi e della formazione di genere che di per sè avrebbe dovuto formare ed educare una nuova società di cittadini consapevoli e integrati in una struttura sociale complessa e variegata come era la società giapponese. L’importanza dei sistemi educativi, il maestro portava in classe ancora verghe di vimini e l’educazione si basava su meccanismi di premi e punizioni, è dunque ben evidenziata dalla diffusione di un genere letterario che ha per tema l’infanzia e l’adolescenza, i cosiddetti shonen momo (storie per bambini). In questo genere letterario specifico si colloca “Giochi di infanzia” di Tanizaki Jun’ichiro, edito nella collana Letteratura universale di Marsilio. Il testo comprende due racconti di Tanizaki: Shōnen (Adolescenti, 1911) e Chiisana ōkoku (Il piccolo regno, 1918) e un’interessante e corposa prefazione di Luisa Bienati, che ne ha curato anche la traduzione dal giapponse, oltre a un capitolo specifico sulla vita e le opere di Tanizaki, e un glossario finale. C’è da aggiungere che il testo è stato sottoposto a un comitato scientifico. Tanizaki è considerato uno dei più autorevoli e importanti scrittori della letteratura giapponese moderna, famoso per opere come La chiave, Diario di un vecchio pazzo, La croce buddista, tutte opere giunte in Occidente con grande clamore, data soprattutto la modernità, e la libertà con cui Tanizaki ha preservato la sua identità culturale in un contesto di rapidi cambiamenti della società giapponese del XX secolo. Il piccolo regno narra la vicenda umana ed educativa di un maestro elementare alle prese con una classe dominata da un alunno Numakura Shokichi, un ragazzo corpulento, le spalle grosse e rotonde, il viso quadrato dal colorito scuro, la nuca grossa, lo sguardo malinconico, una figura carismatica, dalla forte vocazione di leader, capace di contendere l’autorità anche al maestro coinvolto nei loro giochi infantili per l’affermazione di sè. Profondo lo scavo psicologico e lo studio della dinamica di interazione tra i personaggi a cui si alternano descrizioni della natura poetiche e affascinanti. Sempre di giochi infantili tratta Adolescenti, il secondo racconto, in cui la figura di Mitsuko sovrasta la narrazione e sovverte le regole tradizionali patriarcali in cui era la figura femminile in posizione di sudditanza e inferiorità, qui prende il sopravvento sui compagni di gioco maschi e alla fine ne fa i suoi schiavi. Non senza tracce di crudeltà i giochi infantili non riflettono un mondo di innocenza gentilezza, ma anzi di sopraffazione e lotta per ottenere l’ubbidienza e il dominio. Tanizaki spesso presenta, come in quest’opera, personaggi femminili forti che sfidano le aspettative di genere e affermano la loro identità oltre ai confini imposti dal patriarcato. Questi personaggi utilizzano il gioco e la finzione per affermare il loro potere e riscrivendo le dinamiche tradizionali che legano i rapporti tra uomini e donne mettono in discussione le strutture di potere esistenti in una sorta di protofemminismo del tutto originale e anomalo per la società del tempo. Oltre al valore letterario intrinseco questi racconti sono indubbiamente interessanti come testimonianza e forma di riscatto.
Junichiro Tanizaki, nato a Tokyo nel 1886 e morto nella città di Yugawara (prefettura di Kanagawa) nel 1965, si formò come scrittore a cavallo tra Ottocento e Novecento. Sconvolse il pubblico, soprattutto a partire dagli anni Cinquanta, per via della modernità dei suoi romanzi.
Tra le sue opere: L’amore di uno sciocco (1924 / Bompiani 2000), Vita segreta del signore di Bushu (1932 / Bompiani 2000), Libro d’ombra (1933 / Bompiani 2000), Neve sottile (1948 / Guanda 2009), Diario di un vecchio pazzo (1962 / Bompiani 2009), Morbose fantasie (Einaudi 2003), Nostalgia della madre (Einaudi 2004), Il demone (Einaudi 2010), Sulla maestria (Adelphi 2014).
Tag: Giochi d'infanzia, Giulietta Iannone, letteratura giapponese, Luisa Bienati, Marsilio, Tanizaki Jun'ichiro
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