
Un luna park. Luci, colori, rumori, grandi e piccini allegria. Un luogo magico e incantato, beh troppo spesso ohimè la letteratura e gialla e horror, cito a caso Stephen King e Léo Malet e tanta filmografia ci hanno insegnato che può trasformarsi in un pericoloso scenario di spaventosi delitti. E con tanti spettacolari esempi a cui rifarsi, Cristina Biolcati coglie anche lei al volo l’occasione con il suo Luna Park Assassino.
Si parte con la protagonista della sua storia, Bianca Damiani, ispettrice di polizia che ha accompagnato a fare un giro alle giostre di una sagra paesana l’adorata nipote quattordicenne Rebecca. Ma mentre la zia, si gode una birra fresca al chiosco, dopo aver lasciata salire la ragazzina sulla ruota, quella all’improvviso si ferma e anche dal basso si vede bene che il corpo di un ragazza dai lunghi capelli rossi evidentemente priva di sensi è reclinato di lato su uno dei vagoncini. Uno svenimento per la paura?
Ma è davvero così? Nossignori, perché l’ispettrice invece dovrà rendersi conto, servendosi intanto di una scala, di non trovarsi davanti a un banale malore ma a un efferato omicidio appena consumato. Qualcuno ha strangolato la vittima e poi ha bloccato la leva che serve a controllare l’ingranaggio. E a conti fatti tutta la faccenda si rivelerà persino molto peggio perché quella ragazza, tale Lucrezia Angi ventiquattrenne, è in realtà ben la terza vittima di un assassino. Un serial killer dunque? Nella fattispecie il killer che uccide nel Luna Park. Bisogna assolutamente scoprire presto e a ogni costo la sua identità e arrestarlo.
Ma ora, a parte il dover tranquillizzare la nipote e riportarla subito a casa, affrontando la lavata di testa e le recriminazioni della sorella gemella Vanessa per l’incoscienza di averla coinvolta, sommata alla precisa accusa di averla addirittura usata come esca, per Bianca Damiani comincerà una affannosa corsa contro il tempo. Perché in effetti la sua presenza quella sera al luna park non era stata del tutto casuale… Era o sperava di essere sulle tracce dell’assassino, ma l’ha mancato.
Non aveva valutato appieno la sua spregiudicata perversione, determinata a portare avanti a ogni costo una contorta spirale di crudeltà innestata dal più antico dei moventi… E ora? Certo l’ispettrice non è persona da arrendersi. Anzi, ora sa che bisogna allargare il raggio d’indagine e magari scavare a fondo nella personalità delle tre vittime. Insomma deve esserci per forza un qualcosa in grado di collegare quegli omicidi.
Tanto per cominciare bisogna andare a ripescare il bandolo della matassa e scoprire come e quando tutto possa aver avuto inizio? Poco male se per farlo e capire diventa necessario risalire nel tempo magari fino all’origine e addirittura determinare il momento preciso in cui per la prima volta sia accaduto qualcosa. Bianca dovrà individuare ogni labile traccia, barcamenandosi faticosamente in un intreccio che la costringe a una affannosa gimkana tra complicati intrighi lavorativi ma anche personali e familiari. Potrebbe trattarsi di un lontano fatto di sangue? Come riconoscere gli indizi che contano e gridano vendetta? Perché è da là che tutto si sospetta sia cominciato… Certo è che soltanto la scoperta di alcuni particolari consentirà agli inquirenti di trovare la chiave per sbloccare il segreto e fermare l’omicida.
La storia c’è, tiene e incuriosisce il lettore ma la prosa dell’autrice avrebbe tratto indubbio vantaggio da un linguaggio narrativo più semplice e meno ricercato nei vocaboli.
Cristina Biolcati : Ferrarese, vive a Padova. con Doppia promessa ha trionfato al GialloLuna NeroNotte 2023, racconto pubblicato sul Giallo Mondadori.. Collabora con alcune riviste digitali, tra cui MilanoNera, dove scrive recensioni di libri e articoli letterari. Per Delos Digital ha pubblicato il romanzo Le congetture di Bonelli e i racconti lunghi Se Robin Hood sapesse, Ciclamini al re, L’uomo di marmellata, Dove dormono le fate, Il suono delle sue ferite (quest’ultimo vincitore del Garfagnana in Giallo 2022, sezione Nero Digitale), Talia, la figlia del fabbricante di bambole, Una mano negli abissi, Come zombie al madame Tussauds e Là qualcuno è morto.
Tag: Cristina Biolcati, Delos, letteratura italiana, Luna park assassino, Patrizia Debicke
8 marzo 2024 alle 14:25 |
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