In occasione del 27 Gennaio, in cui ricorre la “Giornata della Memoria”, in ricordo delle vittime della Shoah queste sono le due proposte di La Nave di Teseo: I frutti della memoria – La mia testimonianza nelle scuole di Edith Bruck e Il cabaret dei ricordi di Joachim Schnerf. In uscita rispettivamente il 23 e il 30 gennaio.

In occasione del Giorno della Memoria, la testimonianza del dialogo continuo di Edith Bruck con ragazzi e studenti di ogni età sugli orrori del nazifascismo e dell’Olocausto, per tramandare alle generazioni future, ancora e ancora, il capitolo più buio della storia dell’uomo.
“Cari studenti, dopo tantissimi anni che mi mandate lettere, versi, disegni, sento il bisogno di rispondervi, di raccontare non il mio vissuto, che conoscete, e spero non dimenticherete mai, come me, ma la vostra promessa di portare avanti la testimonianza.
Se l’uomo ancora non ha imparato dai propri misfatti, provate voi giovani a essere meglio dei vostri predecessori e cercate di creare una nuova convivenza pacifica, civile e rispetto reciproco con chiunque e ovunque. ‘Basta una goccia di bene,’ mi ha detto Papa Francesco, ‘per migliorare questo mare nero che è il mondo.’ Gli ho risposto che io ho fatto già una pozzanghera. E continuerò ancora, finché potrò, perché non è mai inutile. La memoria per tutti è fondamentale, vitale. Convinzione che devo a voi, alle vostre lettere.
Vi consiglio di alimentare il bene dentro di voi, e lasciate morire di fame il male.”
– Edith Bruck
Un volume prezioso che raccoglie le lettere e i testi degli studenti di tutte le età che Edith Bruck ha incontrato in questi anni, portando nelle scuole e ovunque la sua testimonianza ininterrotta per non dimenticare l’orrore dell’Olocausto.

Un romanzo sulla Shoah diverso, che intreccia la storia dell’ultima sopravvissuta di Auschwitz a quella di suo nipote di fronte alla paura di diventare padre, ai ricordi nostalgici di una infanzia perduta di avventure, e alla responsabilità di tramandare la memoria.
Domani mattina Samuel andrà a prendere la moglie e il loro primogenito al reparto maternità. Così, in quest’ultima notte di solitudine, all’alba di una vita che non sarà più la stessa, Samuel è inquieto e non riesce a dormire. Diviso tra esaltazione e angoscia, ricordando il passato e pensando al futuro, la sua notte è infestata da molte storie che lo accompagnano da tutta la vita. Quella della sua famiglia prima di tutte, ma, ancor di più, quelle che narrava la prozia Rosa, che nel secondo dopoguerra si era stabilita in Texas dove aveva allestito uno straordinario e rinomato cabaret. Le storie che Samuel si raccontava da bambino, quando con i cugini si travestiva da cowboy e giocava a cercare la prozia nel deserto di un’America fantastica, affrontando nemici immaginari. Quelle che Rosa, ormai ultima sopravvissuta ad Auschwitz, ha raccontato ogni sera nei suoi spettacoli. Tutte storie che Samuel condividerà con suo figlio, il bambino nato mentre Rosa sta per dire addio al suo amato palcoscenico. Presto non ci saranno più testimoni da passare, ma resteranno il racconto e l’invenzione, capaci di svelare ciò che credevamo scomparso, di evocare l’indicibile ma soprattutto di impedire di stravolgere il passato. Perché, al cabaret dei ricordi, l’importante è non dimenticare mai.
In questo romanzo intimo, commovente, delicato e ironico, Joachim Schnerf costruisce una narrazione che riesce con leggerezza ad affrontare temi profondi, umani e universali come il rapporto con il proprio passato, il senso di appartenenza, l’abbandono e la morte.
Tag: Edith Bruck, I frutti della memoria, Il cabaret dei ricordi, Joachim Schnerf
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