:: Fantasmi di Paolo Panzacchi (Clown Bianco Editore) a cura di Paola Rambaldi

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Paolo Panzacchi – Ferrara – è al suo quinto romanzo dopo: L’ultima intervista, Drammi quotidiani, Il pranzo della domenica e Dove nasce l’odio e la pubblicazione di decine di racconti in riviste e antologie.

“Lui dovrebbe pensare meno al lavoro, lei meno alla gravidanza, entrambi dovrebbero dedicarsi con maggior costrutto alla coppia, alla loro vita di relazione. Tutto questo può essere molto facile e impossibile al tempo stesso, sta nelle motivazioni che due persone riescono a darsi per tenere in piedi la loro storia. Il dialogo, anche all’interno di una coppia che litiga, che discute, che si azzuffa, è fondamentale. Non è un paradosso il parlare anche in momenti di tensione; certo, la cosa più facile è vomitarsi addosso ogni ansia, paura, motivo di rabbia, di risentimento. C’è anche chi si trincera dietro una sciatta scena muta. Sviscerare i concetti alla base della discussione può sembrare accanimento terapeutico, in realtà è bisogno di approfondire, comprendere a fondo le ragioni che hanno portato due persone che si amano fino a quel punto.” Pag, 20

Di Fantasmi colpisce l’accurata analisi psicologica dei personaggi.

I fantasmi del libro sono i sensi di colpa. E qui ognuno ha il suo.

La svolta per Giulio, il protagonista, arriva il 20 settembre del 2004 con un incidente che manda in coma lui e uccide Mario, il suo migliore amico. Una tragedia che lo segnerà per sempre.

Ubriachi, su un Porsche, scendono a tutta velocità le colline bolognesi. Giulio guida.Mario chiede di andare piano. Mario vuole che lasci Carlotta. A lui, Carlotta, non è mai piaciuta. Giulio non ascolta. Eppure Mario parla per il suo bene e ha ragione. Conosce entrambi fin dalle elementari. Sono come fratelli. Giulio ignora le sue raccomandazioni, non vede una curva, e finisce contro un muro. L’amico muore e Giulio resta in coma per tre giorni.

Da allora, Giulio, non ha più smesso di piangere per l’amico, per Carlotta e per se stesso.

Ogni volta che socchiude gli occhi rivede Mario morire.

Si può vivere senza morire di paura?

Dopo la laurea in Inghilterra, Giulio, torna a Bologna, sposa Carlotta, trova un ottimo lavoro, conducono una vita invidiabile, ma il senso di colpa per Mario è sempre lì, incontrollabile, e Giulio finisce per bere anche durante l’orario di lavoro.

È infelice. Ha il vomito, vorrebbe solo fumare e dormire e decide di non decidere.

Ma Carlotta è convinta che con un figlio tutto si risolva. Non sopporta l’autodistruzione di lui, l’incomunicabilità senza ritorno della loro relazione e lo tradisce con Diego.

Mario ci aveva visto giusto sul rapporto con Carlotta, era una storia sbagliata.

Dal 20 settembre 2004 sono passati quindici anni, Giulio ora ne ha trentacinque, ed è come non fosse mai sceso da quel Porsche, sceglie di non far niente per cambiare e di far del male a se stesso.

È stanco e privo di forze e non ha nessuno con cui condividere il suo malessere. Riprende a guidare veloce. Tira avanti bevendo fino a che non conosce Greta.

Il primo incontro positivo dopo tanto tempo.

Una donna che finalmente lo ascolta senza dare giudizi.

Giulio ha perso il cellulare in un locale e Greta gliel’ha ritrovato. Non si conoscono anche se lei lo riempie di domande e lo chiama Giulietto, proprio come lo chiamava Mario. E quel Giulietto gli fa uno strano effetto.

Giulio può finalmente spiegare a Greta e a se stesso come sono andate davvero le cose.

Finora non l’ha mai ascoltato nessuno.

La vita, dopo quindici anni, gli offre ancora una grande opportunità, ma lui sarà pronto a coglierla?

Fantasmi è un romanzo sulle seconde occasioni.

Paolo Panzacchi nato a Sassuolo per puro caso, una vita a Bologna, ora vive a Ferrara.
Scrittore (dicono), fotografo (dice lui), blogger (quel che è).
Fazzoletto da tasca colorato, occhiale sulla punta del naso per darsi un tono, centomila idee nelle tasche.
Ogni tanto un’idea scappa e diventa realtà.
Se ho omesso qualcosa, se volete sapere di più, non siate timidi, chiedete, se avrà voglia risponderà.

Source: libro del recensore.

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