Giulio Salviati ha scritto due romanzi gialli di grande successo. Il suo editore sta aspettando il terzo, ma le idee scarseggiano. Non riesce a produrre nulla. Fino ad un misterioso incontro con un uomo dal lungo mantello e il viso nascosto da un cappuccio. Un manoscritto del Cinquecento è stato rubato. Nasconde un enigma mai svelato. Perché l’uomo incappucciato chiede aiuto proprio a Giulio? Cosa contiene il manoscritto da meritare un’attenzione particolare?
L’autore, con “Il settimo manoscritto”, ci porta a Roma attraverso quartieri storici. Ci fa entrare a Villa Chigi, a Palazzo Corsini, a Villa Farnesina e a Palazzo Spada, solo per citare alcuni luoghi di immenso valore. Ci affidiamo poi al protagonista per visitare un monastero in Val di Susa e un convento di suore di clausura. Ci intrufoliamo in biblioteche e archivi storici, cercando la verità sugli scaffali colmi di testi speciali. Accompagnamo Salviati in un’indagine parallela, alla ricerca di un ladro e un assassino pericoloso …
Un messaggio da decifrare, con intuito e intelligenza. Un labirinto di specchi e una serie di cunicoli sotterranei. Luci intermittenti che si vedono attraverso le finestre di un palazzetto all’apparenza disabitato. Omonimie e somiglianze. False prospettive che ingannano la vista e l’udito. Equilibri di ricostruire. Una ricerca a tutto tondo attraverso l’arte, la storia, la filosofia, la scienza e la biologia. Parole su carta tramandate nei secoli, per una diversa visione del tempo e dello spazio, dove corpo e spirito si uniscono. Per dare importanza alla direzione dello sguardo, all’istinto femminile e alla concretezza che contraddistingue il maschio. Guardare per osservare, per soffermarsi e capire …
Intrigante la trama. Buono il ritmo di scrittura. Consigliato.
Fabrizio Santi è nato e vive a Roma. È laureato in Lingue e letterature straniere e insegna inglese in un liceo scientifico romano. Il quadro maledetto, il suo primo romanzo, è stato per settimane in vetta alle classifiche.
Source: libro inviato dall’ editore al recensore, ringraziamo Antonella e Simona dell’Ufficio Stampa Newton Compton.
Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.
Tag: Federica Belleri
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