Una tragedia in tre atti diventa soggetto di un film assai intrigante. Simone Weil scrisse Venezia salva con il proposito di togliere il velo a certi altarini funerei. E’ un’opera che valica i confini del tempo. Serena Nono ne riprende lo spunto attuale e ne fa un film che prevede pure il coinvolgimento del popolare attore e comico David Riondino. Ma di cosa parla questo capolavoro di perfezione tempistica, dialoghi corti e lunghi, frasi che dilapidano i pensieri? Il marchese di Bedmar, ambasciatore di Spagna a Venezia, nel 1618 elaborò un piano per sottomettere, attraverso una congiura, Venezia al potere del re di Spagna che all’epoca era padrone di tutta l’Italia. Volendo rimanere nell’ombra, per il suo ruolo di ambasciatore, ne affidò l’esecuzione a Renaud, un gentiluomo francese, e a Pierre, un pirata provenzale, capitano e navigatore di fama. Il piano prevedeva un’azione improvvisa, in piena notte, appiccando molti incendi nei vari punti della città, seminando il terrore nei vari quartieri ed uccidendo chiunque tentasse di resistere. Tutto era fissato per la notte della Pentecoste. Jaffier, capitano di vascello, provenzale, provocò il fallimento della congiura confessandola al Consiglio dei Dieci per compassione verso la città. E’ un testo che si rifà al passato della nostra storia, correggendolo con un tocco di speranzosa fatalità. Jaffier il traditore o Jaffier il Liberatore? Il suo è stato un gesto di ineguagliabile coraggio o la resa di fronte ad un piano che minacciava di franare sotto i piedi? Di certo, Venezia è salva grazie a questo atto dalle conseguenze fortuite. Tutto il resto è Bene che vince sul Male: sempre. E se nel testo si legge
La misericordia è un attributo propriamente divino. Non esiste una misericordia umana. La misericordia implica una distanza infinita. Non si ha compassione di ciò che è prossimo, sappiamo che anche la pietà di un uomo può fare molto per la salvezza di tutti.
Simone Weil (1909-1943), ebrea, rappresentante della Sinistra Rivoluzionaria, partecipò alle Brigate Internazionali e, durante la guerra, fu attiva combattente.
Serena Nono, veneziana, classe 1964, diplomata in Belle Arti, ha frequentato la Kingston University di Londra.
Nota: La traduzione è affidata a Domenico Canciani e Maria Antonietta Vito.
Source: libro inviatoal recensore dall’Editore
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