12 Gennaio 2012. Giovedì. Il giovedì nero come verrà ricordato nella storia. il giovedì in cui quattro aerei in quattro continenti diversi cadono contemporaneamente.
Di tutti i passeggeri solo tre bambini sono i superstiti. Vengono subito ricoverati e dopo i primi esami si notano delle strane reazioni e dei strani comportamenti, ma tutti li attribuiscono allo shock subito.
I governi si mobilitano immediatamente per scoprire come sia potuto succedere e decidono di accettare la tesi dell’attacco terroristico, anche se devono scoprire la correlazione dei quattro avvenimenti.
Nel frattempo un religioso continua a divulgare la sua certezza che i tre bambini superstiti sono un segnale dell’arrivo dell’Apocalisse.
Ovviamente questa affermazione crea il panico obbligando così il governo a mettere al riparo i bambini e a tenerli sotto protezione fino a quando non saranno chiariti tutti i dettagli degli incidenti.
Un romanzo molto particolare con argomenti molto forti e in alcuni tratti quasi mistico.
Una lettura un po’ complessa, non tanto per il linguaggio o lo stile che sono molto semplici, ma per come viene suddiviso.
La prima parte, infatti, che descrive i disastri aerei è davvero coinvolgente e l’autrice riesce a trasmettere gli stati d’animo di terrore e ansia che provano i parenti delle vittime direttamente nel cuore del lettore che inizia a sentire il peso dell’attesa di notizie e il dolore della scoperta come se fosse fisicamente con i parenti delle vittime e conoscesse pure lui i passeggeri dei voli.
Dalla seconda parte però il ritmo di narrazione rallenta notevolmente e il lettore spesso si trova ad avere difficoltà nella lettura pur trovando comunque una trama coinvolgente concentrata su indagini, complotti e rivelazioni mistiche.
Superata la parte centrale dei complotti, però, troviamo nuovamente lo stesso stile narrativo della prima parte che accompagnerà il lettore fino alla fine, tra colpi di scena e momenti di suspense, in un vortice emozionale incredibile che risucchierà il lettore tenendolo in uno stato quasi da cardiopalma a cui lui non potrà sottrarsi se non alla fine del libro.
Un romanzo accolto con tanta aspettativa data dal tipo di pubblicità che gli è stato fatto e che non ha per niente deluso.
Sarah Lotz è una sceneggiatrice sudafricana che con Il segno ha esordito con il suo nome nella narrativa, avendo già pubblicato come co-autrice il romanzo Il Manichino, scritto a quattro mani con Louis Greenberg, sotto lo pseudonimo S. L. Gray. Il segno è stato un caso letterario alla fiera di Francoforte ed è stato acquistato da oltre 20 editori.
Source: ebook inviato dall’editore, ringraziamo Barbara e Laura dell’ufficio stampa Nord Edizioni.
Disclosure: questo post contiene affiliate link di Libreriauniversitaria.
Tag: Micol Borzatta

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