:: Funny Girl, Nick Hornby, (Guanda, 2014) a cura di Federica Guglietta

by

Reginette degli anni ’60, Swinging London e la ragazza che sognava di far ridere la gente.

“Barbara sapeva di non voler diventare reginetta per un giorno, e nemmeno per un anno. Non voleva diventare reginetta e basta. Voleva solo andare in televisione a far ridere la gente. Le regine non facevano mai ridere, o comunque non quelle di Blackpool, e neanche quelle di Buckingham Palace.”

Anni ’60. Ci troviamo a Blackpool, cittadina a circa sessanta chilometri a nord di Londra, e Barbara non è che una delle tante ragazze in costume da bagno che concorrono per l’annuale concorso di bellezza del posto. Non una fra tante, è la più bella. Che sia la più bella tra tutte lo dice la gente di Blackpool, secondo cui aveva la vittoria già assicurata. Si faceva notare, eccome se si faceva notare, Barbara. Bionda, bel faccino, fisico da far invidia. O meglio, sarebbe meglio dire che tutti la notavano in quel posto di provincia, che le stava decisamente stretto, lei che avrebbe desiderato tutt’altro nella vita.

2015-03-26 14.29.34Non desiderava diventare una Miss, ma destino volle che stesse per succedere.

Era diversa, Barbara. Lei non voleva essere guardata per l’aspetto fisico, voleva far ridere la gente grazie a battute intelligenti e tanto buon umore. Il suo mito era la star americana Lucille Ball e chissà cosa dato per avere un quarto della sua bravura ed ironia. Anche per questo motivo non si perdeva uno solo dei suoi show in tv ogni domenica.

Desiderava essere felice, era naturale; non avrebbe voluto essere diversa dalle altre.”

Tuttavia si rende conto che il suo, al momento, poteva rimanere solo e soltanto un sogno. Aveva una vita ordinaria, un lavoro ordinario, una bellezza notevole, sapeva pensare con la propria testa e sapeva a memoria tutte le battute che sentiva e risentiva mille volte in tv.

Dopo aver partecipato a Miss Blackpool, Barbara decide di tagliare i ponti con la vita di provincia e si trasferisce a Londra, nella Swinging London di quegli anni, capitale ricca di opportunità ed altrettanto insidiosa.

piccadilly-circus-1968-london-440x260“Temeva di non essere attraente quanto lo era a Blackpool; o meglio, che a Londra la sua bellezza fosse meno eccezionale. […] Era abbastanza certa, però, nessuna di quelle ragazze voleva far ridere la gente”.

Qui fa diverse esperienze, all’inizio del tutto negative, ma, tutt’un tratto, dalla sconosciuta Barbara arrivata dalla cittadina di Blackpool che era, conosce quello che diventerà il suo agente e diventa Sophie Swan, starlette della (sua amata) tv. La scritturano per una serie in onda sulla BBC dal titolo Barbara (e Jim).

banner-BB-470x330Sophie è la protagonista e lavora fianco a fianco di un cast formato da persone altrettanto attratte dal loro lavoro. Accanto a loro troviamo gli sceneggiatori, Tony e Bill, e Dennis, il produttore.

Il protagonista maschile si chiama Clive, praticamente un narciso che si sente sminuito dalla televisione e vorrebbe lavorare a progetti.

In quest’ambiente Sophie, pur facendo quello che aveva sempre sognato, si ritroverà ad interpretare una parte scritta su un copione che si rivelava, scena dopo scena, sempre più simile a quello della sua vita ed è proprio adesso che definitivamente sbatterà il visto contro una serie di scelte che, in un modo o nell’altro, cambieranno ciò che è e ciò che era stata in passato.

Anche quest’ultimo lavoro, nato dalla penna dell’ormai affermato Nick Hornby, non delude. Anzi. La sua narrazione fluida, ma minuziosa di dettagli ci trasporta automaticamente nell’ atmosfera patinata della Londra degli anni ’60, mostrandoci colori, musiche, attrazioni, non nascondendo paure, compromessi e fallimenti.

Nick Hornby, classe 1957, vive a Londra. Inizialmente lavora come insegnante, giornalista freelance e poi scrittore – sceneggiatore. La sua attività di scrittore comincia nel 1992 con Febbre a 90°, di stampo autobiografico, ma è con Alta fedeltà (1995) che verrà conosciuto dal grande pubblico, anche grazie all’adattamento cinematografico dal titolo omonimo diretto da Stephen Frears nel 2000. Seguiranno Un ragazzo (1998), Come diventare buoni (2001), Non buttiamoci giù (2005). Funny Girl, la sua ultima creatura, come per tutti i libri di Hornby, in Italia è pubblicata dalla casa editrice Guanda a novembre scorso.

Tag:

Una Risposta to “:: Funny Girl, Nick Hornby, (Guanda, 2014) a cura di Federica Guglietta”

  1. Avatar di Federica Guglietta Bradipa Says:

    L’ha ribloggato su Un Bradipo In Famigliae ha commentato:
    Per la rubrica Le Recensioni di Casa Bradipo, oggi abbiamo: Reginette degli anni ’60, Swinging London e la ragazza che sognava di far ridere la gente.
    Bradipa ha recensito il nuovo libro di Nick Hornby per il blog di interviste e recensioni Liberi di scrivere.
    Buona lettura! Emoticon smile

Scrivi una risposta a Bradipa Cancella risposta