:: Un’ intervista con Loredana Limone a cura di Elena Romanello

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le_stelle_non_stanno_a_guardareLoredana Limone è tornata a Borgo Propizio con il secondo libro della serie, E le stelle non stanno a guardare, pubblicato sempre da Salani. Sentiamo cosa ha da raccontare in merito a questa nuova visita ad un luogo che per molti è più reale di uno reale.

Come è questo nuovo capitolo a Borgo Propizio? E perché ci sei tornata?

I personaggi avevano altro da raccontarmi. Io, con infinito piacere, li ho raggiunti nella piazza del Municipio e nelle viuzze borghigiane, e li ho ascoltati scrivendo… praticamente sotto loro dettatura.
Grazie alla nuova giunta, molto operosa, capeggiata dall’illuminato sindaco Felice Rondinella, in questo secondo romanzo il borgo si presenta diverso dal paesello semidisabitato, decadente e decaduto qual era: le case e il Castelluccio sono stati rimessi a nuovo ed esiste un museo medievale meta di turismo da ogni dove. E le stelle non stanno a guardare ruota intorno all’apertura della biblioteca civica voluta dall’assessore alla Cultura, tale professor Tranquillo Conforti (in barba al suo nome, è un nevrotico), evento per il quale si organizza addirittura un festival letterario perché non basta il mero taglio del nastro: a Borgo Propizio tutti pensano in grande, a cominciare dall’autrice!

Cosa hai percepito e recepito dai tuoi lettori sul tuo primo libro e quanto di questo è finito nel secondo libro?

Con il primo libro, il commento più frequente, che mi ha resa felicissima, è stato “l’ho letto con il sorriso sulle labbra”. In un periodo così difficile, credo che far sorridere sia un grande successo. Il secondo sta fortunatamente ricevendo giudizi di conferma da un’ampia platea di lettori, con l’aggiunta de “la scrittura è maturata”. Io non potrei desiderare nulla di più!

Ma secondo te perché Borgo Propizio è così amato e tu cosa ami di questo posto che non c’è?

Tutti noi – ne sono sicura – abbiamo un luogo dentro l’anima dove rifugiarci, che ci accoglie, ci consola, ci dà calore e colore. Questi due romanzi forse indicano la strada per raggiungere ognuno il proprio borgo propizio. Almeno, penso. Ciò che posso dirti è che, Alessandra Appiano in primis e poi diversi psicologi, lo hanno definito terapeutico. Per me, che ne amo ogni singola pietra, lo è stato scriverlo.

Il titolo di questo secondo capitolo è letterario classico: perché?

Confesso di non saper fare i titoli, e infatti i miei sono merito della mia agente di concerto con l’editore. Dopo che ebbero letto questo romanzo, l’osservazione fu: “certo, qui le stelle non stanno mica a guardare”; seguì: “e no”, “e già”. Ed ecco il titolo. A differenza delle stelle di Cronin, le quali guardano impotenti i poveri rimanere poveri, i minatori ridiscendere in miniera, i ricchi restare ricchi, i furbi farsi strada, le stelle di Borgo Propizio sono molto attive e influenzano gli accadimenti.

Ci saranno tue nuove intrusioni a Borgo Propizio?

Si tratta di una trilogia e io ho debitamente consegnato il successivo a chi di dovere. Ma credo che la pubblicazione dipenda anche dall’andamento del secondo. Dunque, il terzo romanzo e io siamo nelle mani dei lettori…

Una Risposta to “:: Un’ intervista con Loredana Limone a cura di Elena Romanello”

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