Benvenuta Rosa, e grazie di aver concesso a Liberi di Scrivere questa intervista. Raccontaci qualcosa di te. Chi è Rosa Liksom? Punti di forza e di debolezza.
Sono nata in Lapponia, regione a nord della Finlandia proprio vicino al confine svedese, nella zona di lingua Meän. I miei genitori erano agricoltori e allevatori di renne. Ho 4 fratelli e una sorella. A 17 anni mi sono trasferita a Helsinki. Ho fatto vari lavori e studiato antropologia all’università. Ho trascorso la mia giovinezza (occupando edifici) e vivendo in squat e comuni in tutta Europa. Ho vissuto e lavorato come barista per quattro anni a Christiania, un quartiere di Copenhagen, e ho trascorso molte estati a Parigi lavando i piatti in un ristorante. Ho anche vissuto e lavorato in una fishfactory sia nella Norvegia settentrionale, che in Islanda, e ho studiato a Mosca durante l’era di Breznev. Ho scritto i miei primi tre libri a Christiania dove lavoravo in una panetteria e davo una mano in un negozio locale. Mi sono trasferita di nuovo a Helsinki, in Finlandia nel 1987. Oltre a scrivere libri, sono anche un’ artista e ho fatto numerose mostre in Europa e ho girato cortometraggi dal 1985. Ho fatto libri a fumetti, un libro da colorare e libri per bambini. Sto anche progettando una linea di prodotti per bambini chiamata ECo HeloU per il negozio Kiasma (nel Museo di arte moderna di Helsinki). La scrittura e la creazione di tutti i tipi di arte sono un modo di vita per me. Faccio tutto questo perché (semplicemente ) mi piace così tanto (enormemente).
La mia forza è che amo il mio lavoro di scrittrice e di artista. Sono una persona molto laboriosa e non ho problemi a portare avanti molti progetti allo stesso tempo. Sono una buona organizzatrice. La mia debolezza è che mi piace dormire e quando gli altri vanno ai party, io vado a dormire.
Cosa ti ha spinto a diventare una scrittrice? Che cosa ti ha fatto decidere di iniziare a scrivere narrativa?
Non scrivo libri commerciali, scrivo libri belli e di facile lettura. Scelsi di scrivere in Christiania, Danimarca, forse perché l’atmosfera era molto creativa. Tutti avevano a che fare con l’arte, il teatro, la scrittura, le riviste alternative. Era il tempo del Punkrock ed anche io ero una punk. Facevamo di tutto, suonavamo musica, facevamo spettacoli, happening …
Quali sono le qualità tipiche di un buon scrittore?
La cosa più importante è essere in grado di lavorare per lunghi periodi da solo, poiché uno scrittore passa molto tempo da solo. E’ anche un bene avere buona memoria e occhi acuti. Uno scrittore poi deve essere curioso della vita ed è importante che abbia qualcosa da dire.
Sei una scrittrice acclamata dalla critica. Hai ricevuto anche recensioni negative?
Sì, certo, ma così va il mondo. A qualcuno piace un libro, ad altri quel libro… così io da scrittrice tendo a meravigliarmi di cosa i critici letterari dicono dei miei libri. Molte volte leggo quei critici che possono vedere le cose che io come scrittore non riesco a vedere. A volte ho imparato molto dalla lettura critica dei miei libri. La cosa principale è questa: lo scrittore scrive libri e il critico letterario li analizza.
Compartment number 6 (Titolo originale: Hytti nro 6), è ora edito in Italia da Iperborea Editore con il titolo Scompartimento n ° 6 . Cosa ti ha spinto a scriverlo? Qual è stato il punto di partenza nel processo di scrittura?
Ho fatto questo viaggio dalla Siberia alla Mongolia nel 1986. Il vero viaggio è stato il punto di partenza di questa storia.
Mosca, anni 80, due sconosciuti, una studentessa finlandese timida e taciturna e un rude e violento russo, condividono lo stesso scompartimento. I capitoli di apertura presentano i protagonisti . Potresti dire ai lettori cosa succede?
Per raccontare questa storia ho provato a immaginare cosa accade quando due persone totalmente estranee sono messe in una cabina ferroviaria per due settimane, senza che possano scappare. Quindi questa storia è anche un esperimento di come la vita comune si svolge in una cabina. Che tipo di processi si verificano e come questi processi si sviluppano …
Quale è la tua scena preferita in Scompartimento n° 6 ?
Amo la natura siberiana e tutte quelle scene dove descrivo la natura, gli animali, l’architettura e le cose che la Siberia mi ispira. Mi piacciono anche le scene liriche del libro.
Quale è stato il personaggio più difficile da raccontare e perché? Il più semplice e perché?
La cosa più difficile era trovare le parole adatte da far pronunciare al personaggio maschile. Voglio dire, quando un lettore finisce di leggere il libro, sia una lei o un lui, deve capire che l’uomo sta veramente parlando della Russia. Comunque mi è veramente piaciuto scrivere questa storia, ciò che l’uomo dice alla ragazza in treno. Sono storie di russi, storie folli, di persone che vivono in campagna. E mi è anche piaciuto descrivere il personaggio di Arisa. Forse era la cosa più difficile da creare è stata proprio il personaggio della ragazza finlandese, che viveva e studiava a Mosca proprio come ho fatto io, ma lei non era me.
Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
La mia scrittrice preferita è Hertha Muller, è nata a Romania, ma adesso vive in Germania. Mi piace anche molto l’americana Annie Prouloux.
Cosa stai leggendo in questo momento?
Ho letto un sacco di libri di saggistica. Amo la storia e la sociologia.
Ti piace fare tour promozionali?
Mi piace viaggiare.
Verrai in Italia di nuovo per presentare i tuoi romanzi?
Certamente. Questo è il mio terzo libro tradotto da Delfina Sessa e pubblicato in Italia . Ho fatto in precedenza due tournee letterarie in Italia. Il pubblico italiano è fantastico. Ho ricordi particolarmente affettuosi di Sorrento, dove sono stata due anni fa. Napoli e Firenze sono anche città fantastiche, e naturalmente Roma.
Infine, l’ inevitabile domanda: a cosa stai lavorando ora?
Sto scrivendo un nuovo romanzo.
13 giugno 2014 alle 10:39 |
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