Decisamente non avevo mai letto niente del genere. Daniil Charms è una scoperta che mi ha lasciato decisamente interdetta. Quando ho aperto Disastri, edito da Marcos Y Marcos e tradotto dal russo da Paolo Nori, mi aspettavo un comune libro di racconti, forse bizzarri, forse ironici o parodistici, degni dell’avanguardia letteraria russa del Novecento, ma non ero decisamente pronta ad inoltrarmi in un fitto bosco di nonsense, in cui il senso logico, la banale e ovvia quotidianità, vengono plasmate e divelte portando il lettore a confrontarsi con l’assurdo e il paradossale. Disastri raccoglie in ordine sparso, non so se esattamente cronologico, una ridda di racconti brevi, alcuni brevissimi, alternati a stralci delle sue lettere, a frasi estrapolate come schegge dal suo diario. Nel breve discorso introduttivo Nori segnala che i testi scritti in tondo sono opere di Charms mentre quelli in corsivo sono scritti autobiografici, ma a dire il vero la differenza è davvero minima. Sono testi bislacchi, sconclusionati, grotteschi, divertenti; il racconto che inizia con “C’era una volta un uomo, si chiamava Kuznecov ” mi ha fatto ridere con le lacrime agli occhi, testi che mi hanno incuriosito e spinto a fare ricerche più approfondite sul suo autore. Così ho scoperto che Daniil Charms, autore culto per molte generazioni, era davvero un personaggio singolare, avvolto da un’aura tragica, se pensiamo che visse praticamente in miseria, perseguitato dal regime stalinista che lo accusava di aver tradito la causa socialista e gli procurò carcere, confino e internamenti in manicomio, dove morì nel 1942. Anarchico, beffardo, tragico, eccentrico, geniale, folle, surreale Charms è sicuramente un poeta che ha usato la scrittura per rivendicare il suo diritto alla libertà espressiva totale e senza condizionamenti e compromessi. Avventuroso e casuale il modo in cui si sono salvati i suoi scritti contenuti in una valigia e portati in salvo da un amico, il filosofo Jakov Druskin, che letteralmente la raccolse dalle macerie della sua casa bombardata, durante l’assedio di Leningrado.
Daniil Charms, nato a Pietroburgo nel 1905 e morto nel 1942, è diventato, a partire dagli anni Settanta, uno degli scrittori russi per adulti piú letti e piú pubblicati. La sua fama si deve a un sodale, Jakov Druskin, che durante l’assedio di Leningrado salvò dalle macerie della casa bombardata di Charms la valigia che conteneva i manoscritti dell’amico.
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