Questa intervista risale al settembre del 2009. Riuscii a intervistare Connelly tramite la sua addetta stampa, Shannon Byrne. Poche domande a cui rispose via mail. Forse Connelly è uno dei pochi autori americani che conobbi di persona, a una presentazione a Milano. Feci anche qualche foto, ma così sfocata e da lontano, c’era parecchia calca, che poi credo di avere cancellato. Comunque ho un bel ricordo di quell’incontro. Era molto professionale e alla mano e ricordo che parlò di come la paternità, l’essere genitore aveva cambiato il suo essere uno scrittore di thriller. Che molti temi oggi come oggi non li affronterebbe più. Buona lettura.
Hai iniziato la tua carriera di scrittore come giornalista. Quali sono le qualità di un buon giornalista?
Buoni occhi e orecchie. Con questo intendo dire che tu devi essere un buon osservatore per raccontare i dettagli che danno vita ad una storia e un buon ascoltatore per captare i discorsi e dare ad una storia umanità.
Leggi altri scrittori contemporanei? Cosa stai leggendo in questo momento?
Sto sempre cercando qualcosa da leggere. In questo momento sto leggendo la storia di uno scrittore. Si intitola 86’d: a Novel di Dan Fante. Sono veramente preso da questo libro.
Raccontaci qualcosa su Harry Bosch. Che ne dici Clint Eastwood sarebbe adatto per il ruolo?
Dal momento che Clint Eastwood è sulla settantina attualmente non sarebbe un buon Harry. Non sarebbe realistico. Ma Eastwood come Dirty Harry mi ha molto influenzato nel modellare Harry Bosch come un detective risoluto e implacabile che è anche un outsider con un lavoro da insider.
E il reporter Jack McEvoy ti somiglia?
Di tutti i miei personaggi è il più autobiografico. Credo che condividiamo la stessa visione del mondo.
Ti piace Cornell Woolrich? Ti ha influenzato?
Mi piace il suo lavoro e in una certa misura mi ha influenzato. Io stavo già scrivendo fiction quando ho letto il suo lavoro. Così lui non mi ha ispirato a diventare scrittore ma mi ha aiutato a diventare il tipo di scrittore che volevo essere.
La violenza, la corruzione politica, sono temi analizzati nei tuoi libri. Sei pessimista sul futuro?
Non sono troppo pessimista. Vorrei dire che sono consapevole come chiunque presti attenzione al mondo così com’è. Ho una figlia piccola e mi preoccupa il mondo in cui vivrà quando me ne sarò andato. Sarà un mondo spaventoso? Un mondo di privazioni? Ci sarà abbastanza cibo e acqua? L’aria sarà pulita? A volte è dura non essere pessimisti.
Cosa consideri più difficile nell’arte dello scrivere?
Mantenere attenzione e slancio.
Pensi che uno scrittore con i suoi libri possa cambiare la gente e così il mondo?
Penso che i libri possano ispirare la gente a pensare di cambiare. Di solito però è qualche cosa all’interno delle persone che li ispira a cambiare.
Raccontami qualcosa della tua Los Angeles.
E’ una fonte di ispirazione continua.
A cosa stai lavorando al momento?
Sto cercando di portare avanti un romanzo con Harry Bosch e Mickey Haller. Ora è meglio che ti lasci e torni a scrivere.
Grazie Michael e buon lavoro.
3 ottobre 2009 alle 15:52 |
Come al solito molto asciutto il bravo Connelly. Pure nelle due visite a Mantova non è mai stato un grande oratore.
Ma in compenso fa i fatti.
Ottimo lavoro Giulia
Il killer Mantovano
4 ottobre 2009 alle 8:22 |
Bel colpo!
Al
4 ottobre 2009 alle 20:44 |
Veramente un gran colpo! Inoltre l’intervista, seppur breve e asciutta, non manca di gettare un po’ di luce su un autore così famoso (e apprezzato). Ancora complimenti!
Andrea
4 ottobre 2009 alle 21:14 |
Grazie ragazzi, sì è stata veramente dura perchè è impegnatissimo, gli ho proposto solo 10 domande tramite il suo agente e non so come ha trovato il tempo di rispondere veramente grande Giulia