:: Intervista a Brian Freeman

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brian

Tu sei un autore di romanzi di suspance psicologica. Perché hai scelto questo genere?

Questi libri mi permettono di entrare nella testa dei personaggi. Io scrivo trame dove il dramma emerge dalle emozioni e dai segreti delle persone. Ogni scioccante colpo di scena rivela qualcosa che è stato nascosto, che induce le persone ad attraversare una linea terribile. Io mi auguro che attraverso le storie e i personaggi possa realmente soffermarmi nella mente del lettore. Questi sono i libri che mi divertono e questo è ciò che io cerco di fare per i miei lettori.

In un libro preferisci la descrizione dei luoghi, dei personaggi o i dialoghi?

Mi piace un equilibrio di tutti e tre. La buona scrittura è sempre un atto di bilanciamento di molte qualità. Non ci si vuole disperdere in ogni direzione ma si vuole colpire il bersaglio ogni volta e ciò succede dove c’è sviluppo dei personaggi, suspense, umorismo. Ciò rende l’esperienza della lettura perfetta.

Scrivi full time ora. Quali lavori hai fatto in passato?

Scrivo tutto il tempo e mi sento molto fortunato di poterlo fare. Ho fatto molti lavori per pagare le bollette nella mia vita: dalla gestione dei sistemi di database, al marketing e alle pubbliche relazioni per un grande studio legale.

Ti ispiri a fatti reali quando crei le tue trame?

A volte si. Qualche volta posso leggere di un particolare crimine che suggerisce motivazioni inusuali e interessanti riguardo alle persone coinvolte. Questa può essere la prima ispirazione per una trama. Poi di solito adatto e modifico le circostanze così tanto però che un lettore difficilmente suppone che un vero crimine mi ha dato l’ispirazione originale.

Scrivi anche racconti o solo romanzi?

Ho scritto occasionalmente racconti brevi, ma lo confesso non mi piace farlo! Penso sempre in maniera più ampia. Così mi diverto solo a scrivere romanzi.

I tuoi libri sono pubblicati in numerose lingue, ti piace?

E’ stata una grande emozione vedere la mia opera tradotta in più lingue in tutto il mondo. Ma probabilmente l’emozione più grande è avere lettori in molti paesi. Fa apparire il mondo così piccolo poiché capisci che i lettori ovunque reagiscono allo stesso modo. So di avere molti lettori in Italia tra l’altro e sono molto simpatici e calorosi con me. Io li amo.

Il tuo debutto “Immoral” fu finalista per l’ Edgar, Dagger, and Barry Awards per la miglior opera prima. Fu una sorpresa per te?

Avevo cercato per vent’anni di raggiungere la pubblicazione. Essere uno scrittore è l’unica cosa che ho sempre voluto fare nella vita. Poi il successo di Immoral fu travolgente. Sono rimasto sorpreso e praticamente in lacrime.

Quando eri giovane avresti pensato di raggiungere un così grande successo?

A se solo fossi ancora così giovane! Ci sono giorni in cui vorrei aver venduto il mio primo romanzo a 21 anni e non a 41 ma ora sono in una posizione migliore per apprezzare e capire il mio successo.

Dimmi qualcosa circa il tuo prossimo romanzo. Avrà ancora per protagonista Jonathan Stride?

Sì, il quarto romanzo di Jonathan Stride in Italia si chiama POLVERE E SANGUE. E’ il mio thriller più personale ed emotivo; la maggior parte dei miei lettori mi ha detto che è il mio libro migliore. Naturalmente non hanno letto ancora il mio quinto libro che uscirà in Italia il prossimo anno. Il titolo inglese è THE BURYING PLACE, ma non so quale sarà il titolo italiano. Sono molto orgoglioso del mio nuovo libro. Credo davvero che i lettori si divertiranno.

Jonathan Stride ti somiglia?

Ci sono parti di me in Stride, ma egli è unico. La parte in cui è di una bellezza rude  e irresistibile, è tutto me . Ha ha.

Quale è la tua forza e la tua debolezza?

Spero che la mia forza sia di mettere me stesso nei cuori e nelle anime dei miei personaggi e farli parlare attraverso di me. Credo anche di pensare come un lettore e questo mi permette di capire gli elementi della trama che possono interessargli. La mia debolezza? Come la maggior parte degli scrittori penso di essere irrimediabilmente nevrotico. Gli scrittori sono afflitti dai dubbi ogni giorno. Io non sono diverso.

Come pensi tua moglie, che ti conosce bene, ti descriverebbe?

Oh no, vuoi che glielo chieda? Penso che direbbe che è orgogliosa della mia determinazione e io sono orgoglioso che lei sia mia moglie.

Ti diverti a fare tour promozionali?

Sì e no. Amo gli eventi dove posso incontrare i lettori. Ciò è sempre divertente ed esaltante. D’altra parte il viaggio è estenuante. Onestamente se potessi scegliere starei a casa a scrivere.

Ti piace l’Ulisse di Joyce?

Ritengo che Joyce sia andato troppo in là con l’Ulisse al punto che è quasi illeggibile. Ritengo invece che Ritratto di un artista da giovane sia brillante e amo molto i racconti di Dubliners. Ma non credo che l’Ulisse sia un vero romanzo, più che altro è un esperimento letterario.

Cosa è per te la libertà?

Io non sono sicuro che ci sia. Da un lato come scrittore a tempo pieno, ho una maggiore flessibilità nella mia vita ora più che mai. Da un altro lato essendo un lavoratore autonomo ho molte più responsabilità e pressioni, sia finanziarie che creative, più che in qualsiasi altro momento della mia vita. Amo la vita ma non necessariamente mi sento libero.

Quale è la tua routine quando scrivi?

Ho iniziato a fare questa intervista alle 7. La mattina presto è il momento in cui faccio il lavoro di marketing, rispondo alle email dei lettori, mi metto in corrispondenza con gli editori, etc. Poi io e mia moglie ci rilassiamo davanti ad una tazza di caffè, e inizio a lavorare. Scrivo per la maggior parte della giornata fino a quando non sento attenuarsi il livello di creatività. Il mio obbiettivo è quello di scrivere 3 o 4 capitoli alla settimana.

Raccontami qualcosa dei tuoi libri. Quali preferisci?

Solitamente dico alla gente che il mio libro preferito è quello a cui sto lavorando al momento. Amo tutti i miei libri per motivi diversi. Immoral fu il primo e perciò avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Polvere e sangue è il più vicino a me personalmente perché indaga sul passato di Stride.

Stai leggendo un libro adesso?

Proprio ora no. E’ difficile leggere quando stai scrivendo un libro. Onestamente non riesco a leggere il genere che scrivo poiché non posso perdermi nel racconto di un altro scrittore nello stesso modo. Quando hai scritto suspance per tutto il giorno, leggendo la suspance di qualcun altro ti sembra di lavorare.

Hai un agente letterario?

Ne ho molti. Ho un agente principale a Londra. Un agente negli Stati Uniti davvero meraviglioso di New York, un agente internazionale nel Regno Unito e molto co-agenti negli altri paesi che mi aiutano.

Quali qualità dovrebbe avere uno scrittore di successo?

E’ necessario essere determinati e d avere un forte senso di sé. Questo è un lavoro difficile. Si hanno molto pochi riscontri positivi lungo la strada mentre si sta cercando di sfondare. Gli scrittori spesso pensano che tutto diventa più facile una volta che si è pubblicati, ma in realtà è vero il contrario. La pressione creativa cresce.

Che consigli daresti ai giovani scrittori in cerca di editore?

L’editoria e ancora un business piuttosto piccolo. La maggior parte delle persone del settore si conoscono. Ciò realmente aiuta a costruire relazioni con gente che può aiutarti. Agenti ed editori si rivolgono alle persone di cui si fidano per consigli sui nuovi scrittori.

Hai senso dell’umorismo? Dimmi una barzelletta.

Questa è la mia barzelletta preferita in assoluto. Due cacciatori stanno camminando attraverso un bosco quando uno dei due si afferra il petto e cade a terra. L’altro cacciatore immediatamente telefona alla linea di emergenza e dice all’operatore: “ Penso che il mio amico sia morto cosa devo fare?”. L’operatore gli risponde: “Bene la prima cosa da fare è assicurarsi che sia veramente morto”. C’è una pausa sulla linea e poi l’operatore sente un forte colpo di pistola. Quando il cacciatore torna al telefono gli dice: “Okay, adesso?”.

I tuoi rapporti con la critica letteraria sono pacifici o conflittuali?

Ho ricevuto molte recensioni meravigliose in giro per il mondo. Ogni tanto è naturale che la gente dica cose negative. Questa è la natura del business. Non si può scrivere qualcosa che faccia tutti felici. Devo dire che sono diventato più sensibile alle mie proprie critiche da quando ho iniziato questa carriera perché ho capito quanta gente dannosa per non curanza può deridere il duro lavoro altrui.

Preferisci Chandler o Hammett?

Ho proprio avuto l’opportunità di leggere il Falcone maltese, pochi mesi fa. Che libro straordinario. Tu non ci crederesti che è stato scritto settanta anni fa.

Hai amici scrittori?

Conosco molti scrittori, ma non sono propriamente amici. Gli scrittori trascorrono tutto il tempo scrivendo e pubblicando. Di cosa potremmo parlare? Di scrittura e pubblicazione. Piuttosto ho amici in differenti aree di vita.

Ti piace il noir francese?

Onestamente non ho avuto la possibilità di leggerne molto tradotto in inglese. I miei libri sono crime ma non penso a loro come a noir. I miei libri sono più emotivi e con impostazioni remote.

Quale è il tuo rapporto con i lettori? Scrivi principalmente per te stesso o per gli altri?

Ho avuto alcune esperienze meravigliose come lettore. Ci sono alcuni grandi autori che hanno aggiunto davvero qualcosa alla mia vita. Mi piace l’idea che ora posso fare lo stesso con i lettori di tutto il mondo. Quindi il mio obbiettivo è quello di raccontare storie che catturino il lettore, siano mozzafiato, li facciano pensare e li facciano piangere. Questo è il motivo per cui incoraggio i miei lettori a scrivermi o connettersi con me su Facebook. Mi piace sentire le loro reazioni sui miei romanzi.

Cosa pensi del pulp fiction revival?

Penso sia bello vedere un vecchio stile di raccontare storie trovare una nuova vita.

Il ruolo della donna nei tuoi libri. Ti piace la femme fatale?

In realtà mi piace più scrivere personaggi femminili che maschili. Mi permetto di dire che le donne sono in genere molto più interessanti. Hanno capacità più complesse sia per il bene che per il male. Le donne hanno il potere reale nei miei libri e talvolta lo usano per fini nobili e talvolta lo usano per fare cose terribili.

Insegni scrittura creativa?

Parlo del mio modo di scrivere, ma non insegno. Immagino che un giorno lo farò.

Conosci lo scrittore italiano Giorgio Faletti?

Sì, Giorgio e io siamo diventati amici per email. Naturalmente ho letto il suo libro sorprendente Io uccido, quando è stato distribuito in inglese. Giorgio è stato così gentile da dare un meraviglioso giudizio del mio romanzo che tu puoi vedere sulla copertina di Polvere e sangue.

Se ti chiedessero di scrivere un screenplay di uno dei tuoi romanzi saresti interessato?

Non particolarmente. Non tendo a pensare in questo modo. Mi piace la ricchezza che può portare un romanzo.

Quali sono i tuoi scrittori preferiti?

Sono sempre stato un grande fan di Michael Connelly e Peter Robinson. Hanno scritto alcune delle crime fitcion più belle.

Quale è il libro che ti ha più influenzato e perché?

Quando avevo circa tredici anni acquistai un tascabile di Robert Ludlum “The Chancellor Manuscript”. Non penso di averlo posato prima di averlo finito. E’ stato esilarante. Ricordo di aver pensato: questo è quello che voglio fare. Voglio scrivere libri. I miei libri non hanno davvero niente in comune con quelli di Ludlum, ma mi influenzò e mi ispirò.

Sesso e violenza in che misura sono presenti nei tuoi libri?

Certo le cose cattive accadono, ma io non scrivo violenze esplicite. Non mi piace. Preferisco lasciare il lettore immaginare con la sua testa. Il sesso d’altra parte tende ad essere importante nei miei libri. Poiché scrivo suspance psicologica, dove i personaggi sono così importanti, penso che bisogna trattare il sesso come un importante bagaglio emozionale. Se non si capisce la loro sessualità, che è un importante elemento motore del comportamento umano, non si può veramente capire perchè fanno quello che fanno.

Quale ruolo ha internet nella tua scrittura?

Probabilmente quello di rendermi possibile comunicare più facilmente con i lettori di tutto il mondo. Questo è molto importante per me. Quindi invito i miei fans italiani a scrivermi o a trovarmi su Facebook http://www.facebook.com/bfreemanbooks.

Brian Freeman è un autore di bestseller internazionali del Minnesota. I suoi libri sono stati venduti in 46 paesi e tradotti in 18 lingue e sono apparsi in the Library Guild e the Book of Month Club. Il suo thriller di esordio Immoral ha vinto il Mcavity Award ed è è sttao nominato per l’Edgar, Dagger, Anthony, e Barry Awards, per il migliore romanzo primo. Immoral è stato scelto come migliore libro del mese dai club del libro in tutto il mondo una distinzione che condivide con autori come Harlan Coben e Karin Slaughter. Il suo secondo romanzo Stripped fu acclamato dalla critica nel 2006. Stripped è citato nella lista dei bestseller Globe and Mail in Canada e fu nominato uno dei migliori mysteries dal South Florida sun Sentinel. Il romanzo fu finalista al Minnesota book Award. Oltre ai suoi romanzi di suspance Freeman è coautore del chick lit book The Agency sotto lo pseudonimo di Ally O’ Brian. Freeman è un alunno del Carleton college dove si è lauretao magna cum laude. E’ nato a Chicago, crestiuto a San Mateo California, prima di trasferirsi in Minnesota. Lui e sua moglie Marcia vivono ora in Minnesota da più di vent’anni. Per maggiori informazioni su Brian e i suoi libri visitate il sito http://www.bfreemanbooks.com.

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2 Risposte to “:: Intervista a Brian Freeman”

  1. utente anonimo Says:

    Ottima intervista con tantissime chicche e curiosità.
    Brian come al solito disponibilissimo e molto cordiale.
    Il killer Mantovano
    Redazione Corpi Freddi

  2. utente anonimo Says:

    Anche a me piace molto Freeman, come si rapporta coi suoi lettori, la sua disponibilità nelle interviste e come racconta di sé e dei suoi libri.
    Martina – Palazzo Lavarda
    Corpi Freddi

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