:: Sotto l’agrifoglio e altri racconti di Natale di AA. VV. (Elliot Edizioni 2025) a cura di Valentina Demelas

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Elliot Edizioni con il libro Sotto l’agrifoglio e altri racconti di Natale affida i racconti tradizionali natalizi alle grandi voci classiche della letteratura anglofona, ma lo fa in modo originale e stimolante, evitando la scorciatoia del sentimentalismo facile. Una copertina splendida e sei racconti – tradotti in italiano da Arianna Moranduzzo – che esplorano le festività come momento di passaggio, di rivelazione, talvolta di disincanto: il risultato è un’antologia elegante, costruita su equilibri sottili, capace di restituire al Natale una profondità spesso dimenticata.

I racconti selezionati non cercano un’unità tematica rassicurante, ma funzionano per contrasti: luce e ombra, ironia e inquietudine, introspezione e immaginazione. Il Natale diventa così un espediente narrativo, uno spazio simbolico in cui i personaggi sono costretti a fare i conti con se stessi.

Ad aprire la raccolta è Anthony Trollope con Il ramo di vischio, che mette in scena un microcosmo rigidamente vittoriano, dominato da convenzioni sociali e tensioni sentimentali trattenute. La rivalità tra sorelle e la presenza di un pretendente ricco e desiderabile offrono all’autore l’occasione per una sottile analisi dei rapporti di potere affettivi. L’eleganza della scrittura è indiscutibile, ma il distacco emotivo della protagonista lascia il lettore volutamente sospeso, in una dimensione più ironica che consolatoria.

Con Alla locanda dell’agrifoglio di Charles Dickens il registro cambia nettamente. Il suo racconto, meno noto rispetto ai classici natalizi, è ambientato in una locanda isolata durante una violenta tormenta di neve. Qui il Natale non è rifugio, ma amplificatore di tensioni: l’atmosfera si fa cupa, quasi gotica, e i personaggi rivelano lati ambigui. Dickens dimostra ancora una volta come il contesto festivo possa diventare una lente per osservare le fragilità e le contraddizioni umane.

Il soprannaturale torna con forza nel racconto di Edith Wharton, dal titolo Dopo, ambientato in un maniero inglese infestato. I fantasmi, però, sembrano abitare soprattutto le coscienze dei protagonisti. Wharton utilizza l’elemento spettrale con finezza psicologica, trasformando la casa in uno spazio morale più che fisico. È uno dei testi più severi della raccolta, privo di qualsiasi indulgenza sentimentale.

A stemperare i toni interviene Lucy Maud Montgomery con Un’illuminazione natalizia, che racconta un Natale trascorso da un gruppo di adolescenti in un pensionato. Qui la festa diventa occasione di crescita, solidarietà e scoperta, con una narrazione luminosa che non scivola mai nella banalità.

Louisa May Alcott in Il sogno di Natale di Becky affronta la solitudine natalizia e il potere salvifico della fantasia con delicatezza quasi fiabesca; Margaret Oliphant con Racconto di Natale conduce i lettori in una dimensione inquieta e onirica, tra viaggi mancati, carrozze fuori dal tempo e famiglie enigmatiche, dove il Natale coincide con lo smarrimento.

Una lettura natalizia vicina ai canoni classici, ma mai prevedibile. Non tutti i racconti hanno la stessa intensità, e l’eterogeneità degli stili richiede un lettore disposto ad adattarsi, ma è proprio questa pluralità a rendere l’antologia efficace: un libro da leggere e godersi con calma, sotto l’albero o lontano dalle feste, ricordando che il miglior Natale letterario non si limita a consolare, ma invita a riflettere.

Racconti di: Anthony Trollope, Lucy Maud Montgomery, Charles Dickens, Louisa May Alcott, Edith Wharton, Margaret Oliphant.

Source: libro gentilmente donato dall’editore, ringraziamo Giulia Olga Fasoli, responsabile dell’ufficio stampa Elliot Edizioni.

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