
Estate 1941. Dopo aver conquistato il secondo posto al campionato nazionale sovietico, il pugile ebreo ucraino Il’ja Gol’dinov si unisce ai partigiani che combattono i tedeschi. Arruolatosi in seguito nell’esercito regolare, viene catturato e rinchiuso in un lager, per poi riapparire come un fantasma nel febbraio ’42, nella Kiev occupata dai nazisti, e lì misteriosamente scomparire di nuovo. La moglie Feliksa comincia a indagare sulla sorte dell’uomo, che le autorità danno per disperso… Amore e morte, lealtà e tradimento, tradizioni yiddish e propaganda sovietica si mescolano in una storia vera – accuratamente ricostruita sulla base di documenti desecretati dopo il 2011 – avvincente come un racconto epico, che ci narra di un paese da sempre crocevia di culture e di etnie e ci riporta al presente, al conflitto che oggi sconvolge l’Europa e il mondo.
Aleksej Nikitin Scrittore di lingua russa nato a Kiev (Ucraina) nel 1967, è laureato in fisica e ha collaborato al progetto del sarcofago destinato a mettere in sicurezza la centrale di Černobyl’. Il romanzo Victory Park (2014) ha vinto il Russkaja Premija ed è entrato nella short list del premio National Besteller (‘Nacbest’) in Russia quando era ancora in forma di manoscritto. L’infermiere di via Institutskaja (2016), romanzo dedicato alle recenti proteste di Euromajdan, è stata la prima opera di Nikitin a essere pubblicata in Ucraina. I suoi precedenti romanzi sono Istemi (Voland 2013) e Mahjong (2012).
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